Tutti i veicoli tranviari, metropolitani e ferroviari dotati di ruote in acciaio hanno la necessità di sostituirle, ad intervalli più o meno lunghi, per le inevitabili usure al contatto con le rotaie. La manutenzione delle sale montate riveste un’importanza particolare per un rotabile ferrotranviario in quanto ha impatti diretti non solo sulla sicurezza di esercizio ma anche sull’economia dell’esercizio stesso in maniera rilevante. Le ruote ferroviarie vengono, fin quando possibile, riprofilate con una macchina utensile particolare, detta “tornio in fossa”, al fine di ristabilire il corretto accoppiamento con il binario. Quando la riprofilatura non è ulteriormente possibile, la pratica manutentiva “moderna”, relativamente quindi a veicoli equipaggiati con ruote “monoblocco”, prevede in primis la sostituzione totale della sala montata usurata con una con quote corrette in una “officina di primo livello” (spesso coincidente con i depositi dei mezzi) ed il successivo invio ad una “officina di secondo livello” per la sostituzione integrale delle ruote. Questo è completamente diverso dal caso dei veicoli stradali. Con un paragone di assai semplice comprensione, prendendo a riferimento un veicolo stradale a trazione posteriore, come tutti i veicoli pesanti o alcune autovetture, è come se all’atto della foratura di una ruota si smontasse l’intero ponte per inviarlo in revisione anziché cambiare la gomma! I più giovani non sanno che la ferrovia è nata con filosofie (e con costi) diversi da quelli odierni. Le ruote originariamente erano “cerchiate”, avevano cioè dei “centri ruota” (fusi o laminati) e dei “cerchioni” che, in quanto elementi di usura, erano destinati ad essere sostituiti quando avessero raggiunto la fine della loro vita utile (come noto il meccanismo che provoca la maggiore usura dei cerchioni è la riprofilatura!!!). Come si illustrerà in questo articolo, i motivi che hanno portato all’abbandono delle ruote “cerchiate” sono molteplici, sia di tipo tecnico che di tipo normativo che, forse più importanti di tutti, di tipo economico. Non è un mistero che la crisi globale abbia ridotto grandemente le risorse a disposizione dei gestori del trasporto pubblico locale. Oggi gli esercenti si trovano molto spesso a dover esercire flotte di veicoli “vecchi” in quanto le risorse per acquistare veicoli nuovi possono risultare assai scarse. In questo scenario, l’approvvigionamento di numeri piccoli (o piccolissimi) di ruote monoblocco può risultare critico. Le ruote monoblocco sono prodotte con impianti complessi da un numero estremamente ridotto di fornitori per i quali il business dei ricambi alle piccolissime flotte delle aziende di trasporto pubblico locale non è assolutamente attraente. La vertiginosa espansione dei mercati cinese, sudafricano, russo, indiano, etc., rende assai più appetibile la creazione di nuovi stabilimenti o apposite joint ventures in quei paesi rispetto alla fornitura di, poniamo, 8 centri ruota per il tram di una piccola città. La recente ripresa del mercato, che fa seguito ad anni di contrazione, ha peggiorato ulteriormente le cose, saturando i produttori di sale montate e portando in numerosi casi all’allungamento dei tempi di consegna delle ruote. Anche le cosiddette operazioni di “ripristino” delle sale montate sono spese esternalizzate, con indubbia riduzione dei costi interni ma con incremento dei costi di logistica e possibili allungamenti dei tempi di riconsegna. Il presente articolo analizza criticamente le procedure di manutenzione delle sale montate con ruote cerchiate “tradizionali” e, grazie alla presenza nelle officine di manutenzione di macchinari ed utensili “moderni” (anche se in realtà, essendo disponibili da oltre 40 anni, anch’essi sono diventati “tradizionali”…), mostra come esista nuovamente un futuro per le ruote cerchiate, un futuro economicamente conveniente, semplice ed in sicurezza basato sui criteri della meccanica per la quale l’intercambiabilità è un requisito fondamentale ed imprescindibile. Non solo, l’articolo mostrerà come sarà possibile, in futuro, avere la disponibilità rapida ed efficiente di centri ruota di nuova generazione più semplici, resistenti e soprattutto facilmente reperibili sul mercato, profondamente modificando la supply chain dei centri ruota che diventeranno fornibili da decine di aziende senza incorrere in rischi derivanti da monopoli o cartelli di produttori di ruote monoblocco forgiate e laminate. L’articolo esporrà quanto sopra detto con un caso reale applicato ad un rotabile reale in condizioni di esercizio reali. Ovviamente il rotabile è stato utilizzato solo nell’ambito di una sperimentazione ma questa, nondimeno, ha dimostrato la completa fattibilità di quanto studiato, realizzato e testato, e quindi di quanto sopra affermato.

Moderni sviluppi nella manutenzione delle sale ferroviarie / A. Bracciali, G. Megna, G. Caianiello, G. Caianiello. - ELETTRONICO. - (2019), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale sul Sistema TRAM tenutosi a Roma nel 29-30 Maggio 2019).

Moderni sviluppi nella manutenzione delle sale ferroviarie

A. Bracciali
;
G. Megna;
2019

Abstract

Tutti i veicoli tranviari, metropolitani e ferroviari dotati di ruote in acciaio hanno la necessità di sostituirle, ad intervalli più o meno lunghi, per le inevitabili usure al contatto con le rotaie. La manutenzione delle sale montate riveste un’importanza particolare per un rotabile ferrotranviario in quanto ha impatti diretti non solo sulla sicurezza di esercizio ma anche sull’economia dell’esercizio stesso in maniera rilevante. Le ruote ferroviarie vengono, fin quando possibile, riprofilate con una macchina utensile particolare, detta “tornio in fossa”, al fine di ristabilire il corretto accoppiamento con il binario. Quando la riprofilatura non è ulteriormente possibile, la pratica manutentiva “moderna”, relativamente quindi a veicoli equipaggiati con ruote “monoblocco”, prevede in primis la sostituzione totale della sala montata usurata con una con quote corrette in una “officina di primo livello” (spesso coincidente con i depositi dei mezzi) ed il successivo invio ad una “officina di secondo livello” per la sostituzione integrale delle ruote. Questo è completamente diverso dal caso dei veicoli stradali. Con un paragone di assai semplice comprensione, prendendo a riferimento un veicolo stradale a trazione posteriore, come tutti i veicoli pesanti o alcune autovetture, è come se all’atto della foratura di una ruota si smontasse l’intero ponte per inviarlo in revisione anziché cambiare la gomma! I più giovani non sanno che la ferrovia è nata con filosofie (e con costi) diversi da quelli odierni. Le ruote originariamente erano “cerchiate”, avevano cioè dei “centri ruota” (fusi o laminati) e dei “cerchioni” che, in quanto elementi di usura, erano destinati ad essere sostituiti quando avessero raggiunto la fine della loro vita utile (come noto il meccanismo che provoca la maggiore usura dei cerchioni è la riprofilatura!!!). Come si illustrerà in questo articolo, i motivi che hanno portato all’abbandono delle ruote “cerchiate” sono molteplici, sia di tipo tecnico che di tipo normativo che, forse più importanti di tutti, di tipo economico. Non è un mistero che la crisi globale abbia ridotto grandemente le risorse a disposizione dei gestori del trasporto pubblico locale. Oggi gli esercenti si trovano molto spesso a dover esercire flotte di veicoli “vecchi” in quanto le risorse per acquistare veicoli nuovi possono risultare assai scarse. In questo scenario, l’approvvigionamento di numeri piccoli (o piccolissimi) di ruote monoblocco può risultare critico. Le ruote monoblocco sono prodotte con impianti complessi da un numero estremamente ridotto di fornitori per i quali il business dei ricambi alle piccolissime flotte delle aziende di trasporto pubblico locale non è assolutamente attraente. La vertiginosa espansione dei mercati cinese, sudafricano, russo, indiano, etc., rende assai più appetibile la creazione di nuovi stabilimenti o apposite joint ventures in quei paesi rispetto alla fornitura di, poniamo, 8 centri ruota per il tram di una piccola città. La recente ripresa del mercato, che fa seguito ad anni di contrazione, ha peggiorato ulteriormente le cose, saturando i produttori di sale montate e portando in numerosi casi all’allungamento dei tempi di consegna delle ruote. Anche le cosiddette operazioni di “ripristino” delle sale montate sono spese esternalizzate, con indubbia riduzione dei costi interni ma con incremento dei costi di logistica e possibili allungamenti dei tempi di riconsegna. Il presente articolo analizza criticamente le procedure di manutenzione delle sale montate con ruote cerchiate “tradizionali” e, grazie alla presenza nelle officine di manutenzione di macchinari ed utensili “moderni” (anche se in realtà, essendo disponibili da oltre 40 anni, anch’essi sono diventati “tradizionali”…), mostra come esista nuovamente un futuro per le ruote cerchiate, un futuro economicamente conveniente, semplice ed in sicurezza basato sui criteri della meccanica per la quale l’intercambiabilità è un requisito fondamentale ed imprescindibile. Non solo, l’articolo mostrerà come sarà possibile, in futuro, avere la disponibilità rapida ed efficiente di centri ruota di nuova generazione più semplici, resistenti e soprattutto facilmente reperibili sul mercato, profondamente modificando la supply chain dei centri ruota che diventeranno fornibili da decine di aziende senza incorrere in rischi derivanti da monopoli o cartelli di produttori di ruote monoblocco forgiate e laminate. L’articolo esporrà quanto sopra detto con un caso reale applicato ad un rotabile reale in condizioni di esercizio reali. Ovviamente il rotabile è stato utilizzato solo nell’ambito di una sperimentazione ma questa, nondimeno, ha dimostrato la completa fattibilità di quanto studiato, realizzato e testato, e quindi di quanto sopra affermato.
2019
Atti dell’8° Convegno Nazionale sul Sistema TRAM
Convegno Nazionale sul Sistema TRAM
Roma
29-30 Maggio 2019
A. Bracciali, G. Megna, G. Caianiello, G. Caianiello
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