Musica e tradizione orale nel Salento. Le registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella (agosto 1954)

Nell’estate del 1954, nel corso di un mitico e fondativo “viaggio in Italia”, Alan Lomax e Diego Carpitella arrivano nel Salento dove raccolgono un’imponente documentazione di straordinario valore storico-culturale, oltre che di grande bellezza. Le registrazioni sonore effettuate allora, che si pubblicano per la prima volta integralmente, costituiscono una rappresentazione pienamente efficace delle espressioni musicali praticate dalle comunità rurali salentine, offrendo un profilo efficace per intendere come quelle popolazioni siano riuscite a connotare musicalmente le diverse occasioni dell’esperienza individuale, familiare o collettiva. Nella indagine effettuata allora assumono particolare importanza le polifonie, le lamentazioni funebri, le espressioni della cerimonialità domestica e familiare, l’intonazione individuale e di gruppo durante il lavoro, una singolare testimonianza di pizzica pizzica, alcune memorie marinaresche, e una sorprendente “esplosione” carnevalesca estiva. Le località più attentamente frequentate da Lomax e Carpitella - in un soggiorno breve ma fortunato e fertilissimo, intorno a Ferragosto del 1954 – sono state: Calimera, Gallipoli, Martano e Galatone. Particolarmente rilevante, ed emozionante, è la documentazione sonora raccolta a Martano: complessa e molto articolata, la musica registrata a Martano costituisce probabilmente il corpus più consistente all’interno dell’intera esplorazione condotta da Lomax e Carpitella nel 1954-55, dalla Sicilia alle Alpi. Pure, le musiche raccolte a Martano risultano davvero rappresentative delle diverse occasioni della “vita musicale di un villaggio”, come Constantin Brailoiu - grande etnomusicologo romeno con lunga frequentazione franco-svizzera - ebbe a definire l’oggetto delle sue ricerche in un piccolo paese della Transilvania, all’inizio degli anni Trenta del secolo scorso.