La Disforia di Genere, è una condizione caratterizzata da una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico o comunque a quello assegnato anagraficamente alla nascita, situazione drammatica che può portare alla disperazione chi ne è affetto. Viene definito Female to Male (FtoM) il paziente orientato in senso gino-androico e Male to Female (MtoF) la paziente orientata in senso andro-ginoide. Scopo Lo scopo di questo studio è l’analisi dei risultati estetici e funzionali a medio e lungo termine dei pazienti con disforia d’identità di genere in senso Male to Female sottoposte ad intervento chirurgico di conversione androginoide. Tale studio riporta i risultati di due centri ad alto volume. L’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso Male to Female L’ intervento consta di vari tempi che dal punto di vista anatomico e fisiologico possono essere distinti in : A) 1) castrazione 2) creazione della neovagina 3) Asportazione delle crura 4) Riduzione del bulbo uretrale e preparazione del moncone uretrale con spatolamento dell’uretra pre bulbare B) 5) Degloving del pene 6) Asportazione della porzione distale dei corpi cavernosi e dell’uretra pendula 7) Creazione del neoclitoride dotato di sensibilità e del cappuccio clitorideo C) 8) Preparazione del Grapht cutaneo libero 9) Creazione delle grandi labbra e neo-meato uretrale. 10) Sutura dei graphts cutanei liberi alla cute del pene superiormente a al lembo perineo scrotale inferiormente formando la superficie superiore ed inferiore, rispettivamente, della neo vagina 11) Introflessione del cul di sacco e suture laterali Materiali e metodi Dalla casistica congiunta dell’università di Pisa e Firenze dal Dicembre 2011 a Giugno 2019, sono state sottoposte ad intervento di transessualizzazione in senso MtoF 64 pazienti. Le pazienti sono state operate secondo la loro provenienza da due differenti equipe chirurgiche, l’una appartenente all’università di Pisa e l’altra all’università di Firenze. Le équipe erano organizzate in due unità per la parte demolitiva e altrettante per la parte ricostruttiva, in doppio campo operatorio contemporaneo. Il tempo operatorio medio è risultato di 3.4 ore (range da 3.2 a 6 ore). Il catetere vescicale è stato mantenuto mediamente per 4 giorni e lo zaffo vaginale rimosso contestualmente al catetere. La dimissione è avvenuta mediamente in 6ª giornata post-operatoria (range da 4 a 8 giorni). Successivamente, le pazienti sono state seguite ambulatorialmente, con almeno un passaggio settimanale nei primi due mesi, poi una volta al mese fino al 6º mese dall’intervento. A domicilio, le pazienti sono state istruite a gestire autonomamente il tutore vaginale, mantenendolo in sede nelle ore notturne e saltuariamente di giorno nel primo mese. STUDIO URODINAMICO Abbiamo analizzato 19 pazienti dal Novembre 2011 al Luglio 2017 presso due centri ad alto volume operatorio, rispettivamente AOU Pisa Dipartimento di Urologia e AOU Careggi Dipartimento di urologia e andrologia. Tutti i pazienti sono stati precedentemente studiati tramite accesso al percorso diagnostico-terapeutico previsto nelle due strutture e che si compone di “visita psichiatrica” – “visita endocrinologica” – “visita psicologica” – “visita urologica”. Durante tale percorso il paziente, oltre a ricevere la diagnosi di certezza di “disforia di identità di genere”, inizia la terapia ormonale. Il paziente viene ricoverato il giorno prima dell’intervento. Durante il ricovero viene sottoposto a visita anestesiologica ed urologica completa; vengono inoltre ripetute la sierologia completa per eventuali malattie infettive e l’anamnesi farmacologica accurata. A tutti i pazienti viene richiesto di interrompere la terapia con estrogeni 30 giorni prima dell’intervento mantenendo la terapia con l’anti-androgeno. Il paziente viene sottoposto a esame urodinamico completo; i test svolti sono: 1. uroflussometria libera con valutazione di: volume svuotato, residuo post-minzionale, flusso massimo, flusso medio; 2. cistomanometria di riempimento con valutazione di: sensibilità , capacità cistometrica, compliance, contrazioni detrusoriali spontanee o provocate, punti pressori di fuga addominali (alla tosse ed alla Valsalva); 3. profilo pressorio uretrale con valutazione di: lunghezza funzionale uretrale, pressione massima di chiusura uretrale. Conclusioni lo studio mette in evidenza un’aumentata prevalenza dei pazienti con iperattività detrusoriale idiopatica nel pre-operatorio e una diminuzione statisticamente significativa della pressione di chiusura uretrale nei pazienti nel post-operatorio. Nonostante si tratti di uno studio prospettico con un numero ristretto di pazienti valutati, ci ha permesso di gettare le basi per importanti considerazioni. Risulta fondamentale, quindi, proseguire lo studio di questi pazienti nel pre e nel post-operatorio al fine di confermare queste ipotesi e di valutare la continenza urinaria nel post-operatorio, che non abbiamo potuto approfondire per mancanza di dati. L’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso Female to Male Riportiamo in questo capitolo la sola tecnica chirurgica e risultati perioperatori in quanto privi di sufficiente follow up e potenza statistica.

Sex reassignement in gender identity disorder: From reconstructive surgery until recovery of sexual power / Andrea Cocci. - (2020).

Sex reassignement in gender identity disorder: From reconstructive surgery until recovery of sexual power

Andrea Cocci
2020

Abstract

La Disforia di Genere, è una condizione caratterizzata da una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico o comunque a quello assegnato anagraficamente alla nascita, situazione drammatica che può portare alla disperazione chi ne è affetto. Viene definito Female to Male (FtoM) il paziente orientato in senso gino-androico e Male to Female (MtoF) la paziente orientata in senso andro-ginoide. Scopo Lo scopo di questo studio è l’analisi dei risultati estetici e funzionali a medio e lungo termine dei pazienti con disforia d’identità di genere in senso Male to Female sottoposte ad intervento chirurgico di conversione androginoide. Tale studio riporta i risultati di due centri ad alto volume. L’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso Male to Female L’ intervento consta di vari tempi che dal punto di vista anatomico e fisiologico possono essere distinti in : A) 1) castrazione 2) creazione della neovagina 3) Asportazione delle crura 4) Riduzione del bulbo uretrale e preparazione del moncone uretrale con spatolamento dell’uretra pre bulbare B) 5) Degloving del pene 6) Asportazione della porzione distale dei corpi cavernosi e dell’uretra pendula 7) Creazione del neoclitoride dotato di sensibilità e del cappuccio clitorideo C) 8) Preparazione del Grapht cutaneo libero 9) Creazione delle grandi labbra e neo-meato uretrale. 10) Sutura dei graphts cutanei liberi alla cute del pene superiormente a al lembo perineo scrotale inferiormente formando la superficie superiore ed inferiore, rispettivamente, della neo vagina 11) Introflessione del cul di sacco e suture laterali Materiali e metodi Dalla casistica congiunta dell’università di Pisa e Firenze dal Dicembre 2011 a Giugno 2019, sono state sottoposte ad intervento di transessualizzazione in senso MtoF 64 pazienti. Le pazienti sono state operate secondo la loro provenienza da due differenti equipe chirurgiche, l’una appartenente all’università di Pisa e l’altra all’università di Firenze. Le équipe erano organizzate in due unità per la parte demolitiva e altrettante per la parte ricostruttiva, in doppio campo operatorio contemporaneo. Il tempo operatorio medio è risultato di 3.4 ore (range da 3.2 a 6 ore). Il catetere vescicale è stato mantenuto mediamente per 4 giorni e lo zaffo vaginale rimosso contestualmente al catetere. La dimissione è avvenuta mediamente in 6ª giornata post-operatoria (range da 4 a 8 giorni). Successivamente, le pazienti sono state seguite ambulatorialmente, con almeno un passaggio settimanale nei primi due mesi, poi una volta al mese fino al 6º mese dall’intervento. A domicilio, le pazienti sono state istruite a gestire autonomamente il tutore vaginale, mantenendolo in sede nelle ore notturne e saltuariamente di giorno nel primo mese. STUDIO URODINAMICO Abbiamo analizzato 19 pazienti dal Novembre 2011 al Luglio 2017 presso due centri ad alto volume operatorio, rispettivamente AOU Pisa Dipartimento di Urologia e AOU Careggi Dipartimento di urologia e andrologia. Tutti i pazienti sono stati precedentemente studiati tramite accesso al percorso diagnostico-terapeutico previsto nelle due strutture e che si compone di “visita psichiatrica” – “visita endocrinologica” – “visita psicologica” – “visita urologica”. Durante tale percorso il paziente, oltre a ricevere la diagnosi di certezza di “disforia di identità di genere”, inizia la terapia ormonale. Il paziente viene ricoverato il giorno prima dell’intervento. Durante il ricovero viene sottoposto a visita anestesiologica ed urologica completa; vengono inoltre ripetute la sierologia completa per eventuali malattie infettive e l’anamnesi farmacologica accurata. A tutti i pazienti viene richiesto di interrompere la terapia con estrogeni 30 giorni prima dell’intervento mantenendo la terapia con l’anti-androgeno. Il paziente viene sottoposto a esame urodinamico completo; i test svolti sono: 1. uroflussometria libera con valutazione di: volume svuotato, residuo post-minzionale, flusso massimo, flusso medio; 2. cistomanometria di riempimento con valutazione di: sensibilità , capacità cistometrica, compliance, contrazioni detrusoriali spontanee o provocate, punti pressori di fuga addominali (alla tosse ed alla Valsalva); 3. profilo pressorio uretrale con valutazione di: lunghezza funzionale uretrale, pressione massima di chiusura uretrale. Conclusioni lo studio mette in evidenza un’aumentata prevalenza dei pazienti con iperattività detrusoriale idiopatica nel pre-operatorio e una diminuzione statisticamente significativa della pressione di chiusura uretrale nei pazienti nel post-operatorio. Nonostante si tratti di uno studio prospettico con un numero ristretto di pazienti valutati, ci ha permesso di gettare le basi per importanti considerazioni. Risulta fondamentale, quindi, proseguire lo studio di questi pazienti nel pre e nel post-operatorio al fine di confermare queste ipotesi e di valutare la continenza urinaria nel post-operatorio, che non abbiamo potuto approfondire per mancanza di dati. L’intervento di riassegnazione chirurgica del sesso Female to Male Riportiamo in questo capitolo la sola tecnica chirurgica e risultati perioperatori in quanto privi di sufficiente follow up e potenza statistica.
2020
Prof. Sergio Serni
ITALIA
Andrea Cocci
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Tipologia: Tesi di dottorato
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