La monografia intende ripercorrere le principali problematiche relative alla legislazione elettorale nell’ordinamento italiano in una prospettiva costituzionalistica. Essa intende valorizzare un approccio organico alla materia, comprensivo cioè di un’analisi non solo dei sistemi di elezione per il Parlamento nazionale ma anche di quello per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, nonché dei sistemi elettorali regionali e comunali. La trattazione valorizza i fondamenti della materia, analizzati nel capitolo 1 e individuati nei parametri costituzionali, assai valorizzati nella giurisprudenza costituzionale a partire dalla sent. 1/2014. È altresì ripercorsa la problematica affermazione di una riserva di legge in materia e, collegata ad essa, i limiti di ammissibilità delle fonti normative del Governo. Particolare attenzione è dedicata allo “statuto costituzionale” delle leggi elettorali, a cominciare dalla loro qualificazione, ad opera della Corte costituzionale, come leggi costituzionalmente necessarie; in questo senso, esse costituiscono un limite relativo tanto all'ammissibilità di referendum abrogativi quanto, problematicamente, allo scrutinio di legittimità costituzionale del giudice delle leggi. È infine ripercorsa la c.d. “legislazione elettorale di contorno”, la cui rilevanza sul piano istituzionale è spesso colpevolmente sottovalutata. Con riferimento alla legislazione elettorale per il Parlamento nazionale, nei capitoli da 2 a 4 si è privilegiato un approccio di tipo storico: la trattazione evidenzia lo spartiacque costituito dalla riforma elettorale del 1993, a partire dalla quale si è assistito ad una patologica instabilità della legislazione elettorale; il lavoro ricostruisce pertanto le tappe delle riforme successive (legge Calderoli; c.d. “consultellum”; “italicum”; “Rosatellum-bis”) e il ruolo decisivo determinato, ai fini della loro adozione, da vincoli esterni al Parlamento, a cominciare in un prima fase dai referendum abrogativi e, in una seconda fase, dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, a partire dalla sent. 1/2014. Nei capitoli da 5 a 7 sono analizzati i sistemi di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (cap. 5) e i sistemi elettorali regionali (cap. 6) e comunali (cap. 7) anche in questo caso in una logica che intende ripercorrere l’evoluzione storica delle scelte del legislatore: nel caso dei sistemi elettorali regionali e comunali, la trattazione valorizza l’interazione delle regole elettorali con le scelte operate sul piano della forma di governo, nel primo caso a seguito dell’entrata in vigore della l. cost. 1/1999, nel secondo caso a seguito della c.d. “legge Ciaffi” (l. 81/1993).

La legislazione elettorale nell'ordinamento italiano / Giovanni Tarli Barbieri. - STAMPA. - (2018), pp. 1-242.

La legislazione elettorale nell'ordinamento italiano

Giovanni Tarli Barbieri
2018

Abstract

La monografia intende ripercorrere le principali problematiche relative alla legislazione elettorale nell’ordinamento italiano in una prospettiva costituzionalistica. Essa intende valorizzare un approccio organico alla materia, comprensivo cioè di un’analisi non solo dei sistemi di elezione per il Parlamento nazionale ma anche di quello per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, nonché dei sistemi elettorali regionali e comunali. La trattazione valorizza i fondamenti della materia, analizzati nel capitolo 1 e individuati nei parametri costituzionali, assai valorizzati nella giurisprudenza costituzionale a partire dalla sent. 1/2014. È altresì ripercorsa la problematica affermazione di una riserva di legge in materia e, collegata ad essa, i limiti di ammissibilità delle fonti normative del Governo. Particolare attenzione è dedicata allo “statuto costituzionale” delle leggi elettorali, a cominciare dalla loro qualificazione, ad opera della Corte costituzionale, come leggi costituzionalmente necessarie; in questo senso, esse costituiscono un limite relativo tanto all'ammissibilità di referendum abrogativi quanto, problematicamente, allo scrutinio di legittimità costituzionale del giudice delle leggi. È infine ripercorsa la c.d. “legislazione elettorale di contorno”, la cui rilevanza sul piano istituzionale è spesso colpevolmente sottovalutata. Con riferimento alla legislazione elettorale per il Parlamento nazionale, nei capitoli da 2 a 4 si è privilegiato un approccio di tipo storico: la trattazione evidenzia lo spartiacque costituito dalla riforma elettorale del 1993, a partire dalla quale si è assistito ad una patologica instabilità della legislazione elettorale; il lavoro ricostruisce pertanto le tappe delle riforme successive (legge Calderoli; c.d. “consultellum”; “italicum”; “Rosatellum-bis”) e il ruolo decisivo determinato, ai fini della loro adozione, da vincoli esterni al Parlamento, a cominciare in un prima fase dai referendum abrogativi e, in una seconda fase, dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, a partire dalla sent. 1/2014. Nei capitoli da 5 a 7 sono analizzati i sistemi di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (cap. 5) e i sistemi elettorali regionali (cap. 6) e comunali (cap. 7) anche in questo caso in una logica che intende ripercorrere l’evoluzione storica delle scelte del legislatore: nel caso dei sistemi elettorali regionali e comunali, la trattazione valorizza l’interazione delle regole elettorali con le scelte operate sul piano della forma di governo, nel primo caso a seguito dell’entrata in vigore della l. cost. 1/1999, nel secondo caso a seguito della c.d. “legge Ciaffi” (l. 81/1993).
2018
9788828803782
1
242
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
Giovanni Tarli Barbieri
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1156718
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact