La tesi analizza tredici città del Piemonte: di Acqui, Alba, Alessandria, Asti, Bra, Casale Monferrato, Cherasco, Cuneo, Fossano, Mondovì, Novara, Tortona e Vercelli viene messa a fuoco la dinamica dei luoghi di esercizio del potere in alcuni momenti della vita urbana fra XI e XIV secolo. La ricerca si è proposta, partendo da un’indagine di tipo sociotopografico, di rintracciare la ‘geografia’ delle sedi del potere pubblico, dalla ripresa della vita urbana, garantita dal vescovo, alla nascita dei comuni fino alla loro stabilizzazione nel principato territoriale dei Visconti: la configurazione urbanistica, la consistenza architettonica, le trasformazioni indotte dall’evoluzione istituzionale. Il tema trova legittimazione storica nell’ampia produzione letteraria e iconografica medievali che, a sostegno della coscienza cittadina, tende a identificare la città con i suoi monumenti. La ricognizione dei protagonisti della trasformazione del territorio urbano ha svelato l’intreccio di interessi delle famiglie presenti nelle istituzioni cittadine, motivo della frequente coincidenza di sedi private e pubbliche. Sul piano urbanistico, l’uso dello spazio pubblico, il controllo della forma della città, le strategie d’intervento dei poteri sul territorio urbano e il rapporto tra edifici rappresentativi del potere e paesaggio urbano rendono conto di una diversa qualità degli spazi pubblici. Da un punto di vista architettonico, le questioni sollevate dall’osservazione degli esempi conservati riguardano l’elaborazione di nuovi tipi architettonici in rapporto a nuovi spazi e nuove funzioni, il rapporto tra esercizio del potere e adesione a codici linguistici, le vicende edilizie delle sedi del potere, anche a confronto con quanto avviene nei centri minori.
I luoghi del potere nella città medievale: il Piemonte orientale fra ripresa urbana e regime visconteo / Frati, Marco. - (2001).
I luoghi del potere nella città medievale: il Piemonte orientale fra ripresa urbana e regime visconteo
Frati Marco
2001
Abstract
La tesi analizza tredici città del Piemonte: di Acqui, Alba, Alessandria, Asti, Bra, Casale Monferrato, Cherasco, Cuneo, Fossano, Mondovì, Novara, Tortona e Vercelli viene messa a fuoco la dinamica dei luoghi di esercizio del potere in alcuni momenti della vita urbana fra XI e XIV secolo. La ricerca si è proposta, partendo da un’indagine di tipo sociotopografico, di rintracciare la ‘geografia’ delle sedi del potere pubblico, dalla ripresa della vita urbana, garantita dal vescovo, alla nascita dei comuni fino alla loro stabilizzazione nel principato territoriale dei Visconti: la configurazione urbanistica, la consistenza architettonica, le trasformazioni indotte dall’evoluzione istituzionale. Il tema trova legittimazione storica nell’ampia produzione letteraria e iconografica medievali che, a sostegno della coscienza cittadina, tende a identificare la città con i suoi monumenti. La ricognizione dei protagonisti della trasformazione del territorio urbano ha svelato l’intreccio di interessi delle famiglie presenti nelle istituzioni cittadine, motivo della frequente coincidenza di sedi private e pubbliche. Sul piano urbanistico, l’uso dello spazio pubblico, il controllo della forma della città, le strategie d’intervento dei poteri sul territorio urbano e il rapporto tra edifici rappresentativi del potere e paesaggio urbano rendono conto di una diversa qualità degli spazi pubblici. Da un punto di vista architettonico, le questioni sollevate dall’osservazione degli esempi conservati riguardano l’elaborazione di nuovi tipi architettonici in rapporto a nuovi spazi e nuove funzioni, il rapporto tra esercizio del potere e adesione a codici linguistici, le vicende edilizie delle sedi del potere, anche a confronto con quanto avviene nei centri minori.File | Dimensione | Formato | |
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