Sculture antiche, ritratti, stregonerie, paesaggi, giardini colmi di fiori rari e profumati fanno da sfondo alla saga dei Rondinini, il cui nome è ancora legato a due dei massimi capolavori scultorei di tutti i tempi, la Medusa ellenistica oggi a Monaco, assurta a simbolo di perfezione da Goethe, e la Pietà di Michelangelo, sua ultima e tormentata fatica prima della morte. Grazie a lunghe ricerche, la collezione Rondinini è qui finalmente svelata: sono riemerse opere di grande rilevanza di Paul Bril e Pieter van Laer, fiamminghi che nel Seicento lavorarono per i Rondinini, insieme ad altri grandi maestri come Carlo Saraceni, Orazio Gentileschi, Giovanni Lanfranco, Claude Lorrain e Domenichino, Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e François Du Quesnoy. Nel palazzo al Corso si ammirava un allestimento armonico e innovativo che univa al gusto per l’arte antica e i dipinti, quello per i disegni e le terrecotte disposte in un ambiente a loro dedicato, un laboratorio nel quale si studiavano i meccanismi del fare artistico, a confronto con i capolavori del passato.

Per diletto e per profitto. I Rondinini, le arti e l'Europa / Cristiano Giometti; Loredana Lorizzo. - STAMPA. - (2019), pp. 9-304.

Per diletto e per profitto. I Rondinini, le arti e l'Europa

Cristiano Giometti;
2019

Abstract

Sculture antiche, ritratti, stregonerie, paesaggi, giardini colmi di fiori rari e profumati fanno da sfondo alla saga dei Rondinini, il cui nome è ancora legato a due dei massimi capolavori scultorei di tutti i tempi, la Medusa ellenistica oggi a Monaco, assurta a simbolo di perfezione da Goethe, e la Pietà di Michelangelo, sua ultima e tormentata fatica prima della morte. Grazie a lunghe ricerche, la collezione Rondinini è qui finalmente svelata: sono riemerse opere di grande rilevanza di Paul Bril e Pieter van Laer, fiamminghi che nel Seicento lavorarono per i Rondinini, insieme ad altri grandi maestri come Carlo Saraceni, Orazio Gentileschi, Giovanni Lanfranco, Claude Lorrain e Domenichino, Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi e François Du Quesnoy. Nel palazzo al Corso si ammirava un allestimento armonico e innovativo che univa al gusto per l’arte antica e i dipinti, quello per i disegni e le terrecotte disposte in un ambiente a loro dedicato, un laboratorio nel quale si studiavano i meccanismi del fare artistico, a confronto con i capolavori del passato.
2019
9788833670171
9
304
Cristiano Giometti; Loredana Lorizzo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1154012
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact