A 20 anni dalla nomina di Patrimonio UNESCO della città veronese, il presente lavoro si concentra sulla salvaguardia del Patrimonio della città scaligera attraverso le più recenti tecnologie digitali sviluppatesi negli ultimi decenni. La via della conservazione non può che partire da quella della conoscenza e il rilievo delle mura di Verona, processo inedito sul territorio scaligero, è stato così occasione di verifica di un procedimento di rilievo integrato dove gli sviluppi tecnologici messi a disposizione nel campo della documentazione, danno notevoli opportunità per il rilevamento dell’Architettura e soprattutto per il rilievo nel settore dei Beni Culturali, sia per quanto riguarda l’acquisizione delle informazioni riferite all’oggetto d’indagine, cioè la fase di acquisizione del dato metrico, sia per quanto riguarda la questione della rappresentazione e divulgazione. Il progetto di ricerca Verona Fortificata, riguardo alla documentazione del sito UNESCO di Verona, nasce nel 2015 grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi di Pavia, con il Comune di Verona e la partecipazione di professori, studiosi e ricercatori del settore. Nell’ottica di costruire, per la prima volta sul territorio veronese, una documentazione digitale completa del Patrimonio UNESCO, durante le varie campagne di rilievo svolte tra il 2015 e il 2019, sono stati acquisiti un grande mole di contenuti riguardanti parte della cinta muraria e delle fortificazioni presenti sul territorio scaligero. La raccolta ordinata degli stessi va ad assumere un punto chiave per la riuscita del progetto, per la sua facile comprensione e condivisione dei suoi risultati. La ricerca si divide in tre parti, di cui la prima ha carattere introduttivo, conoscitivo proponendosi di fornire le basilari informazioni storico-culturali imprescindibili al corretto inquadramento delle attività di ricerca e studio del perimetro scaligero; viene presentata una panoramica generale sulle vicende storiche che hanno portato la trasformazione nei secoli della città di Verona e le sue mura, che, tramite l’operato dei numerosi architetti e ingegneri, contribuì alla diffusione della concezione di architettura della difesa “alla moderna”, intendendo evidenziare con quali dinamiche i sistemi culturali e la tecnologia militare sviluppati in Italia si sono poi diffusi in tutto il continente europeo prima e nel mondo successivamente. Segue una seconda parte dove viene trattata l’acquisizione mediante sistemi laser e sensori digitali con una disamina sulla strumentazione sperimentale utilizzata e relativi dati ottenuti, quindi, dopo una rappresentazione di alcuni esempi di studio e analisi sul territorio nazionale, di gestione dei perimetri delle città fortificate nel secondo dopoguerra, si passa a una descrizione generale del valore e del significato del Patrimonio culturale in ambito nazionale e internazionale Nella terza e ultima parte della discussione, a partire dall’analisi del modello teorico desunto dagli allegati UNESCO, ne viene verificata l’applicazione del campo pratico e, attraverso i rilievi svolti sul campo coadiuvati da un attento studio, vengono evidenziati gli aspetti salienti tipici del caso preso in esame. Le indagini hanno preso in considerazione solo alcune porzioni delle mura, dove è stato ritenuto fossero più evidenti le difformità dal fronte delle mura, andando così a creare dei tipici casi di studio del problema della Buffer Zone. La rappresentazione grafica in questo percorso di ricerca è stato uno strumento fondamentale, capace di visualizzare, materializzare, dare volume e comprendere i disegni di progetto e di riprodurre, attraverso modelli digitali, gli elementi della fortificazione andando a creare, ove richiesto, sezioni dei singoli manufatti o ambientali come nel caso dello studio della buffer zone veronese. Con la proposta di istituzione della nuova zona cuscinetto “visibile” e la conseguente creazione di uno strumento operativo per la sua gestione, interrogabile nel tempo, in accordo con le indicazioni del Comitato del Patrimonio Mondiale, l’intento di questa ricerca è stato quello di cercare di rispondere a due delle principali questioni affrontate nel primo Piano di Gestione: promuovere uno sviluppo sostenibile del Centro Storico di Verona e salvaguardarne lo skyline. Il presente lavoro rappresenta una tappa all’interno di quell’articolato percorso conoscitivo volto alla comprensione delle principali architetture militari censite all’interno della città e sul territorio.

Le Mura di Verona. Il rilievo digitale per la tutela e valorizzazione del Patrimonio UNESCO / Pietro Becherini. - (2020).

Le Mura di Verona. Il rilievo digitale per la tutela e valorizzazione del Patrimonio UNESCO

Pietro Becherini
Writing – Review & Editing
2020

Abstract

A 20 anni dalla nomina di Patrimonio UNESCO della città veronese, il presente lavoro si concentra sulla salvaguardia del Patrimonio della città scaligera attraverso le più recenti tecnologie digitali sviluppatesi negli ultimi decenni. La via della conservazione non può che partire da quella della conoscenza e il rilievo delle mura di Verona, processo inedito sul territorio scaligero, è stato così occasione di verifica di un procedimento di rilievo integrato dove gli sviluppi tecnologici messi a disposizione nel campo della documentazione, danno notevoli opportunità per il rilevamento dell’Architettura e soprattutto per il rilievo nel settore dei Beni Culturali, sia per quanto riguarda l’acquisizione delle informazioni riferite all’oggetto d’indagine, cioè la fase di acquisizione del dato metrico, sia per quanto riguarda la questione della rappresentazione e divulgazione. Il progetto di ricerca Verona Fortificata, riguardo alla documentazione del sito UNESCO di Verona, nasce nel 2015 grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi di Pavia, con il Comune di Verona e la partecipazione di professori, studiosi e ricercatori del settore. Nell’ottica di costruire, per la prima volta sul territorio veronese, una documentazione digitale completa del Patrimonio UNESCO, durante le varie campagne di rilievo svolte tra il 2015 e il 2019, sono stati acquisiti un grande mole di contenuti riguardanti parte della cinta muraria e delle fortificazioni presenti sul territorio scaligero. La raccolta ordinata degli stessi va ad assumere un punto chiave per la riuscita del progetto, per la sua facile comprensione e condivisione dei suoi risultati. La ricerca si divide in tre parti, di cui la prima ha carattere introduttivo, conoscitivo proponendosi di fornire le basilari informazioni storico-culturali imprescindibili al corretto inquadramento delle attività di ricerca e studio del perimetro scaligero; viene presentata una panoramica generale sulle vicende storiche che hanno portato la trasformazione nei secoli della città di Verona e le sue mura, che, tramite l’operato dei numerosi architetti e ingegneri, contribuì alla diffusione della concezione di architettura della difesa “alla moderna”, intendendo evidenziare con quali dinamiche i sistemi culturali e la tecnologia militare sviluppati in Italia si sono poi diffusi in tutto il continente europeo prima e nel mondo successivamente. Segue una seconda parte dove viene trattata l’acquisizione mediante sistemi laser e sensori digitali con una disamina sulla strumentazione sperimentale utilizzata e relativi dati ottenuti, quindi, dopo una rappresentazione di alcuni esempi di studio e analisi sul territorio nazionale, di gestione dei perimetri delle città fortificate nel secondo dopoguerra, si passa a una descrizione generale del valore e del significato del Patrimonio culturale in ambito nazionale e internazionale Nella terza e ultima parte della discussione, a partire dall’analisi del modello teorico desunto dagli allegati UNESCO, ne viene verificata l’applicazione del campo pratico e, attraverso i rilievi svolti sul campo coadiuvati da un attento studio, vengono evidenziati gli aspetti salienti tipici del caso preso in esame. Le indagini hanno preso in considerazione solo alcune porzioni delle mura, dove è stato ritenuto fossero più evidenti le difformità dal fronte delle mura, andando così a creare dei tipici casi di studio del problema della Buffer Zone. La rappresentazione grafica in questo percorso di ricerca è stato uno strumento fondamentale, capace di visualizzare, materializzare, dare volume e comprendere i disegni di progetto e di riprodurre, attraverso modelli digitali, gli elementi della fortificazione andando a creare, ove richiesto, sezioni dei singoli manufatti o ambientali come nel caso dello studio della buffer zone veronese. Con la proposta di istituzione della nuova zona cuscinetto “visibile” e la conseguente creazione di uno strumento operativo per la sua gestione, interrogabile nel tempo, in accordo con le indicazioni del Comitato del Patrimonio Mondiale, l’intento di questa ricerca è stato quello di cercare di rispondere a due delle principali questioni affrontate nel primo Piano di Gestione: promuovere uno sviluppo sostenibile del Centro Storico di Verona e salvaguardarne lo skyline. Il presente lavoro rappresenta una tappa all’interno di quell’articolato percorso conoscitivo volto alla comprensione delle principali architetture militari censite all’interno della città e sul territorio.
2020
Stefano Bertocci
ITALIA
Goal 11: Sustainable cities and communities
Pietro Becherini
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Descrizione: Tesi di Dottorato
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1186421
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