L’area di Murasakibaru, prossima al vecchio porto merci, recentemente convertito in approdo turistico, è popolata da capannoni industriali dismessi o sfitti. È in uno di questi edifici che si è presentata l’occasione di rimodellare un interno per quello che è in definitiva il prototipo di una possibile serie di show-rooms. Vere e proprie fabbriche di case, che l’azienda committente vorrebbe costruire in varie località della prefettura di Kagoshima, la parte più meridionale della grande isola di Kyushu. Lo spazio industriale è stato così riconvertito in un sistema tripartito composto da navata principale e navatelle secondarie. La prima destinata all’accoglienza dei clienti e alla celebrazione del rito della compravendita immobiliare, le seconde agli studi dei professionisti che lavoreranno a vista sui vari progetti commissionati e agli spazi che ospiteranno i corner espositivi delle aziende fornitrici dei prodotti edilizi e di finitura delle abitazioni. Una serie di atelier che si configurerà come una teoria di botteghe aperte su una sorta di strada coperta ed aperta verso il traguardo visivo del vulcano. Una piccola metafora urbana, un segno fondativo di ordine tipologico che si oppone al caos della disordinata periferia delle città giapponesi che cresce illimitatamente senza alcun ordine e regola. L’immagine di una strada di una città italiana è così ricostruita come in una scenografia teatrale e risolta per sottrazione di elementi e per ripetizione del segno icastico ed elementare della figura dell’abitare. Vuote case che si ripetono in serie come un loggiato, aperto alle possibilità della vita, ai suoi commerci, alle sue imprevedibili figurazioni. Sempre diverse e sempre uguali. Là nel Paese del Sol Levante, qui, nel centro del Mediterraneo. Lavorìo del demone di un’analogia che fin dal 1960 lega ufficialmente questa meridionale città giapponese alla speculare immagine di Napoli, sua partenopea città gemella. Murasakibaru area is situated close to the old port recently redeveloped as a harbour park with facilities designed for the flourishing international cruise ship tourism business. The site is still densely populated by old warehouses, both abandoned and simply vacant. The prototype show-room for SanyoHouse Corporation L.t.d. , the first of a possible series, is located in one of these available spaces. Conceived as house factories, the show-rooms should be built in the whole Kagoshima prefecture, the southern of Kyushu provinces. This particularly warehouse space it has been divided in three naves: the central one will host the ‘welcome area’ for clients and the slots for the real estate business activities while in the minor twos the architect and the building materials vendors slots where they will present the different housing projects and models or introduce to the public the various home appliances. Such ateliers and business corners form a sort of interior market street with the various ‘shops’ aligned in two symmetrical rows framing at its enfd the view of the volcano. A metaphor of a small urban fabric, a founding typological scheme intentionally opposed to the chaos of the recent urban development of the Japanese towns, endlessly growing up without any clear urban planning. The image of an italian road in such way is evoked here as theatre stage design and processed through subtractions and repetition of house shaped volumes. Empty houses that forms two loggias or porticoes open to the possibilities given by life itself, by its unpredictability. Always similar to themselves, always different and new. Always happening there, in the Land of the Rising Sun, or here in the Mediterranean regions. As Aldo Rossi used to say it’s the “demon of analogy” work. This makes sense especially here in Kagoshima since 1960 Napoli’s twin city.

Showroom prototipo per SanyoHouse Corporation, Kagoshima (Giappone) / Andrea Innocenzo Volpe. - STAMPA. - 16:(2018), pp. 132-133. (Intervento presentato al convegno 16° Convegno Identità dell'Architettura italiana tenutosi a Firenze, Piazza San Marco 4, Aula Magna dell'Università degli Studi di Firenze nel 5-6 Dicembre 2018).

Showroom prototipo per SanyoHouse Corporation, Kagoshima (Giappone)

Andrea Innocenzo Volpe
2018

Abstract

L’area di Murasakibaru, prossima al vecchio porto merci, recentemente convertito in approdo turistico, è popolata da capannoni industriali dismessi o sfitti. È in uno di questi edifici che si è presentata l’occasione di rimodellare un interno per quello che è in definitiva il prototipo di una possibile serie di show-rooms. Vere e proprie fabbriche di case, che l’azienda committente vorrebbe costruire in varie località della prefettura di Kagoshima, la parte più meridionale della grande isola di Kyushu. Lo spazio industriale è stato così riconvertito in un sistema tripartito composto da navata principale e navatelle secondarie. La prima destinata all’accoglienza dei clienti e alla celebrazione del rito della compravendita immobiliare, le seconde agli studi dei professionisti che lavoreranno a vista sui vari progetti commissionati e agli spazi che ospiteranno i corner espositivi delle aziende fornitrici dei prodotti edilizi e di finitura delle abitazioni. Una serie di atelier che si configurerà come una teoria di botteghe aperte su una sorta di strada coperta ed aperta verso il traguardo visivo del vulcano. Una piccola metafora urbana, un segno fondativo di ordine tipologico che si oppone al caos della disordinata periferia delle città giapponesi che cresce illimitatamente senza alcun ordine e regola. L’immagine di una strada di una città italiana è così ricostruita come in una scenografia teatrale e risolta per sottrazione di elementi e per ripetizione del segno icastico ed elementare della figura dell’abitare. Vuote case che si ripetono in serie come un loggiato, aperto alle possibilità della vita, ai suoi commerci, alle sue imprevedibili figurazioni. Sempre diverse e sempre uguali. Là nel Paese del Sol Levante, qui, nel centro del Mediterraneo. Lavorìo del demone di un’analogia che fin dal 1960 lega ufficialmente questa meridionale città giapponese alla speculare immagine di Napoli, sua partenopea città gemella. Murasakibaru area is situated close to the old port recently redeveloped as a harbour park with facilities designed for the flourishing international cruise ship tourism business. The site is still densely populated by old warehouses, both abandoned and simply vacant. The prototype show-room for SanyoHouse Corporation L.t.d. , the first of a possible series, is located in one of these available spaces. Conceived as house factories, the show-rooms should be built in the whole Kagoshima prefecture, the southern of Kyushu provinces. This particularly warehouse space it has been divided in three naves: the central one will host the ‘welcome area’ for clients and the slots for the real estate business activities while in the minor twos the architect and the building materials vendors slots where they will present the different housing projects and models or introduce to the public the various home appliances. Such ateliers and business corners form a sort of interior market street with the various ‘shops’ aligned in two symmetrical rows framing at its enfd the view of the volcano. A metaphor of a small urban fabric, a founding typological scheme intentionally opposed to the chaos of the recent urban development of the Japanese towns, endlessly growing up without any clear urban planning. The image of an italian road in such way is evoked here as theatre stage design and processed through subtractions and repetition of house shaped volumes. Empty houses that forms two loggias or porticoes open to the possibilities given by life itself, by its unpredictability. Always similar to themselves, always different and new. Always happening there, in the Land of the Rising Sun, or here in the Mediterranean regions. As Aldo Rossi used to say it’s the “demon of analogy” work. This makes sense especially here in Kagoshima since 1960 Napoli’s twin city.
2018
Identità dell'Architettura Italiana XVI
16° Convegno Identità dell'Architettura italiana
Firenze, Piazza San Marco 4, Aula Magna dell'Università degli Studi di Firenze
5-6 Dicembre 2018
Andrea Innocenzo Volpe
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