L'Italia che, come il resto del mondo, è oggi pienamente dominata dalla globalizzazione, in seguito ai conflitti più o meno recenti succedutesi alla morte di Tito e all'avvento della "primavera araba", si è trovata ad essere un ponte tra la guerra e la possibilità di un futuro migliore, trasformandosi progressivamente da terra di emigrazioni a terra di immigrazioni. Desiderosa di rispondere ad almeno uno dei bisogni delle persone straniere sempre più numerose in Italia, ho deciso di rivolgermi all'epistemologia naturalista, approccio nel quale l'impianto conoscitivo si costruisce in relazione ai dati raccolti. Dopo aver individuato come contesto in cui condurre la mia indagine, la casa accoglienza San Michele a Rovezzano, impegnandomi a fare epoché e a portare avanti un impegno riflessivo costante, attraverso la pratica dell'osservazione, sono giunta a formulare la domanda di ricerca; questa, strettamente connessa ai bisogni dei "nativi", mi avrebbe portato ad indagare gli effetti innescati dall'attivazione di laboratori espressivi relativamente alla capacità di creare, all'interno di un centro di accoglienza, una prospettiva intercultuale. Dopo aver raggiunto, grazie all'utilizzo di interviste e questionari, una conoscenza approfondita del contesto, ho iniziato a progettare l'intervento. Tale processo si è inoltre arricchito grazie al programma Erasmus Plus che mi ha fornito l'opportunità di svolgere 4 mesi di traineeship in una preschool nel centro di Dublino; questa esperienza è stata fondamentale per allargare la riflessione sull'approccio interculturale e le buone pratiche, rendendo così sicuramente più ricco il mio intervento in Italia. Tutta l'esperienza fino ad allora maturata si è quindi concretizzata nella creazione di 6 laboratori espressivo-interculturali; questi, realizzati interamente con la partecipazione delle donne intervistate, prevedevano la visione di powerpoint riguardanti i paesi di provenienza delle famiglie, l'ascolto di musiche tradizionali e la realizzazione, da parte dei bambini, di un cartellone tematico. Questa esperienza che è stata valutata positivamente sia dalle madri che da tutto il personale della casa accoglienza (coordinatrice, operatori e volontari), ha permesso di incidere positivamente sui momenti di condivisione e dialogo tra le madri e favorire il dialogo interculturale, la pratica dell'ascolto e la coesione tra i bambini, aiutandoli a considerare la pluralità come un'opportunità di crescita. La ricerca, è arrivata infine a generare nuovi interventi e sviluppi non previsti nella prima fase di progettazione: il progetto San Michele on the road, esclusivamente dedicato alle madri, la riunione tra volontari e operatrici, il maggior raccordo tra il mondo del volontariato e quello universitario e l'inizio di una collaborazione con il museo degli Uffizi.

Pratiche di intercultura in contesti di accoglienza eterogenei. Progettazione e realizzazione di un intervento con madri e bambini di provenienza culturale straniera / Barbara Coppini Orlandi. - (2018).

Pratiche di intercultura in contesti di accoglienza eterogenei. Progettazione e realizzazione di un intervento con madri e bambini di provenienza culturale straniera.

COPPINI ORLANDI, BARBARA
2018

Abstract

L'Italia che, come il resto del mondo, è oggi pienamente dominata dalla globalizzazione, in seguito ai conflitti più o meno recenti succedutesi alla morte di Tito e all'avvento della "primavera araba", si è trovata ad essere un ponte tra la guerra e la possibilità di un futuro migliore, trasformandosi progressivamente da terra di emigrazioni a terra di immigrazioni. Desiderosa di rispondere ad almeno uno dei bisogni delle persone straniere sempre più numerose in Italia, ho deciso di rivolgermi all'epistemologia naturalista, approccio nel quale l'impianto conoscitivo si costruisce in relazione ai dati raccolti. Dopo aver individuato come contesto in cui condurre la mia indagine, la casa accoglienza San Michele a Rovezzano, impegnandomi a fare epoché e a portare avanti un impegno riflessivo costante, attraverso la pratica dell'osservazione, sono giunta a formulare la domanda di ricerca; questa, strettamente connessa ai bisogni dei "nativi", mi avrebbe portato ad indagare gli effetti innescati dall'attivazione di laboratori espressivi relativamente alla capacità di creare, all'interno di un centro di accoglienza, una prospettiva intercultuale. Dopo aver raggiunto, grazie all'utilizzo di interviste e questionari, una conoscenza approfondita del contesto, ho iniziato a progettare l'intervento. Tale processo si è inoltre arricchito grazie al programma Erasmus Plus che mi ha fornito l'opportunità di svolgere 4 mesi di traineeship in una preschool nel centro di Dublino; questa esperienza è stata fondamentale per allargare la riflessione sull'approccio interculturale e le buone pratiche, rendendo così sicuramente più ricco il mio intervento in Italia. Tutta l'esperienza fino ad allora maturata si è quindi concretizzata nella creazione di 6 laboratori espressivo-interculturali; questi, realizzati interamente con la partecipazione delle donne intervistate, prevedevano la visione di powerpoint riguardanti i paesi di provenienza delle famiglie, l'ascolto di musiche tradizionali e la realizzazione, da parte dei bambini, di un cartellone tematico. Questa esperienza che è stata valutata positivamente sia dalle madri che da tutto il personale della casa accoglienza (coordinatrice, operatori e volontari), ha permesso di incidere positivamente sui momenti di condivisione e dialogo tra le madri e favorire il dialogo interculturale, la pratica dell'ascolto e la coesione tra i bambini, aiutandoli a considerare la pluralità come un'opportunità di crescita. La ricerca, è arrivata infine a generare nuovi interventi e sviluppi non previsti nella prima fase di progettazione: il progetto San Michele on the road, esclusivamente dedicato alle madri, la riunione tra volontari e operatrici, il maggior raccordo tra il mondo del volontariato e quello universitario e l'inizio di una collaborazione con il museo degli Uffizi.
2018
Emiliano Macinai
ITALIA
Barbara Coppini Orlandi
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Pratiche di intercultura in contesti di accoglienza eterogenei. Progettazione e realizzazione di un intervento con madri e bambini di provenienza culturale straniera.pdf

Accesso chiuso

Descrizione: Tesi di dottorato
Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Open Access
Dimensione 8.11 MB
Formato Adobe PDF
8.11 MB Adobe PDF   Richiedi una copia

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1130772
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact