Il Terzo settore rappresenta una realtà in costante crescita nel nostro Paese e che alla luce delle più recenti spinte riformatrici sta suscitando una sempre maggiore attenzione in sede interpretativa. È noto tuttavia come, malgrado la sua importanza, tale fenomeno non trovi un espresso riconoscimento all'interno della Carta fondamentale, ragion per cui ci si interroga sulla sua rilevanza in chiave costituzionale. Con un simile intento la presente ricerca si sofferma, nel primo capitolo, sulla peculiare evoluzione della dimensione giuridica del Terzo settore a partire dal processo di unificazione del Regno d’Italia. Ciò al fine di verificare il ruolo assunto dalla Costituzione rispetto al contesto consolidatosi fino alla sua entrata in vigore, caratterizzato dalla difficile coesistenza tra la sfera di autonomia degli enti e il potere pubblicistico. Sulla base di simili premesse lo studio, nel secondo capitolo, esamina più da vicino quel complesso di disposizioni che concorrono a definire l’“identità” sul piano costituzionale dell'esperienza presa in esame. Vengono così valorizzati, fra gli altri, i principi espressi dagli articoli 2 e 118, comma 4, Cost., nonché gli ulteriori referenti dislocati lungo tutta la Carta all'uopo maggiormente significativi. Il lavoro evidenzia peraltro come nonostante la sua pregnanza costituzionale, il Terzo settore sia stato interessato da un’apposita disciplina promozionale solo molto tempo dopo l’entrata in vigore della Carta, allorquando è entrato in crisi il modello di welfare State. Elemento, quest’ultimo, che frattanto ha reso sempre più rilevante l’apporto delle realtà che lo compongono nello svolgimento di attività tradizionalmente prestate dalle pubbliche amministrazioni. Per questo il terzo capitolo approfondisce il complesso terreno dei rapporti fra i pubblici poteri e il Terzo settore che, oltre a risultare quanto mai significativo nella prospettiva della concreta attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, consente anche di riflettere su alcune questioni emerse nel dibattito interpretativo assai rilevanti per le loro ulteriori implicazioni “di principio”. Ci si riferisce, in quest’ultimo senso, al tema dell’affidamento diretto del servizio di trasporto sanitario a organizzazioni del Terzo settore, ambito che vede il principio solidaristico di cui sono espressione simili realtà, entrare problematicamente in bilanciamento con il principio di tutela della concorrenza. I rapporti con i pubblici poteri sono ad ogni modo approfonditi tenendo in considerazione le recenti novità normative intervenute in base alla recente riforma del Terzo settore, affrontata più generalmente nell'ambito del quarto capitolo del lavoro. La parte finale della ricerca, difatti, si concentra sugli aspetti problematici che la nuova disciplina preposta alla revisione organica del frammentato impianto normativo previgente sembra presentare alla luce del quadro costituzionale di riferimento. Una simile riflessione consente di mettere in rilievo le criticità che dalla stessa paiono emergere anche con riguardo a quei principi che, sulla scorta del disegno tracciato dalla Carta fondamentale, maggiormente ispirano il complesso fenomeno oggetto d’indagine.
Profili costituzionali del Terzo settore / Francesco Sanchini. - (2019).
Profili costituzionali del Terzo settore
Francesco Sanchini
2019
Abstract
Il Terzo settore rappresenta una realtà in costante crescita nel nostro Paese e che alla luce delle più recenti spinte riformatrici sta suscitando una sempre maggiore attenzione in sede interpretativa. È noto tuttavia come, malgrado la sua importanza, tale fenomeno non trovi un espresso riconoscimento all'interno della Carta fondamentale, ragion per cui ci si interroga sulla sua rilevanza in chiave costituzionale. Con un simile intento la presente ricerca si sofferma, nel primo capitolo, sulla peculiare evoluzione della dimensione giuridica del Terzo settore a partire dal processo di unificazione del Regno d’Italia. Ciò al fine di verificare il ruolo assunto dalla Costituzione rispetto al contesto consolidatosi fino alla sua entrata in vigore, caratterizzato dalla difficile coesistenza tra la sfera di autonomia degli enti e il potere pubblicistico. Sulla base di simili premesse lo studio, nel secondo capitolo, esamina più da vicino quel complesso di disposizioni che concorrono a definire l’“identità” sul piano costituzionale dell'esperienza presa in esame. Vengono così valorizzati, fra gli altri, i principi espressi dagli articoli 2 e 118, comma 4, Cost., nonché gli ulteriori referenti dislocati lungo tutta la Carta all'uopo maggiormente significativi. Il lavoro evidenzia peraltro come nonostante la sua pregnanza costituzionale, il Terzo settore sia stato interessato da un’apposita disciplina promozionale solo molto tempo dopo l’entrata in vigore della Carta, allorquando è entrato in crisi il modello di welfare State. Elemento, quest’ultimo, che frattanto ha reso sempre più rilevante l’apporto delle realtà che lo compongono nello svolgimento di attività tradizionalmente prestate dalle pubbliche amministrazioni. Per questo il terzo capitolo approfondisce il complesso terreno dei rapporti fra i pubblici poteri e il Terzo settore che, oltre a risultare quanto mai significativo nella prospettiva della concreta attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, consente anche di riflettere su alcune questioni emerse nel dibattito interpretativo assai rilevanti per le loro ulteriori implicazioni “di principio”. Ci si riferisce, in quest’ultimo senso, al tema dell’affidamento diretto del servizio di trasporto sanitario a organizzazioni del Terzo settore, ambito che vede il principio solidaristico di cui sono espressione simili realtà, entrare problematicamente in bilanciamento con il principio di tutela della concorrenza. I rapporti con i pubblici poteri sono ad ogni modo approfonditi tenendo in considerazione le recenti novità normative intervenute in base alla recente riforma del Terzo settore, affrontata più generalmente nell'ambito del quarto capitolo del lavoro. La parte finale della ricerca, difatti, si concentra sugli aspetti problematici che la nuova disciplina preposta alla revisione organica del frammentato impianto normativo previgente sembra presentare alla luce del quadro costituzionale di riferimento. Una simile riflessione consente di mettere in rilievo le criticità che dalla stessa paiono emergere anche con riguardo a quei principi che, sulla scorta del disegno tracciato dalla Carta fondamentale, maggiormente ispirano il complesso fenomeno oggetto d’indagine.File | Dimensione | Formato | |
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