La vivacità nell’attivazione di iniziative nell’area degli investimenti nel capitale di rischio in Italia, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, e la varietà della natura degli attori che operano in tale contesto (banche o loro divisioni, fondi mobiliari chiusi, finanziarie di partecipazione di emanazione industriale, operatori pubblici), testimoniano l’importanza del capitale di rischio nel processo evolutivo del tessuto imprenditoriale, soprattutto a livello delle piccole e medie imprese. L’assunzione più forte alla base del presente lavoro, è rappresentata dalla convinzione che la possibilità delle diverse aree territoriali e dei diversi sistemi locali di imprese di beneficiare di questa accresciuta disponibilità di strumenti finanziari innovativi, sia in qualche modo ostacolata dall’esistenza di una significativa condizione di asimmetria informativa tra gli operatori finanziari presenti nel mercato del capitale di rischio e le imprese di minori dimensioni. La progressiva liberalizzazione della concorrenza nel settore finanziario ha avviato, soprattutto dalla seconda metà degli anni ’90, un importante processo di concentrazione degli assetti proprietari nel sistema bancario. Molte delle banche locali di piccole e di medie dimensioni hanno finito per trovare collocazione all’interno della progressiva costruzione di alcuni grandi poli bancari, senza peraltro che, in molte realtà territoriali, l’allargamento del numero degli attori abbia consentito il radicarsi di presenze particolarmente innovative. Il progressivo venir meno dei rapporti tra banca locale e territorio, per effetto delle concentrazioni bancarie, ha incrementato l’asimmetria informativa tra banche e sistema produttivo locale con evidenti riflessi nei confronti delle dinamiche di sviluppo di quest’ultimo. Sulla base di queste ipotesi, con particolare riferimento al loro impatto nel contesto del sistema economico locale, si è individuato nel fondo di investimento mobiliare chiuso riservato lo strumento potenzialmente idoneo per perseguire forme di mobilitazione del risparmio locale funzionali alle dinamiche di rinnovamento e di crescita del sistema delle imprese.

Istituzioni, capitali e imprese nello sviluppo dei sistemi economici locali / Andrea Paci. - STAMPA. - (2002), pp. 1-90.

Istituzioni, capitali e imprese nello sviluppo dei sistemi economici locali.

Andrea Paci
2002

Abstract

La vivacità nell’attivazione di iniziative nell’area degli investimenti nel capitale di rischio in Italia, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, e la varietà della natura degli attori che operano in tale contesto (banche o loro divisioni, fondi mobiliari chiusi, finanziarie di partecipazione di emanazione industriale, operatori pubblici), testimoniano l’importanza del capitale di rischio nel processo evolutivo del tessuto imprenditoriale, soprattutto a livello delle piccole e medie imprese. L’assunzione più forte alla base del presente lavoro, è rappresentata dalla convinzione che la possibilità delle diverse aree territoriali e dei diversi sistemi locali di imprese di beneficiare di questa accresciuta disponibilità di strumenti finanziari innovativi, sia in qualche modo ostacolata dall’esistenza di una significativa condizione di asimmetria informativa tra gli operatori finanziari presenti nel mercato del capitale di rischio e le imprese di minori dimensioni. La progressiva liberalizzazione della concorrenza nel settore finanziario ha avviato, soprattutto dalla seconda metà degli anni ’90, un importante processo di concentrazione degli assetti proprietari nel sistema bancario. Molte delle banche locali di piccole e di medie dimensioni hanno finito per trovare collocazione all’interno della progressiva costruzione di alcuni grandi poli bancari, senza peraltro che, in molte realtà territoriali, l’allargamento del numero degli attori abbia consentito il radicarsi di presenze particolarmente innovative. Il progressivo venir meno dei rapporti tra banca locale e territorio, per effetto delle concentrazioni bancarie, ha incrementato l’asimmetria informativa tra banche e sistema produttivo locale con evidenti riflessi nei confronti delle dinamiche di sviluppo di quest’ultimo. Sulla base di queste ipotesi, con particolare riferimento al loro impatto nel contesto del sistema economico locale, si è individuato nel fondo di investimento mobiliare chiuso riservato lo strumento potenzialmente idoneo per perseguire forme di mobilitazione del risparmio locale funzionali alle dinamiche di rinnovamento e di crescita del sistema delle imprese.
2002
1
90
Andrea Paci
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