Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica. Bisognava abituarli a pensare e a parlare come collettività cittadina, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città. Le storie locali, infatti, costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori. Lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tanto tra le persone, quanto tra i poteri e i soggetti collettivi.
"Italica gens". Memoria e immaginario politico dei cavalieri-cittadini (secoli XII-XIII) / Enrico Faini. - STAMPA. - (2018).
"Italica gens". Memoria e immaginario politico dei cavalieri-cittadini (secoli XII-XIII)
Enrico Faini
2018
Abstract
Perché gli intellettuali dell’età comunale cominciarono a scrivere la storia della propria città? Forse anche per insegnare ai più giovani i rudimenti della cultura politica e della comunicazione pubblica. Bisognava abituarli a pensare e a parlare come collettività cittadina, spingendoli alla tutela dell’honor della loro città. Le storie locali, infatti, costituivano un formidabile veicolo per la trasmissione dei valori. Lasciare la parola alle cronache e ai personaggi che le popolano permette di apprezzare l’estensione che possedevano concetti come libertà ed eguaglianza: non tanto tra le persone, quanto tra i poteri e i soggetti collettivi.File | Dimensione | Formato | |
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