Abstract italiano Questo contributo presenta una riflessione sul significato e la funzione della scuola nell’era digitale a partire da una analisi del fare, in particolare del fare mediale. Muovendo dai lavori di Sennett sulla figura dell’uomo-artigiano e dei suoi eredi moderni, vale a dire gli hacker visti come artigiani del software, si propone una chiave di lettura che fa perno sulla ricomposizione del fare e del pensare come condizione per un ripensamento in senso etico, creativo e partecipativo del ruolo della scuola nella società contemporanea. Oltre ai riferimenti ai lavori di Sennett, le argomentazioni avanzate si basano soprattutto sulla letteratura relativa agli studi sulla creatività e la partecipazione. La riflessione si completa con rimandi ad esperienze realizzate in grado di conferire concretezza alle tesi sostenute. Abstract inglese This article is a reflection paper on the meaning and the role of the school in the digital age focusing on the analysis of the concept of making, particularly media making. Grounding on Sennett’s seminal work on the figure of human-craftsman and his modern heirs, namely the hackers seen as artisans of software, the article suggests a reading key which hinges on the recomposition of making and thinking as a condition for rethinking in an ethical, creative and participatory sense the role of the school in the contemporary society. In addition to the theoretical elaboration of Sennett, the arguments are based on studies relating to creativity and participation. The analysis is also supported by references to experiences providing concreteness to the sustained arguments.
“Le mani per pensare”. Per un approccio etico, creativo e partecipativo alla Scuola digitale / RANIERI MARIA. - In: PEDAGOGIA OGGI. - ISSN 1827-0824. - STAMPA. - 2:(2016), pp. 50-70.
“Le mani per pensare”. Per un approccio etico, creativo e partecipativo alla Scuola digitale
RANIERI, MARIA
2016
Abstract
Abstract italiano Questo contributo presenta una riflessione sul significato e la funzione della scuola nell’era digitale a partire da una analisi del fare, in particolare del fare mediale. Muovendo dai lavori di Sennett sulla figura dell’uomo-artigiano e dei suoi eredi moderni, vale a dire gli hacker visti come artigiani del software, si propone una chiave di lettura che fa perno sulla ricomposizione del fare e del pensare come condizione per un ripensamento in senso etico, creativo e partecipativo del ruolo della scuola nella società contemporanea. Oltre ai riferimenti ai lavori di Sennett, le argomentazioni avanzate si basano soprattutto sulla letteratura relativa agli studi sulla creatività e la partecipazione. La riflessione si completa con rimandi ad esperienze realizzate in grado di conferire concretezza alle tesi sostenute. Abstract inglese This article is a reflection paper on the meaning and the role of the school in the digital age focusing on the analysis of the concept of making, particularly media making. Grounding on Sennett’s seminal work on the figure of human-craftsman and his modern heirs, namely the hackers seen as artisans of software, the article suggests a reading key which hinges on the recomposition of making and thinking as a condition for rethinking in an ethical, creative and participatory sense the role of the school in the contemporary society. In addition to the theoretical elaboration of Sennett, the arguments are based on studies relating to creativity and participation. The analysis is also supported by references to experiences providing concreteness to the sustained arguments.File | Dimensione | Formato | |
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