ABSTRACT-IT: Il saggio propone un itinerario nella koiné letteraria ungherese segnando tre degli snodi che si possono ritenere esemplari per una sua interpretazione attuale: 1) gli ultimi anni Ottanta con il dialogo tra Esterhazy e Magris sul Danubio per un verso e, per l'altro, con la costellazione culturale della Transilvania ungherese sotto la pressione del regime di Ceaușescu, in cui nasce Potozky nel 1988; 2) i primi anni Novanta con Esterhazy e con il topos dello scrittore "anch'egli lettore", che "legge" in un processo non-terminato la propria coscienza letteraria postsovietica, vi "temporeggia" producendo esperienza e senso simbolico (nella figura di letteratura come giardino e di libro come cespuglio) riqualificando la koiné letteraria centro-est-europea; 3) gli anni Dieci del Duemila con Esterhazy e Potozky, nell'ottica della dinamica che caratterizza la narrativa ungherese in cui ora si osservano i punti di contatto fra lo specifico impegno di Esterhazy nello "spazio grammaticale" (frequentato nel segno di una tensione etico-linguistico e di una ecologia della mente letteraria) e il peculiare interesse di Potozky a narrare come "esperienza immersiva" la "rivoluzione debole" del nuovo millennio (debole perché è, essenzialmente, "noia"). PAROLE CHIAVE: koiné letteraria centro-est-europea; mutamenti post-1989 nella dinamica di mente ed esperienza letteraria; letteratura ungherese tra postmoderno "etico-linguistico" (Esterhazy) e postsovietico "realismo debole" dell'"esperienza immersiva" (Potozky) // ABSTRACT-EN: The essay proposes an itinerary in the Hungarian literary koiné, marking three of the junctions that can be considered exemplary for its current interpretation: 1) the late 1980s with the dialogue between Esterhazy and Magris on the Danube on the one hand and, on the other, with the cultural constellation of Hungarian Transylvania under the pressure of the Ceaușescu regime, in which Potozky was born in 1988; 2) the early 1990s with Esterhazy and the topos of the writer "who is also a reader", who "reads" in a non-terminated process his own post-Soviet literary consciousness, "temporizes" there, producing experience and symbolic meaning (in the figure of literature as a garden and a book as a bush), requalifying the Central-Eastern European literary koiné; 3) the 2000s with Esterhazy and Potozky, from the point of view of the dynamics that characterizes Hungarian fiction in which we can now observe the points of contact between Esterhazy's specific commitment in the "grammatical space" (attended under the sign of an ethical-linguistic tension and an ecology of the literary mind) and Potozky's peculiar interest in narrating as an "immersive experience" the "weak revolution" of the new millennium (weak because it is, essentially, "boredom"). KEYWORDS: Central-eastern European literary koiné; post-1989 changes in the dynamics of mind and literary experience; Hungarian literature between "ethical-linguistic" postmodernism (Esterhazy) and post-Soviet "weak realism" of "immersive experience" (Potozky)

Dalla rivoluzione dello “spazio grammaticale” di Peter Esterhazy, alla rivoluzione immersiva di Laszlo Potozky. Con il racconto "Mattinata" di Laszlo Potozky nella versione italiana di Antonio Sciacovelli / Beatrice Tottossy. - STAMPA. - (2019), pp. 277-307.

Dalla rivoluzione dello “spazio grammaticale” di Peter Esterhazy, alla rivoluzione immersiva di Laszlo Potozky. Con il racconto "Mattinata" di Laszlo Potozky nella versione italiana di Antonio Sciacovelli

Beatrice Tottossy
Conceptualization
2019

Abstract

ABSTRACT-IT: Il saggio propone un itinerario nella koiné letteraria ungherese segnando tre degli snodi che si possono ritenere esemplari per una sua interpretazione attuale: 1) gli ultimi anni Ottanta con il dialogo tra Esterhazy e Magris sul Danubio per un verso e, per l'altro, con la costellazione culturale della Transilvania ungherese sotto la pressione del regime di Ceaușescu, in cui nasce Potozky nel 1988; 2) i primi anni Novanta con Esterhazy e con il topos dello scrittore "anch'egli lettore", che "legge" in un processo non-terminato la propria coscienza letteraria postsovietica, vi "temporeggia" producendo esperienza e senso simbolico (nella figura di letteratura come giardino e di libro come cespuglio) riqualificando la koiné letteraria centro-est-europea; 3) gli anni Dieci del Duemila con Esterhazy e Potozky, nell'ottica della dinamica che caratterizza la narrativa ungherese in cui ora si osservano i punti di contatto fra lo specifico impegno di Esterhazy nello "spazio grammaticale" (frequentato nel segno di una tensione etico-linguistico e di una ecologia della mente letteraria) e il peculiare interesse di Potozky a narrare come "esperienza immersiva" la "rivoluzione debole" del nuovo millennio (debole perché è, essenzialmente, "noia"). PAROLE CHIAVE: koiné letteraria centro-est-europea; mutamenti post-1989 nella dinamica di mente ed esperienza letteraria; letteratura ungherese tra postmoderno "etico-linguistico" (Esterhazy) e postsovietico "realismo debole" dell'"esperienza immersiva" (Potozky) // ABSTRACT-EN: The essay proposes an itinerary in the Hungarian literary koiné, marking three of the junctions that can be considered exemplary for its current interpretation: 1) the late 1980s with the dialogue between Esterhazy and Magris on the Danube on the one hand and, on the other, with the cultural constellation of Hungarian Transylvania under the pressure of the Ceaușescu regime, in which Potozky was born in 1988; 2) the early 1990s with Esterhazy and the topos of the writer "who is also a reader", who "reads" in a non-terminated process his own post-Soviet literary consciousness, "temporizes" there, producing experience and symbolic meaning (in the figure of literature as a garden and a book as a bush), requalifying the Central-Eastern European literary koiné; 3) the 2000s with Esterhazy and Potozky, from the point of view of the dynamics that characterizes Hungarian fiction in which we can now observe the points of contact between Esterhazy's specific commitment in the "grammatical space" (attended under the sign of an ethical-linguistic tension and an ecology of the literary mind) and Potozky's peculiar interest in narrating as an "immersive experience" the "weak revolution" of the new millennium (weak because it is, essentially, "boredom"). KEYWORDS: Central-eastern European literary koiné; post-1989 changes in the dynamics of mind and literary experience; Hungarian literature between "ethical-linguistic" postmodernism (Esterhazy) and post-Soviet "weak realism" of "immersive experience" (Potozky)
2019
Associazione culturale Energheia
Veronica Mestice (curatore)
I racconti di Energheia
277
307
Beatrice Tottossy
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