I due scritti su Virgilio di Rudolf Borchardt, vennero giudicati da Ernst Robert Curtius un importante capitolo nella storia della ricezione del poeta latino in Germania. Le due prefazioni a questi saggi illustrano il rapporto di Borchardt con la filologia classica. Nel mio contributo analizzo in particolare il rapporto peculiare e conflittuale che Nietzsche e Borchardt ebbero con la grande scuola filologica di Bonn che li aveva formati entrambi come filologi. Nietzsche era stato allievo di quel Ritschl, col quale a loro volta avevano studiato Bücheler e Usener, maestri di Borchardt e del grande Friedrich Leo. Sia Nietzsche che Borchardt avevano affilato le loro armi metodologiche prima di abbandonare, almeno in apparenza, la loro disciplina, dato che nel profondo resteranno filologi fino all’ultimo. Tra l’altro li accomuna un costante e radicale esercizio del senso storico come forma di vita e di pensiero; condividono una sensibilità peculiare per la forma e lo stile che deve rendere in qualche modo giustizia al carattere «incommensurabile» dell’opera. Anche in nome di questa perizia stilistica Borchardt contrappone in un suo scritto Nietzsche a Wilamowitz, difendendo appassionatamente il filosofo emarginato e vilipeso dalla corporazione dei filologi.
Due ‘ribelli’ della scuola filologica di Bonn: Nietzsche e Borchhardt / Vivarelli, Vivetta. - STAMPA. - (2015), pp. 39-61.
Due ‘ribelli’ della scuola filologica di Bonn: Nietzsche e Borchhardt.
VIVARELLI, VIVETTA
2015
Abstract
I due scritti su Virgilio di Rudolf Borchardt, vennero giudicati da Ernst Robert Curtius un importante capitolo nella storia della ricezione del poeta latino in Germania. Le due prefazioni a questi saggi illustrano il rapporto di Borchardt con la filologia classica. Nel mio contributo analizzo in particolare il rapporto peculiare e conflittuale che Nietzsche e Borchardt ebbero con la grande scuola filologica di Bonn che li aveva formati entrambi come filologi. Nietzsche era stato allievo di quel Ritschl, col quale a loro volta avevano studiato Bücheler e Usener, maestri di Borchardt e del grande Friedrich Leo. Sia Nietzsche che Borchardt avevano affilato le loro armi metodologiche prima di abbandonare, almeno in apparenza, la loro disciplina, dato che nel profondo resteranno filologi fino all’ultimo. Tra l’altro li accomuna un costante e radicale esercizio del senso storico come forma di vita e di pensiero; condividono una sensibilità peculiare per la forma e lo stile che deve rendere in qualche modo giustizia al carattere «incommensurabile» dell’opera. Anche in nome di questa perizia stilistica Borchardt contrappone in un suo scritto Nietzsche a Wilamowitz, difendendo appassionatamente il filosofo emarginato e vilipeso dalla corporazione dei filologi.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.