La “linearità balneare” è un’indefinizione tutta densamente costruita, in quanto margine delle città storiche limitrofe e centro delle nuove conurbazioni, è così che ci appare, come una forma di paesaggio a sé stante. Partendo da una disamina storica sulla nascita ed affermazione del costume balneare, e quindi sul successo delle località pioniere, si approda alle considerazioni che possono scaturire dalle dimensioni geografiche assunte oggi dallo sfruttamento vacanziero delle coste. L’analisi degli impianti urbanistici delle città balneari, dei pochi pianificati e dei tanti spontanei, induce ad una serie di considerazioni su come, a pressoché uguali condizioni insediative, la linea di costa, si sia pervenuti a soluzioni urbane più differenti, che ne rendono riconoscibili i tratti ad una visione più attenta. E’ questa la sintesi soprattutto di un progetto fotografico molto lungo, che ha percorso lo spazio lineare delle città balneari italiane per più di vent’anni, con l’intento di coglierne le connotazioni più significative dei nostri tempi e le peculiarità dei singoli tratti, di ogni località attraversata: dal mare guardando il fronte urbanizzato e da questo verso l’orizzonte azzurro, da Trieste a Pescara, senza soluzione di continuità, ed altri tratti del Mediterraneo. Documentano come il paesaggio costiero si è adattato per trasformarsi in città balneari, in tutte le sue possibili e residue declinazioni. Le riprese fotografiche dei vari luoghi visitati, distanziate nel tempo, colgono anche il cambiamento lento e continuo che conquista quella innata resistenza alla permanenza, propria di questi paesaggi mutevoli. Pertanto testimoniano anche il cambiamento in essere della cultura balneare italiana.

Linearità balneari informi / Claudio Zanirato. - In: TRIA. - ISSN 2281-4574. - STAMPA. - VOLUME 11 n.1:(2018), pp. 75-90.

Linearità balneari informi

Claudio Zanirato
2018

Abstract

La “linearità balneare” è un’indefinizione tutta densamente costruita, in quanto margine delle città storiche limitrofe e centro delle nuove conurbazioni, è così che ci appare, come una forma di paesaggio a sé stante. Partendo da una disamina storica sulla nascita ed affermazione del costume balneare, e quindi sul successo delle località pioniere, si approda alle considerazioni che possono scaturire dalle dimensioni geografiche assunte oggi dallo sfruttamento vacanziero delle coste. L’analisi degli impianti urbanistici delle città balneari, dei pochi pianificati e dei tanti spontanei, induce ad una serie di considerazioni su come, a pressoché uguali condizioni insediative, la linea di costa, si sia pervenuti a soluzioni urbane più differenti, che ne rendono riconoscibili i tratti ad una visione più attenta. E’ questa la sintesi soprattutto di un progetto fotografico molto lungo, che ha percorso lo spazio lineare delle città balneari italiane per più di vent’anni, con l’intento di coglierne le connotazioni più significative dei nostri tempi e le peculiarità dei singoli tratti, di ogni località attraversata: dal mare guardando il fronte urbanizzato e da questo verso l’orizzonte azzurro, da Trieste a Pescara, senza soluzione di continuità, ed altri tratti del Mediterraneo. Documentano come il paesaggio costiero si è adattato per trasformarsi in città balneari, in tutte le sue possibili e residue declinazioni. Le riprese fotografiche dei vari luoghi visitati, distanziate nel tempo, colgono anche il cambiamento lento e continuo che conquista quella innata resistenza alla permanenza, propria di questi paesaggi mutevoli. Pertanto testimoniano anche il cambiamento in essere della cultura balneare italiana.
2018
VOLUME 11 n.1
75
90
Claudio Zanirato
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