Un numero crescente di studi ha dimostrato la presenza di connessioni tra osteoporosi e tendenza alle cadute e fratture e diversi disturbi neuropsichiatrici tra cui depressione, demenza, malattia di Parkinson, delirium. depressione e altri disturbi della sfera neuropsichiatrica presentano infatti aspetti eziopatologici e fisiopatologici in comune con quelli alla base dell'osteoporosi, dei processi di impoverimento della densità minerale ossea e naturalmente degli eventi di alterazione dell'equilibrio e tendenza alle cadute. Molto sinteticamente, i corticosteroidi, le citochine, la serotonina, l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il sistema nervoso simpatico sembrano giocare un ruolo fondamentale nell'insorgenza di entrambi i gruppi di patologie, ma anche alcune abitudini e stili di vita oltre che l'uso di antidepressivi sono risultati avere effetti diretti sia sul metabolismo osseo che sull'equilibrio del sistema neuropsichico. Nuovi studi sull'argomento coinvolgono anche l'azione di processi di neuroinfiammazione e dficit di plasticità, della leptina e di altri fattori quali i neuropeptidi Y, CART, NMU, ed endocannabinoidi. Tutto questo ha determinato l'insorgenza di un nuovo campo di indagineche studia il rapporto neuro-fisio-patologico tra osso e cervello; il sistema di regolazione che ne è alla base detto "bone-brain crosstalk" mette in luce una correlazione diretta tra il tessuto osseo ed il sistema nervoso. Nel soggetto anziano fragile, dove una serie di concomitanti alterazioni psicofisiche interagendo tra loro determinano una riduzione delle risposte fisiologiche e dove a seguito dell'evento caduta compaiono disabilità, comorbidità, disturbi neuropsichiatrici e morte abbiamo quindi individuato un esempio particolare e caratteristico di correlazione osso-cervello e di conseguenza un buon modello di studio di tale correlazione. Il proposito dello studio C.O.D.E. (Connections between outcome of Osteoporosis fractures, Depression, Delirium and dementia in the Elderly) è stato quello di valutare l'associazione fra le fratture osteoporotiche e alcune patologie neuropsichiatriche nei pazienti ultrasessantacinquenni. Lo studio multicentrico osservazionale senza interventi farmacologici ha coinvolto l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi (struttura Organizzativa Dipartimentale malattie del metabolismo minerale ed osseo e Centro Traumatologico Ortopedico), l'Azienda Sanitaria di Firenze (S.C. Ortogeriatria dell'Ospedale santa Maria Annunziata e la struttura Operativa Semplice di Salute Mentale Adulti di Firenze 1-4) e l'Azienda Ospedaliera di Perugia (Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Istituto di Gerontologia e Geriatria). Lo studio C.O.D.E. sul quale è incentrata tutta la seconda parte sperimentale della tesi ha avuto quindi come obiettivi principali la valutazione della presenza di correlazioni tra l'osteoporosi e le fratture e l'insorgenza di disturbi della sfera neuropsichiatrica oltre che la valutazione del come i disturbi neuropsichiatrici già presenti prima della frattura possano influire sulla tendenza alla fragilità ossea e alle cadute.
C.O.D.E. Study: Un modello per analizzare la correlazione Osso-Cervello / Metozzi, Alessia. - (2016).
C.O.D.E. Study: Un modello per analizzare la correlazione Osso-Cervello.
METOZZI, ALESSIA
2016
Abstract
Un numero crescente di studi ha dimostrato la presenza di connessioni tra osteoporosi e tendenza alle cadute e fratture e diversi disturbi neuropsichiatrici tra cui depressione, demenza, malattia di Parkinson, delirium. depressione e altri disturbi della sfera neuropsichiatrica presentano infatti aspetti eziopatologici e fisiopatologici in comune con quelli alla base dell'osteoporosi, dei processi di impoverimento della densità minerale ossea e naturalmente degli eventi di alterazione dell'equilibrio e tendenza alle cadute. Molto sinteticamente, i corticosteroidi, le citochine, la serotonina, l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il sistema nervoso simpatico sembrano giocare un ruolo fondamentale nell'insorgenza di entrambi i gruppi di patologie, ma anche alcune abitudini e stili di vita oltre che l'uso di antidepressivi sono risultati avere effetti diretti sia sul metabolismo osseo che sull'equilibrio del sistema neuropsichico. Nuovi studi sull'argomento coinvolgono anche l'azione di processi di neuroinfiammazione e dficit di plasticità, della leptina e di altri fattori quali i neuropeptidi Y, CART, NMU, ed endocannabinoidi. Tutto questo ha determinato l'insorgenza di un nuovo campo di indagineche studia il rapporto neuro-fisio-patologico tra osso e cervello; il sistema di regolazione che ne è alla base detto "bone-brain crosstalk" mette in luce una correlazione diretta tra il tessuto osseo ed il sistema nervoso. Nel soggetto anziano fragile, dove una serie di concomitanti alterazioni psicofisiche interagendo tra loro determinano una riduzione delle risposte fisiologiche e dove a seguito dell'evento caduta compaiono disabilità, comorbidità, disturbi neuropsichiatrici e morte abbiamo quindi individuato un esempio particolare e caratteristico di correlazione osso-cervello e di conseguenza un buon modello di studio di tale correlazione. Il proposito dello studio C.O.D.E. (Connections between outcome of Osteoporosis fractures, Depression, Delirium and dementia in the Elderly) è stato quello di valutare l'associazione fra le fratture osteoporotiche e alcune patologie neuropsichiatriche nei pazienti ultrasessantacinquenni. Lo studio multicentrico osservazionale senza interventi farmacologici ha coinvolto l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi (struttura Organizzativa Dipartimentale malattie del metabolismo minerale ed osseo e Centro Traumatologico Ortopedico), l'Azienda Sanitaria di Firenze (S.C. Ortogeriatria dell'Ospedale santa Maria Annunziata e la struttura Operativa Semplice di Salute Mentale Adulti di Firenze 1-4) e l'Azienda Ospedaliera di Perugia (Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Istituto di Gerontologia e Geriatria). Lo studio C.O.D.E. sul quale è incentrata tutta la seconda parte sperimentale della tesi ha avuto quindi come obiettivi principali la valutazione della presenza di correlazioni tra l'osteoporosi e le fratture e l'insorgenza di disturbi della sfera neuropsichiatrica oltre che la valutazione del come i disturbi neuropsichiatrici già presenti prima della frattura possano influire sulla tendenza alla fragilità ossea e alle cadute.File | Dimensione | Formato | |
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