L’aflatossina B1 (AFB1) è un metabolita secondario tossico prodotto principalmente da due specie di funghi filamentosi ambientali: Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus. L’AFB1 si trova in un’ampia varietà di cibi vegetali a causa della contaminazione funginea, a concentrazioni variabili (ng / kg), a seconda delle condizioni climatiche e geografiche, della tecnica di coltivazione, dell’imballaggio e della suscettibilità delle piante. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’AFB1 come cancerogeno per l’uomo, pertanto l’UE ha stabilito un limite legale da 2, 5 a 8 ng / kg, a seconda delle categorie di alimenti, da cui sono esclusi i legumi. Lo scopo dello studio è determinare la quantità di AFB1 nei legumi al fine di stimare l’esposizione alimentare della popolazione italiana, considerando che i consumatori di ogni età e genere, consumano in media 33 g/giorno.
Presenza di Aflatossina B1 nei legumi: valutazione dell’esposizione attraverso la dieta, risultati preliminari / RAFFAELLA CAPEI, LILIA PETTINI, FRANCESCO MANDO' TACCONI. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 93-93. (Intervento presentato al convegno I primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale: il contributo dell'Igiene alla Salute e all'Equità tenutosi a Riva del Garda nel 17-20 ottobre 2018).
Presenza di Aflatossina B1 nei legumi: valutazione dell’esposizione attraverso la dieta, risultati preliminari
RAFFAELLA CAPEI;PETTINI, LILIA;MANDO' TACCONI, FRANCESCO
2018
Abstract
L’aflatossina B1 (AFB1) è un metabolita secondario tossico prodotto principalmente da due specie di funghi filamentosi ambientali: Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus. L’AFB1 si trova in un’ampia varietà di cibi vegetali a causa della contaminazione funginea, a concentrazioni variabili (ng / kg), a seconda delle condizioni climatiche e geografiche, della tecnica di coltivazione, dell’imballaggio e della suscettibilità delle piante. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’AFB1 come cancerogeno per l’uomo, pertanto l’UE ha stabilito un limite legale da 2, 5 a 8 ng / kg, a seconda delle categorie di alimenti, da cui sono esclusi i legumi. Lo scopo dello studio è determinare la quantità di AFB1 nei legumi al fine di stimare l’esposizione alimentare della popolazione italiana, considerando che i consumatori di ogni età e genere, consumano in media 33 g/giorno.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.