ABSTRACT. Lo sviluppo dell’autonomous driving sta compiendo passi da gigante in altri paesi e recentemente ha toccato anche l’Italia. Il presente lavoro mira a fornire un quadro generale dei possibili futuri profili di intersezione tra tale tematica e il diritto penale. Dopo aver calato l’autonomous driving nella dialettica rischi-benefici che definisce la sua accettabilità sociale, fissando il livello del rischio consentito in un certo ordinamento, lo scritto affronta poi il nodo centrale del reato colposo d’evento, chiedendosi se e in che misura la tradizionale figura del conducente potrà rimanere il centro di imputazione privilegiato delle morti e delle lesioni derivate da un sinistro stradale. Due più brevi sezioni, infine, si occupano rispettivamente di come potrebbero mutare i reati di condotta previsti dal Codice della strada all’impatto con le tecnologie driverless, e delle possibili scelte legislative adottabili rispetto ad alcuni ipotetici ambiti criminosi di nuova emersione. SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Dalle auto semi-autonome a quelle totalmente self-driving: i “livelli” di automazione. – 3. Le prospettive evolutive della disciplina giuridica della guida autonoma, tra bilanciamento e rischio consentito. – 3.1. I benefici sociali. – 3.2. I profili di rischio, tra percezione sociale e logiche di precauzione. – 4. Reato colposo d’evento e vetture semi-autonome: il control dilemma. – 5. L’addebito colposo del sinistro stradale nelle auto completamente autonome, fra danno da prodotto, imprevedibilità tecnologica e “vuoto” di responsabilità. – 6. Autonomous driving e reati stradali in senso stretto. – 7. Nuove fenomenologie criminali e nuove esigenze di tutela: in particolare, il nodo della cybersecurity.
Profili penalistici delle self-driving cars / Alberto Cappellini. - In: DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO. - ISSN 2240-7618. - ELETTRONICO. - 2019:(2019), pp. 325-353.
Profili penalistici delle self-driving cars
Alberto Cappellini
2019
Abstract
ABSTRACT. Lo sviluppo dell’autonomous driving sta compiendo passi da gigante in altri paesi e recentemente ha toccato anche l’Italia. Il presente lavoro mira a fornire un quadro generale dei possibili futuri profili di intersezione tra tale tematica e il diritto penale. Dopo aver calato l’autonomous driving nella dialettica rischi-benefici che definisce la sua accettabilità sociale, fissando il livello del rischio consentito in un certo ordinamento, lo scritto affronta poi il nodo centrale del reato colposo d’evento, chiedendosi se e in che misura la tradizionale figura del conducente potrà rimanere il centro di imputazione privilegiato delle morti e delle lesioni derivate da un sinistro stradale. Due più brevi sezioni, infine, si occupano rispettivamente di come potrebbero mutare i reati di condotta previsti dal Codice della strada all’impatto con le tecnologie driverless, e delle possibili scelte legislative adottabili rispetto ad alcuni ipotetici ambiti criminosi di nuova emersione. SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Dalle auto semi-autonome a quelle totalmente self-driving: i “livelli” di automazione. – 3. Le prospettive evolutive della disciplina giuridica della guida autonoma, tra bilanciamento e rischio consentito. – 3.1. I benefici sociali. – 3.2. I profili di rischio, tra percezione sociale e logiche di precauzione. – 4. Reato colposo d’evento e vetture semi-autonome: il control dilemma. – 5. L’addebito colposo del sinistro stradale nelle auto completamente autonome, fra danno da prodotto, imprevedibilità tecnologica e “vuoto” di responsabilità. – 6. Autonomous driving e reati stradali in senso stretto. – 7. Nuove fenomenologie criminali e nuove esigenze di tutela: in particolare, il nodo della cybersecurity.File | Dimensione | Formato | |
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