La seconda parte del volume presenta le esperienze realizzate all’interno di numerosi servizi educativi per l’infanzia della Toscana (asili nido, centri giochi, centri infanzia, scuole dell’infanzia ecc.) e illustrate dagli educatori, insegnanti e coordinatori pedagogici in occasione del convegno “Il bello, i bambini, Miró e l’arte contemporanea” realizzato a Empoli nell’ottobre del 2013. L’arte contemporanea e in particolare quella di Miró ha fatto da sfondo integratore per un lavoro educativo biennale con i bambini e in alcuni casi anche con i loro genitori. La tematica dell’educazione all’arte e alla creatività sin dai primi anni di vita ha rappresentato la cornice di riferimento all’interno della quale si sono sviluppati i molteplici percorsi educativi. I contributi del personale educativo ben si collegano a quelli di carattere teorico-riflessivo presentati nella prima parte del volume, in quanto rappresentano un esempio di buone pratiche educative, mettendo in luce la capacità del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia di Firenze di dialogare e co-operare con diversi attori del territorio (servizi educativi, famiglie, Comuni, associazioni, privato sociale ecc.) al fine di realizzare proposte educative atte ad accrescere il benessere delle bambine e dei bambini nonché degli educatori e delle famiglie.
Introduzione / Freschi, Enrica. - STAMPA. - (2017), pp. 67-69.
Introduzione
FRESCHI, ENRICA
2017
Abstract
La seconda parte del volume presenta le esperienze realizzate all’interno di numerosi servizi educativi per l’infanzia della Toscana (asili nido, centri giochi, centri infanzia, scuole dell’infanzia ecc.) e illustrate dagli educatori, insegnanti e coordinatori pedagogici in occasione del convegno “Il bello, i bambini, Miró e l’arte contemporanea” realizzato a Empoli nell’ottobre del 2013. L’arte contemporanea e in particolare quella di Miró ha fatto da sfondo integratore per un lavoro educativo biennale con i bambini e in alcuni casi anche con i loro genitori. La tematica dell’educazione all’arte e alla creatività sin dai primi anni di vita ha rappresentato la cornice di riferimento all’interno della quale si sono sviluppati i molteplici percorsi educativi. I contributi del personale educativo ben si collegano a quelli di carattere teorico-riflessivo presentati nella prima parte del volume, in quanto rappresentano un esempio di buone pratiche educative, mettendo in luce la capacità del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia di Firenze di dialogare e co-operare con diversi attori del territorio (servizi educativi, famiglie, Comuni, associazioni, privato sociale ecc.) al fine di realizzare proposte educative atte ad accrescere il benessere delle bambine e dei bambini nonché degli educatori e delle famiglie.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.