Rispetto alle lavorazioni tradizionali, pratiche di gestione dell'interfilare alternative, come l'inerbimento o la pacciamatura, risultano più idonee nel medio-lungo termine, in un'ottica di sostenibilità, mantenimento della fertilità e biodiversità dell'agroecosistema vigneto. Lo scopo della ricerca condotta in Toscana nelle stagioni 2016 e 2017, è stato quello di valutare gli effetti di tre diverse gestioni dell'interfilare (tutti interfilari inerbiti, pacciamatura con residui vegetali-lavorazione e sovescio-lavorazione) sulla fisiologia e sulla qualità delle uve. Nello specifico, durante la stagione, sono stati effettuati rilievi di scambi gassosi, potenziale idrico e, a partire dall'invaiatura, sono stati prelevati campioni di acini per l'analisi dei parametri tecnologici (°Brix, pH, acidità totale, peso dell'acino) e fenolici (antociani e polifenoli). A vendemmia, sono stati determinati i parametri produttivi. Si riscontrano differenze significative negli scambi gassosi legate alla diversa stagione e gestione dell'interfilare. La gestione con inerbimento presenta valori più negativi di potenziale idrico, dovuti alla competizione pianta-tappeto erboso, nei momenti con maggiore disponibilità idrica, mentre, nel periodo più caldo e secco, i valori tendono ad allinearsi. Per quanto riguarda le uve, si notano differenze sui parametri tecnologici, fenolici e produttivi sia legate alla stagione, sia dovute all'effetto delle diverse gestioni, nel breve (vendemmia 2016) e nel lungo termine (vendemmia 2017). In particolare, la competizione per risorse idriche e nutritive dell'inerbimento, determina differenze nei germogli uviferi differenziatisi nell'estate 2016 con ripercussioni sul numero di grappoli, numero di acini/grappolo e dimensioni dell'acino nella vendemmia 2017. Ne conseguono differenze significative sulla resa, sui °Brix/acino e sul contenuto antocianico.

Confronto tra diverse pratiche di gestione sostenibile dell'interfilare, a tutela della qualità delle produzioni in viti Cabernet Sauvignon / Francesca Paoli, Linda Salvi, Eleonora Cataldo, Sofia Sbraci, Rita Perria, Paolo Storchi, Giovan Battista Mattii. - STAMPA. - (2018), pp. 36-36. (Intervento presentato al convegno 7° Convegno nazionale di Viticoltura tenutosi a Piacenza nel 9-11 luglio 2018).

Confronto tra diverse pratiche di gestione sostenibile dell'interfilare, a tutela della qualità delle produzioni in viti Cabernet Sauvignon

Linda Salvi
;
Eleonora Cataldo;Giovan Battista Mattii
2018

Abstract

Rispetto alle lavorazioni tradizionali, pratiche di gestione dell'interfilare alternative, come l'inerbimento o la pacciamatura, risultano più idonee nel medio-lungo termine, in un'ottica di sostenibilità, mantenimento della fertilità e biodiversità dell'agroecosistema vigneto. Lo scopo della ricerca condotta in Toscana nelle stagioni 2016 e 2017, è stato quello di valutare gli effetti di tre diverse gestioni dell'interfilare (tutti interfilari inerbiti, pacciamatura con residui vegetali-lavorazione e sovescio-lavorazione) sulla fisiologia e sulla qualità delle uve. Nello specifico, durante la stagione, sono stati effettuati rilievi di scambi gassosi, potenziale idrico e, a partire dall'invaiatura, sono stati prelevati campioni di acini per l'analisi dei parametri tecnologici (°Brix, pH, acidità totale, peso dell'acino) e fenolici (antociani e polifenoli). A vendemmia, sono stati determinati i parametri produttivi. Si riscontrano differenze significative negli scambi gassosi legate alla diversa stagione e gestione dell'interfilare. La gestione con inerbimento presenta valori più negativi di potenziale idrico, dovuti alla competizione pianta-tappeto erboso, nei momenti con maggiore disponibilità idrica, mentre, nel periodo più caldo e secco, i valori tendono ad allinearsi. Per quanto riguarda le uve, si notano differenze sui parametri tecnologici, fenolici e produttivi sia legate alla stagione, sia dovute all'effetto delle diverse gestioni, nel breve (vendemmia 2016) e nel lungo termine (vendemmia 2017). In particolare, la competizione per risorse idriche e nutritive dell'inerbimento, determina differenze nei germogli uviferi differenziatisi nell'estate 2016 con ripercussioni sul numero di grappoli, numero di acini/grappolo e dimensioni dell'acino nella vendemmia 2017. Ne conseguono differenze significative sulla resa, sui °Brix/acino e sul contenuto antocianico.
2018
Acta Italus Hortus - 7° Convegno Nazionale di Viticoltura
7° Convegno nazionale di Viticoltura
Piacenza
Francesca Paoli, Linda Salvi, Eleonora Cataldo, Sofia Sbraci, Rita Perria, Paolo Storchi, Giovan Battista Mattii
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