Abstract We are living in the epoch of 'enlightenment disillusion' in which the Anthropocene debate shows the inconsistency of some of the pillars of the Western enlightenment thought, e.g., confidence in the abundance of natural resources, faith in historical progress, and conviction of humanity's dominance over nature. In this scenario, environmental conservation policies are gaining momentum as solutions for the ecological crisis. Currently, the interrelation between conservation and group rights is still underexplored by legal scholars, even if these policies are having a substantial impact on indigenous communities and the enjoyment of their collective rights. In fact, conservation policies are mostly implemented in areas with a significant presence of indigenous and other ethnic groups. This dissertation seeks to bridge this gap by navigating the interrelation among conservation studies, group rights and accommodation of cultural diversity. In detail, it explores how conservation policy can limit or support the enjoyment of collective rights and, more generally, how it should accommodate cultural diversity. Since the late 1980s, two discourses of conservation have emerged in the field of conservation studies: biodiversity and biocultural diversity. The former is still the dominant focus of conservation policy, while the latter is just appearing from the sub-disciplines of ethnobiology and ethnoecology. In the case of biodiversity, objects of conservation are genetic resources, species, and ecosystems. In the case of biocultural diversity, objects of conservation are ecosystems conceived as the product of an inextricable link between biological and cultural diversities. Borrowing methodological tools from constructivist, legal pluralist, decolonial, and Science Technology and Social Studies scholarship, and relying on a fieldwork research, this dissertation seeks to answer the following questions: how biocultural diversity discourse shapes the idea of culture and the relationship between humans and non-humans vis-à-vis the dominant biodiversity paradigm; how indigenous communities use biocultural diversity discourse to re-appropriate their way of life the territory; how conservation discourses are 'vernacualarized' into indigenous customary legal system and legal strategies; and how biocultural diversity discourse can offer insights into the debate on multiculturalism in the era of ecological crisis. In showing the interconnection between legal and conservation studies, this dissertation offers new insights at the intersection of these two disciplines. Mainly, it suggests new possible fields for future investigations on accommodation of cultural diversity and protection of collective rights in the era of ecological crisis. Abstract Il dibattito che si è sviluppato nel campo delle scienze della conservazione riguardo all'impatto negativo dell'uomo sull'ambiente, ha mostrato i limiti di alcuni dei fondamenti del pensiero illuminista, come l'idea dell'abbondanza delle risorse naturali, la fede nel progresso storico e la convinzione della superiorità dell'uomo sulla natura. La necessità di ripensare la relazione tra uomo e natura, al fine di trovare soluzioni per affrontare la crisi ambientale, ha quindi favorito lo sviluppo di politiche di conservazione ambientale. Tuttavia, anche se la gran parte di queste politiche sono promosse in luoghi ad alta presenza di gruppi indigeni, sino a oggi la dottrina giuridica non ha soddisfacentemente esplorato l'impatto che queste hanno sull'effettivo godimento dei diritti collettivi costituzionalmente riconosciuti ai popoli indigeni stessi. Questa tesi si pone l'obiettivo di colmare tale lacuna dottrinale, analizzando la relazione esistente tra teorie e idee che emergono nell'ambito delle scienze della conservazione, la tutela dei diritti collettivi e la definizione delle politiche di accomodamento della diversità culturale. In particolare, questo lavoro guarda ai meccanismi attraverso i quali le politiche di conservazione ambientale possono limitare o favorire l'effettivo godimento dei diritti collettivi e promuovere una politica d'accomodamento della diversità culturale. Dagli anni '80, nell'ambito degli studi in materia di conservazione ambientale, sono emersi due discorsi, quello sulla biodiversità e quello sulla diversità bioculturale. Nel caso della biodiversità, dominante nelle politiche conservazioniste, gli oggetti di conservazione sono le specie, le risorse genetiche e gli ecosistemi. Nel caso della diversità bioculturele, discorso emerso più recentemente in discipline come l'etno-ecologia e l'etno-biologia, oggetto di conservazione sono gli ecosistemi concepiti come il prodotto di un vincolo inseparabile tra diversità biologica e culturale. Prendendo in prestito gli strumenti metodologici di discipline come il costruttivismo sociale, il pluralismo giuridico, il pensiero critico e post-coloniale e gli studi sociali in materia di tecnologia e scienza, questo lavoro vuole rispondere alle seguenti domande: Come il discorso sulla diversità biculturale concepisce l'idea di culture e la relazione tra uomo e ambiente rispetto al paradigma della biodiversità che domina le attuali politiche di conservazione? Come le comunità indigene ricorrono al discorso sulla diversità bioculturale per riappropriarsi del loro territorio? Come i discorsi sulla conservazione sono 'vernacolarizzati' nel diritto consuetudinario indigeno? Come il discorso sulla conservazione della diversità biculturale può offrire nuovi spunti per il dibattito in materia di accomodamento della diversità culturale in un'epoca di crisi ecologica? Mostrando la relazione tra il dibattito in materia di conservazione e quello giuridico, questa tesi offre nuovi spunti per analizzare l'accomodamento della diversità culturale e il godimento dei diritti collettivi in un'epoca di crisi ambientale. In conclusione, vengono proposte una serie di riflessioni che aprono a future ricerche volte all'esplorazione dei confini tra conservazione ambientale e accomodamento della diversità culturale.

Accommodation of cultural diversity and collective rights at the crossroads of conservation discourses: the case of indigenous communities in Oaxaca, Mexico / Elisa Marchi. - (2018).

Accommodation of cultural diversity and collective rights at the crossroads of conservation discourses: the case of indigenous communities in Oaxaca, Mexico

MARCHI, ELISA
2018

Abstract

Abstract We are living in the epoch of 'enlightenment disillusion' in which the Anthropocene debate shows the inconsistency of some of the pillars of the Western enlightenment thought, e.g., confidence in the abundance of natural resources, faith in historical progress, and conviction of humanity's dominance over nature. In this scenario, environmental conservation policies are gaining momentum as solutions for the ecological crisis. Currently, the interrelation between conservation and group rights is still underexplored by legal scholars, even if these policies are having a substantial impact on indigenous communities and the enjoyment of their collective rights. In fact, conservation policies are mostly implemented in areas with a significant presence of indigenous and other ethnic groups. This dissertation seeks to bridge this gap by navigating the interrelation among conservation studies, group rights and accommodation of cultural diversity. In detail, it explores how conservation policy can limit or support the enjoyment of collective rights and, more generally, how it should accommodate cultural diversity. Since the late 1980s, two discourses of conservation have emerged in the field of conservation studies: biodiversity and biocultural diversity. The former is still the dominant focus of conservation policy, while the latter is just appearing from the sub-disciplines of ethnobiology and ethnoecology. In the case of biodiversity, objects of conservation are genetic resources, species, and ecosystems. In the case of biocultural diversity, objects of conservation are ecosystems conceived as the product of an inextricable link between biological and cultural diversities. Borrowing methodological tools from constructivist, legal pluralist, decolonial, and Science Technology and Social Studies scholarship, and relying on a fieldwork research, this dissertation seeks to answer the following questions: how biocultural diversity discourse shapes the idea of culture and the relationship between humans and non-humans vis-à-vis the dominant biodiversity paradigm; how indigenous communities use biocultural diversity discourse to re-appropriate their way of life the territory; how conservation discourses are 'vernacualarized' into indigenous customary legal system and legal strategies; and how biocultural diversity discourse can offer insights into the debate on multiculturalism in the era of ecological crisis. In showing the interconnection between legal and conservation studies, this dissertation offers new insights at the intersection of these two disciplines. Mainly, it suggests new possible fields for future investigations on accommodation of cultural diversity and protection of collective rights in the era of ecological crisis. Abstract Il dibattito che si è sviluppato nel campo delle scienze della conservazione riguardo all'impatto negativo dell'uomo sull'ambiente, ha mostrato i limiti di alcuni dei fondamenti del pensiero illuminista, come l'idea dell'abbondanza delle risorse naturali, la fede nel progresso storico e la convinzione della superiorità dell'uomo sulla natura. La necessità di ripensare la relazione tra uomo e natura, al fine di trovare soluzioni per affrontare la crisi ambientale, ha quindi favorito lo sviluppo di politiche di conservazione ambientale. Tuttavia, anche se la gran parte di queste politiche sono promosse in luoghi ad alta presenza di gruppi indigeni, sino a oggi la dottrina giuridica non ha soddisfacentemente esplorato l'impatto che queste hanno sull'effettivo godimento dei diritti collettivi costituzionalmente riconosciuti ai popoli indigeni stessi. Questa tesi si pone l'obiettivo di colmare tale lacuna dottrinale, analizzando la relazione esistente tra teorie e idee che emergono nell'ambito delle scienze della conservazione, la tutela dei diritti collettivi e la definizione delle politiche di accomodamento della diversità culturale. In particolare, questo lavoro guarda ai meccanismi attraverso i quali le politiche di conservazione ambientale possono limitare o favorire l'effettivo godimento dei diritti collettivi e promuovere una politica d'accomodamento della diversità culturale. Dagli anni '80, nell'ambito degli studi in materia di conservazione ambientale, sono emersi due discorsi, quello sulla biodiversità e quello sulla diversità bioculturale. Nel caso della biodiversità, dominante nelle politiche conservazioniste, gli oggetti di conservazione sono le specie, le risorse genetiche e gli ecosistemi. Nel caso della diversità bioculturele, discorso emerso più recentemente in discipline come l'etno-ecologia e l'etno-biologia, oggetto di conservazione sono gli ecosistemi concepiti come il prodotto di un vincolo inseparabile tra diversità biologica e culturale. Prendendo in prestito gli strumenti metodologici di discipline come il costruttivismo sociale, il pluralismo giuridico, il pensiero critico e post-coloniale e gli studi sociali in materia di tecnologia e scienza, questo lavoro vuole rispondere alle seguenti domande: Come il discorso sulla diversità biculturale concepisce l'idea di culture e la relazione tra uomo e ambiente rispetto al paradigma della biodiversità che domina le attuali politiche di conservazione? Come le comunità indigene ricorrono al discorso sulla diversità bioculturale per riappropriarsi del loro territorio? Come i discorsi sulla conservazione sono 'vernacolarizzati' nel diritto consuetudinario indigeno? Come il discorso sulla conservazione della diversità biculturale può offrire nuovi spunti per il dibattito in materia di accomodamento della diversità culturale in un'epoca di crisi ecologica? Mostrando la relazione tra il dibattito in materia di conservazione e quello giuridico, questa tesi offre nuovi spunti per analizzare l'accomodamento della diversità culturale e il godimento dei diritti collettivi in un'epoca di crisi ambientale. In conclusione, vengono proposte una serie di riflessioni che aprono a future ricerche volte all'esplorazione dei confini tra conservazione ambientale e accomodamento della diversità culturale.
2018
Elisa Marchi
ITALIA
Elisa Marchi
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