Fra le città del Regno L’Aquila aveva una fisionomia peculiare, ma al contempo rappresentativa della dialettica politica fra i centri urbani e la corte. Questo studio indaga i rapporti città-monarchia attraverso il caso aquilano, proponendo una nuova interpretazione del ruolo storico del centro abruzzese nel Regno tardomedievale. Le istituzioni cittadine vengono riconsiderate facendo luce sul sistema di governo e sulle pratiche politiche messe in atto dall’élite per conservarsi al potere e gestire le relazioni con la monarchia. La società urbana viene analizzata per la prima volta in modo organico, evidenziando i gruppi protagonisti e gli interessi che determinavano le strategie cittadine nei confronti della Corona, con particolare attenzione alle fazioni cittadine e alle loro relazioni con essa. Il quadro politico aquilano, delineato sulla base di ricerche prosopografiche, è posto a fondamento dell’analisi specifica dei rapporti città-monarchia, che è condotta su più piani. Alla disamina degli ambiti relazionali di carattere ‘collettivo’ (fedeltà, fisco, giustizia) si accompagna l’indagine delle modalità effettive della sua realizzazione. Vengono ricostruiti i rapporti interni ed esterni al Regno, la circolazione del personale politico, l’origine e la natura dei conflitti e il ruolo ricoperto dal territorio cittadino. A differenza di una visione tradizionale che considera L’Aquila un caso del tutto eccezionale nel panorama urbano meridionale, in questo studio si delinea la storia di una città pienamente integrata nel sistema Regno, ma capace di alimentare e sfruttare una forza contrattuale raramente riscontrabile altrove, che trovava sbocco in una negoziazione continua con la corte
L’Aquila nel Regno. I rapporti politici fra città e monarchia nel Mezzogiorno tardomedievale / P. Terenzi. - STAMPA. - (2015).
L’Aquila nel Regno. I rapporti politici fra città e monarchia nel Mezzogiorno tardomedievale
P. Terenzi
2015
Abstract
Fra le città del Regno L’Aquila aveva una fisionomia peculiare, ma al contempo rappresentativa della dialettica politica fra i centri urbani e la corte. Questo studio indaga i rapporti città-monarchia attraverso il caso aquilano, proponendo una nuova interpretazione del ruolo storico del centro abruzzese nel Regno tardomedievale. Le istituzioni cittadine vengono riconsiderate facendo luce sul sistema di governo e sulle pratiche politiche messe in atto dall’élite per conservarsi al potere e gestire le relazioni con la monarchia. La società urbana viene analizzata per la prima volta in modo organico, evidenziando i gruppi protagonisti e gli interessi che determinavano le strategie cittadine nei confronti della Corona, con particolare attenzione alle fazioni cittadine e alle loro relazioni con essa. Il quadro politico aquilano, delineato sulla base di ricerche prosopografiche, è posto a fondamento dell’analisi specifica dei rapporti città-monarchia, che è condotta su più piani. Alla disamina degli ambiti relazionali di carattere ‘collettivo’ (fedeltà, fisco, giustizia) si accompagna l’indagine delle modalità effettive della sua realizzazione. Vengono ricostruiti i rapporti interni ed esterni al Regno, la circolazione del personale politico, l’origine e la natura dei conflitti e il ruolo ricoperto dal territorio cittadino. A differenza di una visione tradizionale che considera L’Aquila un caso del tutto eccezionale nel panorama urbano meridionale, in questo studio si delinea la storia di una città pienamente integrata nel sistema Regno, ma capace di alimentare e sfruttare una forza contrattuale raramente riscontrabile altrove, che trovava sbocco in una negoziazione continua con la corteI documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.