Che il pregiudizio contro le donne sia qualcosa che il genere umano si porta dietro da tempi immemorabili è cosa certa. Quello che mancava era un testo che conducesse una analisi critica, sistematica e approfondita, che a partire dai testi e dalle esegesi della religione cristiana e dei filosofi greci ripercorresse fino all’attualità le tappe di questo percorso di misoginia costruita, sostenuta e diffusa dalle parole degli intellettuali. Religione, scienza, arte e filosofa “occidentali” su questo piano paiono convergere senza attriti, raccontando una medesima storia e avvallando un identico sistema valoriale e gerarchico: la donna è un essere inferiore, incapace di morale e di esercizio del raziocinio (quand’anche si arrivasse a concedere che ne sia in possesso), schiava degli impulsi e per questo inaffidabile. È, insomma, sì un essere umano, ma difettoso, definibile per mancanza e sottrazione a partire dall’uomo-maschio, ricettacolo di virtù e forza virile (appunto, virtus in latino).Book Review of a text that led to a critical, systematic and in-depth analysis, starting from the texts and exegeses of the Christian religion and the Greek philosophers going back to the current stages of this path of misogynist built, sustained and spread by words of intellectuals. Religion, science, art and "Western" philosopher on this plane seem to converge without friction, telling the same story and endorsing an identical system of values and hierarchy: the woman is a lower being, incapable of morality and of the exercise of reasoning (even if it would come to grant that it is in possession), slave of the impulses and therefore unreliable. In short, it is a human being, but defective, definable by lack and subtraction from the male-man, receptacle of virtue and virile strength (in fact, virtus in Latin).
Contro le donne. Storia del più antico pregiudizio / Tiziana Chiappelli. - In: COMPARATIVE CULTURAL STUDIES. - ISSN 2531-9884. - ELETTRONICO. - Comparative Cultural Studies: European and Latin America Perspectives 2, 2016:(2016), pp. 103-104. [10.13128/ccselap-20001]
Contro le donne. Storia del più antico pregiudizio
Tiziana Chiappelli
2016
Abstract
Che il pregiudizio contro le donne sia qualcosa che il genere umano si porta dietro da tempi immemorabili è cosa certa. Quello che mancava era un testo che conducesse una analisi critica, sistematica e approfondita, che a partire dai testi e dalle esegesi della religione cristiana e dei filosofi greci ripercorresse fino all’attualità le tappe di questo percorso di misoginia costruita, sostenuta e diffusa dalle parole degli intellettuali. Religione, scienza, arte e filosofa “occidentali” su questo piano paiono convergere senza attriti, raccontando una medesima storia e avvallando un identico sistema valoriale e gerarchico: la donna è un essere inferiore, incapace di morale e di esercizio del raziocinio (quand’anche si arrivasse a concedere che ne sia in possesso), schiava degli impulsi e per questo inaffidabile. È, insomma, sì un essere umano, ma difettoso, definibile per mancanza e sottrazione a partire dall’uomo-maschio, ricettacolo di virtù e forza virile (appunto, virtus in latino).Book Review of a text that led to a critical, systematic and in-depth analysis, starting from the texts and exegeses of the Christian religion and the Greek philosophers going back to the current stages of this path of misogynist built, sustained and spread by words of intellectuals. Religion, science, art and "Western" philosopher on this plane seem to converge without friction, telling the same story and endorsing an identical system of values and hierarchy: the woman is a lower being, incapable of morality and of the exercise of reasoning (even if it would come to grant that it is in possession), slave of the impulses and therefore unreliable. In short, it is a human being, but defective, definable by lack and subtraction from the male-man, receptacle of virtue and virile strength (in fact, virtus in Latin).File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Recensione critica del testo "Contro le donne" di Paolo Ercolani
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