Il volume contiene una indagine conoscitiva svolta sul territorio di Fiesole in relazione alle presenze “straniere”. Da quanto emerge, dati numerici e percezioni non sembrano collimare. Attraverso una serie di interviste a taglio narrativo-biografico, la raccolta di storie di vita, l’osservazione etnografica dei luoghi e delle attività e vari colloqui con testimoni privilegiati si configura uno spazio abitato da due tipologie di stranieri: quelli che, alla domanda diretta dei ricercatori (“Ci sono stranieri a Fiesole?) subito vengono nominati dalle persone del luogo -i turisti, i ricchi proprietari di ville, gli artisti, i professori e gli studenti dell’Università Europea e della Scuola di musica di Fiesole- e “gli altri”, ovvero gli “immigrati”, che solo in seconda battuta, su ulteriore sollecitazione, vengono chiamati in causa, e che paiono quasi invisibili agli occhi dei residenti autoctoni. E, in effetti, per vedere gli immigrati occorre variare tempi e spazi dell’osservazione: occorre andare la mattina molto presto, o la sera tardi, sugli autobus pubblici, ad esempio, o fermarsi davanti alle scuole per vedere i genitori, le mamme per lo più, che accompagnano i figli, oppure penetrare oltre i bellissimi muri delle altrettanto belle ville della collina per incontrare i collaboratori domestici, i giardinieri, gli assistenti di cura... Il problema della invisibilità di questi “stranieri” è legato alla loro scarsa frequentazione dello spazio pubblico e alle specifiche dinamiche socio-lavorative del territorio: dallo studio si evince che, se gli immigrati sembrano ben accetti sul territorio, questo pare dipendere più dalle scarse occasioni di compresenza e dialogo con gli altri residenti che da una reale inte(g)razione. The volume contains a cognitive survey carried out on the territory of Fiesole in relation to "foreign" presences. From what emerges, numerical data and perceptions do not seem to coincide. Through a series of narrative-biographical interviews, the collection of life stories, the ethnographic observation of places and activities and various interviews with privileged witnesses, there is a space inhabited by two types of foreigners: those who, with direct demand of the researchers ("Are there foreigners in Fiesole?) are immediately appointed by the locals -the tourists, the wealthy owners of villas, the artists, the professors and the students of the European University and the Fiesole Music School- and" the others ", that is the" immigrants ", who only in second measure, on further solicitation, are called into question, and who seem almost invisible to the eyes of the native residents. And in fact, to see the immigrants it is necessary to change the time and space of the observation: it is necessary to go in the morning very early, or late at night, on public buses, for example, or stop in front of the schools to see the parents, the mothers for the most, accompanying their children, or penetrate beyond the beautiful walls of the equally beautiful villas of the hill to meet the domestic workers, gardeners, caregivers ... The problem of invisibility of these "foreign" is related to their poor frequentation of the public space and the specific socio-labor dynamics of the territory: the study shows that, if the immigrants seem welcome on the territory, this seems to depend more on the limited occasions of coexistence and dialogue with other residents than a real inte ( g) ration.

I visibili e gli invisibili. Indagine conoscitiva sugli immigrati nel territorio di Fiesole / Tiziana Chiappelli. - STAMPA. - (2015), pp. 1-130.

I visibili e gli invisibili. Indagine conoscitiva sugli immigrati nel territorio di Fiesole

Tiziana Chiappelli
2015

Abstract

Il volume contiene una indagine conoscitiva svolta sul territorio di Fiesole in relazione alle presenze “straniere”. Da quanto emerge, dati numerici e percezioni non sembrano collimare. Attraverso una serie di interviste a taglio narrativo-biografico, la raccolta di storie di vita, l’osservazione etnografica dei luoghi e delle attività e vari colloqui con testimoni privilegiati si configura uno spazio abitato da due tipologie di stranieri: quelli che, alla domanda diretta dei ricercatori (“Ci sono stranieri a Fiesole?) subito vengono nominati dalle persone del luogo -i turisti, i ricchi proprietari di ville, gli artisti, i professori e gli studenti dell’Università Europea e della Scuola di musica di Fiesole- e “gli altri”, ovvero gli “immigrati”, che solo in seconda battuta, su ulteriore sollecitazione, vengono chiamati in causa, e che paiono quasi invisibili agli occhi dei residenti autoctoni. E, in effetti, per vedere gli immigrati occorre variare tempi e spazi dell’osservazione: occorre andare la mattina molto presto, o la sera tardi, sugli autobus pubblici, ad esempio, o fermarsi davanti alle scuole per vedere i genitori, le mamme per lo più, che accompagnano i figli, oppure penetrare oltre i bellissimi muri delle altrettanto belle ville della collina per incontrare i collaboratori domestici, i giardinieri, gli assistenti di cura... Il problema della invisibilità di questi “stranieri” è legato alla loro scarsa frequentazione dello spazio pubblico e alle specifiche dinamiche socio-lavorative del territorio: dallo studio si evince che, se gli immigrati sembrano ben accetti sul territorio, questo pare dipendere più dalle scarse occasioni di compresenza e dialogo con gli altri residenti che da una reale inte(g)razione. The volume contains a cognitive survey carried out on the territory of Fiesole in relation to "foreign" presences. From what emerges, numerical data and perceptions do not seem to coincide. Through a series of narrative-biographical interviews, the collection of life stories, the ethnographic observation of places and activities and various interviews with privileged witnesses, there is a space inhabited by two types of foreigners: those who, with direct demand of the researchers ("Are there foreigners in Fiesole?) are immediately appointed by the locals -the tourists, the wealthy owners of villas, the artists, the professors and the students of the European University and the Fiesole Music School- and" the others ", that is the" immigrants ", who only in second measure, on further solicitation, are called into question, and who seem almost invisible to the eyes of the native residents. And in fact, to see the immigrants it is necessary to change the time and space of the observation: it is necessary to go in the morning very early, or late at night, on public buses, for example, or stop in front of the schools to see the parents, the mothers for the most, accompanying their children, or penetrate beyond the beautiful walls of the equally beautiful villas of the hill to meet the domestic workers, gardeners, caregivers ... The problem of invisibility of these "foreign" is related to their poor frequentation of the public space and the specific socio-labor dynamics of the territory: the study shows that, if the immigrants seem welcome on the territory, this seems to depend more on the limited occasions of coexistence and dialogue with other residents than a real inte ( g) ration.
2015
9788860194350
1
130
Tiziana Chiappelli
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Descrizione: Il testo contiene una analisi delle dinamiche di integrazione dei migranti in uno specifico territorio, attraverso l'osservazione etnografica degli spazi pubblici, interviste a taglio narrativo e biografico, la raccolta di storie di vita
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