La tesi prende in esame il ciclo degli affreschi interni della Villa di Poggio Imperiale, realizzati da un’équipe di pittori del Seicento Fiorentino su commissione di Maria Maddalena d’Austria (1589-1631), vedova del granduca di Toscana Cosimo II (1590-1621) e reggente del primogenito e successore al trono Ferdinando II. La Granduchessa, al termine dei lavori di rinnovamento della Villa, il 23 maggio 1624 la denominò “Villa di Poggio Imperiale” in memoria del fratello Ferdinando II che salì sul trono come Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1619. Le dieci lunette nel Salone delle Udienze illustrano le regine e le imperatrici cristiane dal IV secolo al XVI secolo; le dieci lunette nella Camera da letto della Granduchessa sono dedicate alle Sante martiri; le altre dieci nell’Anticamera della Granduchessa rappresentano le donne illustri veterotestamentarie. Non sono mai emersi finora documenti di pagamento ai pittori, nè quelli relativi alle decorazioni che possano permettere di individuare il consulente iconografico dell’intero programma decorativo. Pertanto è stato fondamentale attribuire ogni decorazione tramite analisi stilistiche, ma finora erano stati poco approfonditi i significati della vasta decorazione nel contesto storico-culturale. Per affrontare questo problema in modo interdisciplinare, la tesi è divisa in tre parti. Nella prima parte viene esaminato il periodo precedente alla reggenza, ricostruendo l’entrata di Maria Maddalena d’Austria nella capitale del Granducato e gli archi trionfali eretti lungo il percorso. Successivamente vengono esaminate le commissioni artistiche da parte della giovane Granduchessa, con riferimento in particolare al collezionismo delle reliquie e alle decorazioni interne della cappella in Palazzo Pitti. La seconda parte è dedicata alla ricostruzione della carriera del pittore Matteo Rosselli, considerato il capo cantiere della Villa di Poggio Imperiale. Attraverso le sue attività svolte durante i primi due decenni del Seicento, sono illustrate anche le vicende artistiche dell’epoca a Firenze. Nella terza parte, dedicata al periodo di reggenza governato dalle tutrici di Ferdinando II, vengono esaminate le venti lunette che adornano il Salone delle Udienze e la Camera da letto della Granduchessa della Villa di Poggio Imperiale. La maggior parte di tali lunette presenta iconografie insolite. Non era mai stato fatto, però, un confronto puntuale fra le singole scene rappresentate ed i brani dei volumi proposti come fonti letterarie. Analizzando la coerenza fra i testi e le rappresentazioni, emerge che alcuni degli episodi dipinti, nella loro peculiarità, dovevano essere ispirati anche dalle altre fonti letterarie qui proposte, individuando le motivazioni che avevano portato a scegliere queste rappresentazioni insolite e, in certi casi, nuove.
Le commissioni artistiche della granduchessa di Toscana Maria Maddalena d'Austria: il ciclo degli affreschi della Villa di Poggio Imperiale a Firenze / Ota, Tomoko. - (2017).
Le commissioni artistiche della granduchessa di Toscana Maria Maddalena d'Austria: il ciclo degli affreschi della Villa di Poggio Imperiale a Firenze
OTA, TOMOKO
2017
Abstract
La tesi prende in esame il ciclo degli affreschi interni della Villa di Poggio Imperiale, realizzati da un’équipe di pittori del Seicento Fiorentino su commissione di Maria Maddalena d’Austria (1589-1631), vedova del granduca di Toscana Cosimo II (1590-1621) e reggente del primogenito e successore al trono Ferdinando II. La Granduchessa, al termine dei lavori di rinnovamento della Villa, il 23 maggio 1624 la denominò “Villa di Poggio Imperiale” in memoria del fratello Ferdinando II che salì sul trono come Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1619. Le dieci lunette nel Salone delle Udienze illustrano le regine e le imperatrici cristiane dal IV secolo al XVI secolo; le dieci lunette nella Camera da letto della Granduchessa sono dedicate alle Sante martiri; le altre dieci nell’Anticamera della Granduchessa rappresentano le donne illustri veterotestamentarie. Non sono mai emersi finora documenti di pagamento ai pittori, nè quelli relativi alle decorazioni che possano permettere di individuare il consulente iconografico dell’intero programma decorativo. Pertanto è stato fondamentale attribuire ogni decorazione tramite analisi stilistiche, ma finora erano stati poco approfonditi i significati della vasta decorazione nel contesto storico-culturale. Per affrontare questo problema in modo interdisciplinare, la tesi è divisa in tre parti. Nella prima parte viene esaminato il periodo precedente alla reggenza, ricostruendo l’entrata di Maria Maddalena d’Austria nella capitale del Granducato e gli archi trionfali eretti lungo il percorso. Successivamente vengono esaminate le commissioni artistiche da parte della giovane Granduchessa, con riferimento in particolare al collezionismo delle reliquie e alle decorazioni interne della cappella in Palazzo Pitti. La seconda parte è dedicata alla ricostruzione della carriera del pittore Matteo Rosselli, considerato il capo cantiere della Villa di Poggio Imperiale. Attraverso le sue attività svolte durante i primi due decenni del Seicento, sono illustrate anche le vicende artistiche dell’epoca a Firenze. Nella terza parte, dedicata al periodo di reggenza governato dalle tutrici di Ferdinando II, vengono esaminate le venti lunette che adornano il Salone delle Udienze e la Camera da letto della Granduchessa della Villa di Poggio Imperiale. La maggior parte di tali lunette presenta iconografie insolite. Non era mai stato fatto, però, un confronto puntuale fra le singole scene rappresentate ed i brani dei volumi proposti come fonti letterarie. Analizzando la coerenza fra i testi e le rappresentazioni, emerge che alcuni degli episodi dipinti, nella loro peculiarità, dovevano essere ispirati anche dalle altre fonti letterarie qui proposte, individuando le motivazioni che avevano portato a scegliere queste rappresentazioni insolite e, in certi casi, nuove.File | Dimensione | Formato | |
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