OGGETTO: Valutare attraverso l’uso delle tecniche della geometria morfometrica il pattern di covarianza tra la morfologia palatale e craniofacciale. MATERIALI E METODI: è stato raccolto un campione di 85 soggetti (44F,41M;età media 8.7±0.8) con malocclusione di II Classe secondo questi criteri di inclusione: etnia caucasica, II Classe scheletrica, rapporti occlusali di II Classe divisione 1 secondo Angle, fase della dentatura mista precoce, stadio prepuberale di crescita scheletrica. Per ogni soggetto sono stati raccolti modelli in gesso e teleradiografie del cranio in proiezione latero-laterale dell’epoca pretrattamento. È stata applicata l’analisi di Procruste e poi effettuata l’analisi delle componenti principali (PCA) per mettere in luce il pattern di variazione morfologica palatale e quello craniofacciale. Successivamente è stata condotta l’analisi dei minimi quadrati parziali per stabilire se ci fosse un pattern di covarianza tra la morfologia palatale e craniofacciale. RISULTATI: per quanto riguarda la morfologia palatale la prima componente principale si riferisce a cambiamenti spaziali nelle tre dimensioni. Per quanto riguarda invece la morfologia craniofacciale la prima componente principale riguarda variazioni morfologiche sul piano scheletrico verticale. La morfologia del palato e del complesso scheletrico craniofacciale covaria significativamente. La componente principale PLS1 riguarda circa il 64% della covarianza totale e correla la divergenza facciale alla larghezza e all’altezza della volta palatina; quanto più il pattern di crescita craniofacciale tende all’iperdivergenza tanto più stretto e alto sarà il palato. CONCLUSIONI: i soggetti con malocclusione di II Classe con pattern scheletrico craniofacciale iperdivergente tendono ad avere un palato stretto dalla volta alta mentre i soggetti con caratteristiche scheletriche di ipodivergenza hanno tendenzialmente un palato più basso e largo.

Covarianza morfometrica tra forma palatale e pattern scheletrico nei soggetti in crescita con malocclusione di II Classe non trattata / Francesca Farisco. - (2018).

Covarianza morfometrica tra forma palatale e pattern scheletrico nei soggetti in crescita con malocclusione di II Classe non trattata

Francesca Farisco
2018

Abstract

OGGETTO: Valutare attraverso l’uso delle tecniche della geometria morfometrica il pattern di covarianza tra la morfologia palatale e craniofacciale. MATERIALI E METODI: è stato raccolto un campione di 85 soggetti (44F,41M;età media 8.7±0.8) con malocclusione di II Classe secondo questi criteri di inclusione: etnia caucasica, II Classe scheletrica, rapporti occlusali di II Classe divisione 1 secondo Angle, fase della dentatura mista precoce, stadio prepuberale di crescita scheletrica. Per ogni soggetto sono stati raccolti modelli in gesso e teleradiografie del cranio in proiezione latero-laterale dell’epoca pretrattamento. È stata applicata l’analisi di Procruste e poi effettuata l’analisi delle componenti principali (PCA) per mettere in luce il pattern di variazione morfologica palatale e quello craniofacciale. Successivamente è stata condotta l’analisi dei minimi quadrati parziali per stabilire se ci fosse un pattern di covarianza tra la morfologia palatale e craniofacciale. RISULTATI: per quanto riguarda la morfologia palatale la prima componente principale si riferisce a cambiamenti spaziali nelle tre dimensioni. Per quanto riguarda invece la morfologia craniofacciale la prima componente principale riguarda variazioni morfologiche sul piano scheletrico verticale. La morfologia del palato e del complesso scheletrico craniofacciale covaria significativamente. La componente principale PLS1 riguarda circa il 64% della covarianza totale e correla la divergenza facciale alla larghezza e all’altezza della volta palatina; quanto più il pattern di crescita craniofacciale tende all’iperdivergenza tanto più stretto e alto sarà il palato. CONCLUSIONI: i soggetti con malocclusione di II Classe con pattern scheletrico craniofacciale iperdivergente tendono ad avere un palato stretto dalla volta alta mentre i soggetti con caratteristiche scheletriche di ipodivergenza hanno tendenzialmente un palato più basso e largo.
2018
Lorenzo Franchi
Francesca Farisco
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Descrizione: tesi di dottorato
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