Nota a Cassazione penale, Sez. V, 25 settembre 2014 (u.p. 22 aprile 2014), n. 39813 - Pres. Bruno - Est. Pezzullo - Ric. Ferrucci. Con la sentenza in epigrafe, la Cassazione affronta per la prima volta nel merito la questione relativa all'operatività dell'abolitio criminis rispetto al reato di falso nummario di cui all'art. 455 c.p. a seguito della modifica delle norme extrapenali disciplinanti il corso legale della moneta, risolvendola in senso negativo. In particolare, viene fatta applicazione del c.d. criterio strutturale, o della fattispecie astratta, ormai consolidato nella più recente giurisprudenza della Suprema Corte in materia di modifiche mediate. Dopo aver ricostruito il quadro dottrinale e giurisprudenziale nel quale la pronuncia si colloca, l'Autore svolge una serie di osservazioni critiche riguardo l'indirizzo dominante, focalizzandosi in particolare sulla sua pervicace resistenza rispetto all'influenza delle fonti europee, aventi al contrario attualmente un impatto decisivo su molte altre problematiche di successione di leggi penali.

Modifiche “mediate” e falso nummario: la Cassazione conferma la tesi strutturale / Alberto, Cappellini. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - STAMPA. - (2015), pp. 334-341.

Modifiche “mediate” e falso nummario: la Cassazione conferma la tesi strutturale

Alberto Cappellini
2015

Abstract

Nota a Cassazione penale, Sez. V, 25 settembre 2014 (u.p. 22 aprile 2014), n. 39813 - Pres. Bruno - Est. Pezzullo - Ric. Ferrucci. Con la sentenza in epigrafe, la Cassazione affronta per la prima volta nel merito la questione relativa all'operatività dell'abolitio criminis rispetto al reato di falso nummario di cui all'art. 455 c.p. a seguito della modifica delle norme extrapenali disciplinanti il corso legale della moneta, risolvendola in senso negativo. In particolare, viene fatta applicazione del c.d. criterio strutturale, o della fattispecie astratta, ormai consolidato nella più recente giurisprudenza della Suprema Corte in materia di modifiche mediate. Dopo aver ricostruito il quadro dottrinale e giurisprudenziale nel quale la pronuncia si colloca, l'Autore svolge una serie di osservazioni critiche riguardo l'indirizzo dominante, focalizzandosi in particolare sulla sua pervicace resistenza rispetto all'influenza delle fonti europee, aventi al contrario attualmente un impatto decisivo su molte altre problematiche di successione di leggi penali.
2015
Alberto, Cappellini
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