Risolvere le difficoltà della periferia, non solo unicamente nella sua definizione urbana ma anche e sopratutto nell’emarginazione del contesto sociale attuale, è operazione a cui non è possibile oggi sottrarsi. Superare barriere invisibili dettate inizialmente da scelte architettoniche non compiutamente portate a termine dalle amministrazioni locali o, peggio, portate avanti sapendo già in anticipo quali danni avrebbero potuto provocare nella loro gestione futura, è dovere della generazione, politica e tecnica, in corso. Lo strumento per l’attuazione di tali strategie correttive è il progetto architettonico e urbano. Sulla base di questo scenario la ricerca si innesta nella contemporaneità, forte di una lettura di fenomeni stratificati avendo come unico punto di analisi il progetto. È il ruolo del progetto, ed anche del suo linguaggio in evoluzione, a determinare una serie di dimensioni spaziali che l’architettura assume in maniera molteplice e che amplifica la sua rilevanza attraverso la costruzione di un’immagine italiana che passa attraverso la realizzazione dei quartieri. Il volume racconta la ricerca secondo attraverso cinque saggi indipendenti affrontando, scalarmente, la distanza fra gli strumenti compositivi e la loro dimensione operativa. Il primo ambito d’analisi rintraccia alcuni elementi invarianti e caratteristici che gli interventi realizzati hanno in comune. Il secondo ambito indaga la scala urbana nella sua specifica connessione con la ricerca tipologica condotta dai professionisti del tempo sugli edifici, che primariamente guida la composizione dei nuovi insediamenti-quartiere. Stravolgendo il dibattito del tempo che vedeva la scala del quartiere a guida sulla scelta sulle tipologie edilizie, l’analisi dimostra il contrario, ossia che il progetto alla scala architettonica determina scelte di tipo impiantistico-volumetrico. Il capitolo centrale, per posizione e per rilevanza, riguarda la presentazione di una teoria che vede la costituzione di un panorama linguistico in grado di divenire strumento di espressione critica e consapevole impiegato dai maggiori architetti che operano nel periodo preso in esame. Alla scala dello spazio collettivo esterno è dedicata la quarta analisi che si concentra sui caratteri dispositivi dell’interno urbano, e naturale, in funzione del disegno architettonico. Per ultima scala, l’analisi entra all’interno dell’edificio e rileva strategie compositive dello spazio, prima collettivo interno, poi domestico.

Caratteri e invarianti del progetto architettonico e urbano nell'abitare sociale in Italia. 1945-1983 / Riccardo, Renzi. - STAMPA. - (2017), pp. 1-162.

Caratteri e invarianti del progetto architettonico e urbano nell'abitare sociale in Italia. 1945-1983

RICCARDO RENZI
2017

Abstract

Risolvere le difficoltà della periferia, non solo unicamente nella sua definizione urbana ma anche e sopratutto nell’emarginazione del contesto sociale attuale, è operazione a cui non è possibile oggi sottrarsi. Superare barriere invisibili dettate inizialmente da scelte architettoniche non compiutamente portate a termine dalle amministrazioni locali o, peggio, portate avanti sapendo già in anticipo quali danni avrebbero potuto provocare nella loro gestione futura, è dovere della generazione, politica e tecnica, in corso. Lo strumento per l’attuazione di tali strategie correttive è il progetto architettonico e urbano. Sulla base di questo scenario la ricerca si innesta nella contemporaneità, forte di una lettura di fenomeni stratificati avendo come unico punto di analisi il progetto. È il ruolo del progetto, ed anche del suo linguaggio in evoluzione, a determinare una serie di dimensioni spaziali che l’architettura assume in maniera molteplice e che amplifica la sua rilevanza attraverso la costruzione di un’immagine italiana che passa attraverso la realizzazione dei quartieri. Il volume racconta la ricerca secondo attraverso cinque saggi indipendenti affrontando, scalarmente, la distanza fra gli strumenti compositivi e la loro dimensione operativa. Il primo ambito d’analisi rintraccia alcuni elementi invarianti e caratteristici che gli interventi realizzati hanno in comune. Il secondo ambito indaga la scala urbana nella sua specifica connessione con la ricerca tipologica condotta dai professionisti del tempo sugli edifici, che primariamente guida la composizione dei nuovi insediamenti-quartiere. Stravolgendo il dibattito del tempo che vedeva la scala del quartiere a guida sulla scelta sulle tipologie edilizie, l’analisi dimostra il contrario, ossia che il progetto alla scala architettonica determina scelte di tipo impiantistico-volumetrico. Il capitolo centrale, per posizione e per rilevanza, riguarda la presentazione di una teoria che vede la costituzione di un panorama linguistico in grado di divenire strumento di espressione critica e consapevole impiegato dai maggiori architetti che operano nel periodo preso in esame. Alla scala dello spazio collettivo esterno è dedicata la quarta analisi che si concentra sui caratteri dispositivi dell’interno urbano, e naturale, in funzione del disegno architettonico. Per ultima scala, l’analisi entra all’interno dell’edificio e rileva strategie compositive dello spazio, prima collettivo interno, poi domestico.
2017
9788879708906
1
162
Riccardo, Renzi
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