Si esaminano le due traduzioni della Lettera di Aristea, la prima ad opera di Iacopo Angeli da Scarperia, che lavorava nella cancelleria di Coluccio Salutati e che aveva accompagnato Manuele Crisolora nel suo viaggio verso Firenze, dove lo attendeva nel 1397 la prima cattedra di insegnamento della lingua e della cultura greca. La traduzione, conservata in un unico manoscritto (il Laur. 25 sin. 9) gli era stata commissionata da Tedaldo Della Casa, francescano, amico di Petrarca, e poi vicino al pontefice pisano Alessandro V, La seconda traduzione fu eseguita, probabilmente nel 1457, da Mattia Palmieri che aveva ricevuto l'incarico da Giovanni Tortelli: una prima redazione era dedicata al vescovo di Brescia Bartolomeo Malipiero, mentre la seconda al pontefice Paolo II. Quest'ultima traduzione fu stampata 2 volte, e precisamente da Giovanni Filippo de Lignamine come accessus alle Epistolae di san Girolamo (1467) e da Giovanni Andrea Bussi come accessus alla edizione della Bibbia stampata nel 1471 presso l'officina di Sweynheym e Pannartz. Two translations of The Letter of Aristea are examinated the first was by Iacopo Angeli of Scarperia, who worked in the Salutati’s chancellery and who accokmpagnied Manuele Crisolora in the travel to Florence, where for the first time he taught the Greek language and culture. This translation (Laur. 25 sin. 9) was required by the franciscan Tedaldo Della Casa, friend of Petrarca and the of the pope Alexander V. The second translation was made, perhaps in the year 1457, ny Mattia Palmieri, who was charged by Giovanni Tortelli: the first translation was dedicated to the bishop of Brescia Bartolomeo Mailipiero; the second to the pope Paul II. This last one was printed two times, by Giovanni Filippo De Ligmanime as accessus to saint Jerome’s Epistolae (1471) and by Giovanni Andrea Bussi ad accessus to the Bible (Sweynheym and Pannartz, 1471).
A proposito della tradizione della Lettera di Aristea / C. Bianca. - STAMPA. - (2018), pp. 191-209. (Intervento presentato al convegno La Tradizione dei Testi tenutosi a Cortona nel 21-23 settembre 2017).
A proposito della tradizione della Lettera di Aristea
C. Bianca
2018
Abstract
Si esaminano le due traduzioni della Lettera di Aristea, la prima ad opera di Iacopo Angeli da Scarperia, che lavorava nella cancelleria di Coluccio Salutati e che aveva accompagnato Manuele Crisolora nel suo viaggio verso Firenze, dove lo attendeva nel 1397 la prima cattedra di insegnamento della lingua e della cultura greca. La traduzione, conservata in un unico manoscritto (il Laur. 25 sin. 9) gli era stata commissionata da Tedaldo Della Casa, francescano, amico di Petrarca, e poi vicino al pontefice pisano Alessandro V, La seconda traduzione fu eseguita, probabilmente nel 1457, da Mattia Palmieri che aveva ricevuto l'incarico da Giovanni Tortelli: una prima redazione era dedicata al vescovo di Brescia Bartolomeo Malipiero, mentre la seconda al pontefice Paolo II. Quest'ultima traduzione fu stampata 2 volte, e precisamente da Giovanni Filippo de Lignamine come accessus alle Epistolae di san Girolamo (1467) e da Giovanni Andrea Bussi come accessus alla edizione della Bibbia stampata nel 1471 presso l'officina di Sweynheym e Pannartz. Two translations of The Letter of Aristea are examinated the first was by Iacopo Angeli of Scarperia, who worked in the Salutati’s chancellery and who accokmpagnied Manuele Crisolora in the travel to Florence, where for the first time he taught the Greek language and culture. This translation (Laur. 25 sin. 9) was required by the franciscan Tedaldo Della Casa, friend of Petrarca and the of the pope Alexander V. The second translation was made, perhaps in the year 1457, ny Mattia Palmieri, who was charged by Giovanni Tortelli: the first translation was dedicated to the bishop of Brescia Bartolomeo Mailipiero; the second to the pope Paul II. This last one was printed two times, by Giovanni Filippo De Ligmanime as accessus to saint Jerome’s Epistolae (1471) and by Giovanni Andrea Bussi ad accessus to the Bible (Sweynheym and Pannartz, 1471).File | Dimensione | Formato | |
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