Il presente lavoro di tesi nasce da una domanda fondamentale, ovvero se la narrazione dei propri ricordi, e in particolare dei ricordi spiacevoli, possa essere considerata uno strumento efficace per regolare le emozioni. Lo scopo del lavoro è quello di indagare il rapporto tra narrazione autobiografica e regolazione emotiva, all’interno della relazione narratore-ascoltatore, prendendo in considerazione le tipologie di ascolto messe in atto dall’ascoltatore e le caratteristiche di regolazione emotiva del narratore. La ricerca è stata condotta su adolescenti e adulti emergenti, due fasce di età in cui i ricordi sono più numerosi e maggiormente significativi per lo sviluppo dell’identità. Sono stati implementati due studi. Nel primo studio sono state messe a confronto due tipologie di ascolto contrastanti, l’ascolto empatico e l’ascolto distratto. Dai dati raccolti è emerso che un ascoltatore distratto ha un impatto negativo sulla tonalità emotiva del ricordo, sulla coerenza del racconto e sulla regolazione emotiva della narrazione. Inoltre, si è rivelato particolarmente deleterio per gli individui con disregolazione emotiva. Questi risultati sono evidenti soprattutto per gli adulti emergenti, mentre per quanto riguarda gli adolescenti sono emersi dei risultati più complessi, che necessitano di ulteriori indagini. Il secondo studio è stato realizzato con l’obiettivo di mettere a confronto l’ascolto empatico con altri due contesti di narrazione: un contesto di ascolto standard, in cui l’ascoltatore si mostrava attento ma non empatico, e un contesto di scrittura, in cui i partecipanti dovevano mettere per iscritto il loro ricordo. Dai risultati è emerso che tutti i contesti narrativi hanno un impatto positivo sul tono emotivo del ricordo e sul racconto, dimostrando che non sia necessario un ascolto empatico per questi processi. Tuttavia, un ascoltatore empatico risulta essere fondamentale per la regolazione emotiva della narrazione. Complessivamente, il presente lavoro ha dimostrato che oggi non è più possibile prescindere dal contesto in cui la narrazione avviene e che è necessario tenere in considerazione la regolazione emotiva intesa sia come caratteristica individuale che come processo che si svolge nella narrazione. Gli sviluppi futuri di questa ricerca intendono chiarire ulteriormente il funzionamento di questi processi in adolescenza e allargare l’indagine all’intero ciclo di vita degli individui. At the base of the current dissertation is the question of whether the narration of memories, and especially unpleasant memories, is an effective tool for regulating emotions. The aim of this work is to investigate the relationship between autobiographical narrative and emotion regulation, considering the type of listening’s stance of the listener and the emotion regulation characteristics of the narrator. This research was implemented on adolescents and emerging adults, since memories of these life stages are particularly significant for the identity development. Two studies were conducted. In the first study, two contrasting listening stances –empathic listening VS distracted listening – were compared. Findings showed that a distracted listener negatively impacted the emotional tone of memories, the narrative coherence, and the narrative emotion regulation. These results were clear for emerging adults, but not for adolescents. The second study was realized to compare the empathic listening with two other narration contexts: the standard listening context, in which the listener was attentive but not empathic, and the written narration context. Results showed that all these narration contexts had a positive influence on the emotional tone of memories and the narrative features, demonstrating that the empathic listening is not always required. However, the empathic listening was critical for narrative emotion regulation. Overall, this work supports the idea that the context in which narration occurs must be considered, as well as the emotion regulation, in the meaning of an individual characteristic and a process of the storytelling. In the future, these processes should be clarified in adolescence and investigated in the entire life cycle.

Narrare i ricordi per regolare le emozioni: narrazione autobiografica e regolazione emotiva in adolescenza e adultità emergente / Debora Pascuzzi. - (2018).

Narrare i ricordi per regolare le emozioni: narrazione autobiografica e regolazione emotiva in adolescenza e adultità emergente

Debora Pascuzzi
2018

Abstract

Il presente lavoro di tesi nasce da una domanda fondamentale, ovvero se la narrazione dei propri ricordi, e in particolare dei ricordi spiacevoli, possa essere considerata uno strumento efficace per regolare le emozioni. Lo scopo del lavoro è quello di indagare il rapporto tra narrazione autobiografica e regolazione emotiva, all’interno della relazione narratore-ascoltatore, prendendo in considerazione le tipologie di ascolto messe in atto dall’ascoltatore e le caratteristiche di regolazione emotiva del narratore. La ricerca è stata condotta su adolescenti e adulti emergenti, due fasce di età in cui i ricordi sono più numerosi e maggiormente significativi per lo sviluppo dell’identità. Sono stati implementati due studi. Nel primo studio sono state messe a confronto due tipologie di ascolto contrastanti, l’ascolto empatico e l’ascolto distratto. Dai dati raccolti è emerso che un ascoltatore distratto ha un impatto negativo sulla tonalità emotiva del ricordo, sulla coerenza del racconto e sulla regolazione emotiva della narrazione. Inoltre, si è rivelato particolarmente deleterio per gli individui con disregolazione emotiva. Questi risultati sono evidenti soprattutto per gli adulti emergenti, mentre per quanto riguarda gli adolescenti sono emersi dei risultati più complessi, che necessitano di ulteriori indagini. Il secondo studio è stato realizzato con l’obiettivo di mettere a confronto l’ascolto empatico con altri due contesti di narrazione: un contesto di ascolto standard, in cui l’ascoltatore si mostrava attento ma non empatico, e un contesto di scrittura, in cui i partecipanti dovevano mettere per iscritto il loro ricordo. Dai risultati è emerso che tutti i contesti narrativi hanno un impatto positivo sul tono emotivo del ricordo e sul racconto, dimostrando che non sia necessario un ascolto empatico per questi processi. Tuttavia, un ascoltatore empatico risulta essere fondamentale per la regolazione emotiva della narrazione. Complessivamente, il presente lavoro ha dimostrato che oggi non è più possibile prescindere dal contesto in cui la narrazione avviene e che è necessario tenere in considerazione la regolazione emotiva intesa sia come caratteristica individuale che come processo che si svolge nella narrazione. Gli sviluppi futuri di questa ricerca intendono chiarire ulteriormente il funzionamento di questi processi in adolescenza e allargare l’indagine all’intero ciclo di vita degli individui. At the base of the current dissertation is the question of whether the narration of memories, and especially unpleasant memories, is an effective tool for regulating emotions. The aim of this work is to investigate the relationship between autobiographical narrative and emotion regulation, considering the type of listening’s stance of the listener and the emotion regulation characteristics of the narrator. This research was implemented on adolescents and emerging adults, since memories of these life stages are particularly significant for the identity development. Two studies were conducted. In the first study, two contrasting listening stances –empathic listening VS distracted listening – were compared. Findings showed that a distracted listener negatively impacted the emotional tone of memories, the narrative coherence, and the narrative emotion regulation. These results were clear for emerging adults, but not for adolescents. The second study was realized to compare the empathic listening with two other narration contexts: the standard listening context, in which the listener was attentive but not empathic, and the written narration context. Results showed that all these narration contexts had a positive influence on the emotional tone of memories and the narrative features, demonstrating that the empathic listening is not always required. However, the empathic listening was critical for narrative emotion regulation. Overall, this work supports the idea that the context in which narration occurs must be considered, as well as the emotion regulation, in the meaning of an individual characteristic and a process of the storytelling. In the future, these processes should be clarified in adolescence and investigated in the entire life cycle.
2018
Andrea Smorti
ITALIA
Debora Pascuzzi
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Tipologia: Tesi di dottorato
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