Nel mercato dei tram si sta delineando la tendenza verso una maggiore standardizzazione dei prodotti, con l’ambizione di creare piattaforme in grado di soddisfare le amministrazioni cittadine su tutti gli aspetti relativi al veicolo tranviario. Se questa tendenza da una parte può facilitare la stesura di capitolati, le procedure di acquisto e di fornitura, dall’altra deve fare i conti con le peculiarità delle linee tranviarie, sia preesistenti che di nuova costruzione, le quali posso essere caratterizzate da importanti limitazioni tecniche, dovendosi adattare ai vincoli urbanistici delle città e della circolazione automobilistica. A differenza delle linee ferroviarie, le linee tranviarie sono quindi difficilmente generalizzabili, ed è infatti impossibile estendere il concetto di interoperabilità ai tram, i quali, anche se appartenenti alla stessa piattaforma possono essere molto diversi fra loro. Tale concetto, applicabile allo steso modo ai veicoli metropolitani, risulta quindi in controtendenza con lo sviluppo tecnico dei veicoli tranviari, sospinto anche dalla sempre maggiore applicazione delle norme EN come strumento di riferimento per la progettazione e la stesura di capitolati. Vale la pena ricordare che le suddette norme sono nate come supporto alle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI), per i veicoli ferroviari ad alta velocità. Anche se nel corso degli anni sono state emesse versioni per veicoli merci o veicoli passeggeri convenzionali, le norme EN rimangono in molti aspetti lontani dalle necessità di mezzi di trasporto leggeri ad alta capacità. Ad oggi il tram riesce ancora a distinguersi tecnicamente dagli altri veicoli, in quanto deve assecondare alcuni requisiti non riscontrabili sui veicoli ferroviari convenzionali, lasciando spazio a soluzioni innovative e non convenzionali. Nonostante le norme EN rappresentino lo stato dell’arte per i principali sottosistemi ferroviari, è necessario mettere in evidenza i limiti di applicabilità ed i requisiti aggiuntivi che il veicolo tram necessita. Ad esempio, la UNI 11174, introdotta nel 2005 per riunire in un'unica norma i requisiti fondamentali del veicolo tram, è stata revisionata nel 2014 [1], introducendo molti collegamenti alle norme EN (UNI EN ISO 3381, UNI EN 13272, UNI EN ISO 3095, UNI EN 15663, UNI EN 13452-1:2003, UNI CEI EN 45545, UNI EN 12663-1, UNI EN 15227, UNI EN 13103, UNI EN 13104, UNI EN 14752:2006), con lo scopo di allineare le linee guida italiane ai prodotti internazionali, ma senza escludere la possibilità di applicazione per altre soluzioni tecniche ove necessarie. Nel presente articolo si è cercato di analizzare le tipologie di veicolo tranviario esistenti, analizzando il mercato dei produttori con informazioni desunte da fonti pubblicamente disponibili. L’analisi è stata effettuata da un punto di vista puramente tecnico e funzionale, senza considerare i costi d’acquisto considerando il fatto che la vita media di un veicolo tranviario è di solito superiore ai 30 anni. È stato quindi possibile constatare un cospicuo numero di costruttori con una discreta variabilità di soluzioni tecniche. I parametri di confronto sono stati scelti tra quelli peculiari dei veicoli tranviari dove possibile e coniati di nuovi dove necessario per facilitare la comprensione dei risultati.

Analisi comparativa dei tram esistenti / A. Bracciali, G. Megna. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno 8° Convegno Nazionale sul Sistema TRAM tenutosi a Roma nel 29-30 Maggio 2019).

Analisi comparativa dei tram esistenti

A. Bracciali;G. Megna
2019

Abstract

Nel mercato dei tram si sta delineando la tendenza verso una maggiore standardizzazione dei prodotti, con l’ambizione di creare piattaforme in grado di soddisfare le amministrazioni cittadine su tutti gli aspetti relativi al veicolo tranviario. Se questa tendenza da una parte può facilitare la stesura di capitolati, le procedure di acquisto e di fornitura, dall’altra deve fare i conti con le peculiarità delle linee tranviarie, sia preesistenti che di nuova costruzione, le quali posso essere caratterizzate da importanti limitazioni tecniche, dovendosi adattare ai vincoli urbanistici delle città e della circolazione automobilistica. A differenza delle linee ferroviarie, le linee tranviarie sono quindi difficilmente generalizzabili, ed è infatti impossibile estendere il concetto di interoperabilità ai tram, i quali, anche se appartenenti alla stessa piattaforma possono essere molto diversi fra loro. Tale concetto, applicabile allo steso modo ai veicoli metropolitani, risulta quindi in controtendenza con lo sviluppo tecnico dei veicoli tranviari, sospinto anche dalla sempre maggiore applicazione delle norme EN come strumento di riferimento per la progettazione e la stesura di capitolati. Vale la pena ricordare che le suddette norme sono nate come supporto alle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI), per i veicoli ferroviari ad alta velocità. Anche se nel corso degli anni sono state emesse versioni per veicoli merci o veicoli passeggeri convenzionali, le norme EN rimangono in molti aspetti lontani dalle necessità di mezzi di trasporto leggeri ad alta capacità. Ad oggi il tram riesce ancora a distinguersi tecnicamente dagli altri veicoli, in quanto deve assecondare alcuni requisiti non riscontrabili sui veicoli ferroviari convenzionali, lasciando spazio a soluzioni innovative e non convenzionali. Nonostante le norme EN rappresentino lo stato dell’arte per i principali sottosistemi ferroviari, è necessario mettere in evidenza i limiti di applicabilità ed i requisiti aggiuntivi che il veicolo tram necessita. Ad esempio, la UNI 11174, introdotta nel 2005 per riunire in un'unica norma i requisiti fondamentali del veicolo tram, è stata revisionata nel 2014 [1], introducendo molti collegamenti alle norme EN (UNI EN ISO 3381, UNI EN 13272, UNI EN ISO 3095, UNI EN 15663, UNI EN 13452-1:2003, UNI CEI EN 45545, UNI EN 12663-1, UNI EN 15227, UNI EN 13103, UNI EN 13104, UNI EN 14752:2006), con lo scopo di allineare le linee guida italiane ai prodotti internazionali, ma senza escludere la possibilità di applicazione per altre soluzioni tecniche ove necessarie. Nel presente articolo si è cercato di analizzare le tipologie di veicolo tranviario esistenti, analizzando il mercato dei produttori con informazioni desunte da fonti pubblicamente disponibili. L’analisi è stata effettuata da un punto di vista puramente tecnico e funzionale, senza considerare i costi d’acquisto considerando il fatto che la vita media di un veicolo tranviario è di solito superiore ai 30 anni. È stato quindi possibile constatare un cospicuo numero di costruttori con una discreta variabilità di soluzioni tecniche. I parametri di confronto sono stati scelti tra quelli peculiari dei veicoli tranviari dove possibile e coniati di nuovi dove necessario per facilitare la comprensione dei risultati.
2019
Atti dell’8° Convegno Nazionale sul Sistema TRAM, Roma, Italy, May 29-30, 2019
8° Convegno Nazionale sul Sistema TRAM
Roma
29-30 Maggio 2019
A. Bracciali, G. Megna
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