ABSTRACT. Il trattamento medico eseguito senza il valido consenso del paziente, questione di risalente trattazione dogmatica, anche per gli evidenti nessi che la collegano al dibattito circa la più generale questione della legittimazione dell’attività terapeutica, si colloca nell’area più estrema della responsabilità penale del sanitario – che invero è tipicamente colposa – ponendo il problema del possibile sconfinamento nel campo del dolo. L’articolo esamina la questione prendendo le mosse dalla più recente giurisprudenza di legittimità in materia, tentando di ricostruire un quadro sistematico dei requisiti che questa sembra porre affinché un atto medico possa essere qualificato come reato doloso. In particolare, la trattazione del tema è svolta anche alla luce dell’innovativo approccio pragmatico-indiziario al problema dell’accertamento del dolo eventuale proposto dalle Sezioni unite nel caso Thyssenkrupp, che ruota attorno al ruolo nevralgico degli indicatori probatori del dolo. SOMMARIO: 1. Introduzione; 2. La concezione post-Thyssen del dolo eventuale ed i suoi indicatori; 3. Il trattamento medico arbitrario: fondamenti teorici ed evoluzione giurisprudenziale; 4. Dolo e deviazioni dal contesto lecito tipico dell’attività terapeutica: i casi Petretto e Guzinska; 5. Dolo, motivi egoistici e finalità terapeutiche: i casi Gallotti, Huscher e Brega Massone; 6. Un tentativo di sintesi; 7. Conclusioni.

L'orizzonte del dolo nel trattamento medico arbitrario. Un'indagine giurisprudenziale / Alberto, Cappellini. - In: RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE E DEL DIRITTO IN CAMPO SANITARIO. - ISSN 2499-2860. - STAMPA. - (2016), pp. 933-969.

L'orizzonte del dolo nel trattamento medico arbitrario. Un'indagine giurisprudenziale

Alberto Cappellini
2016

Abstract

ABSTRACT. Il trattamento medico eseguito senza il valido consenso del paziente, questione di risalente trattazione dogmatica, anche per gli evidenti nessi che la collegano al dibattito circa la più generale questione della legittimazione dell’attività terapeutica, si colloca nell’area più estrema della responsabilità penale del sanitario – che invero è tipicamente colposa – ponendo il problema del possibile sconfinamento nel campo del dolo. L’articolo esamina la questione prendendo le mosse dalla più recente giurisprudenza di legittimità in materia, tentando di ricostruire un quadro sistematico dei requisiti che questa sembra porre affinché un atto medico possa essere qualificato come reato doloso. In particolare, la trattazione del tema è svolta anche alla luce dell’innovativo approccio pragmatico-indiziario al problema dell’accertamento del dolo eventuale proposto dalle Sezioni unite nel caso Thyssenkrupp, che ruota attorno al ruolo nevralgico degli indicatori probatori del dolo. SOMMARIO: 1. Introduzione; 2. La concezione post-Thyssen del dolo eventuale ed i suoi indicatori; 3. Il trattamento medico arbitrario: fondamenti teorici ed evoluzione giurisprudenziale; 4. Dolo e deviazioni dal contesto lecito tipico dell’attività terapeutica: i casi Petretto e Guzinska; 5. Dolo, motivi egoistici e finalità terapeutiche: i casi Gallotti, Huscher e Brega Massone; 6. Un tentativo di sintesi; 7. Conclusioni.
2016
933
969
Alberto, Cappellini
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