La ricerca analizza dodici riviste indipendenti di letteratura e arte, tra cui emergono “Broom”, “The Little Review” e “Transition”, pubblicate negli anni Venti da americani in Europa come piattaforma per esplorare la progressiva creazione dell'identità culturale americana in dialogo con l'Europa. Sono in particolare i rapporti intessuti dai letterati e artisti espatriati e che si pongono come importanti attori della creazione del modernismo americano. Le loro scelte editoriali, che sottintendono precise intenzioni culturali ma anche di mercato dell'arte, furono infatti fondamentali nella diffusione negli Stati Uniti di alcuni movimenti europei. Le pubblicazioni selezionate risultano essere un'espressione esaustiva di quella commistione di temi e di pulsioni (identità, nazionalismo, localismo, internazionalità, eclettismo) che caratterizzarono la creazione dell'immagine del paese. Per la prima volta in questa sede le riviste vengono prese in considerazione come un corpus unitario, seppur nella loro polifonia, concentrando l’attenzione sugli aspetti del primitivismo e della macchina declinati secondo il rapporto tra la cultura americana e le avanguardie europee, in particolare Dada, Costruttivismo e Surrealismo. Attraverso un’analisi serrata dei diversi apparati iconografici e del rapporto tra testo e immagine, viene dunque delineata la forma di un movimento che, nato dal nuovo ruolo politico ed economico assunto dall'America dopo la Prima Guerra Mondiale fino alla crisi del 1929, ebbe un importante eco anche nella successiva storia artistica degli Stati Uniti e nella discussione del loro ruolo all’interno della cultura occidentale.
Per una nuova identità americana. La macchina e il primitivo nelle riviste americane in Europa 1921-1932 / Serena Trinchero. - (2020).
Per una nuova identità americana. La macchina e il primitivo nelle riviste americane in Europa 1921-1932
Serena Trinchero
2020
Abstract
La ricerca analizza dodici riviste indipendenti di letteratura e arte, tra cui emergono “Broom”, “The Little Review” e “Transition”, pubblicate negli anni Venti da americani in Europa come piattaforma per esplorare la progressiva creazione dell'identità culturale americana in dialogo con l'Europa. Sono in particolare i rapporti intessuti dai letterati e artisti espatriati e che si pongono come importanti attori della creazione del modernismo americano. Le loro scelte editoriali, che sottintendono precise intenzioni culturali ma anche di mercato dell'arte, furono infatti fondamentali nella diffusione negli Stati Uniti di alcuni movimenti europei. Le pubblicazioni selezionate risultano essere un'espressione esaustiva di quella commistione di temi e di pulsioni (identità, nazionalismo, localismo, internazionalità, eclettismo) che caratterizzarono la creazione dell'immagine del paese. Per la prima volta in questa sede le riviste vengono prese in considerazione come un corpus unitario, seppur nella loro polifonia, concentrando l’attenzione sugli aspetti del primitivismo e della macchina declinati secondo il rapporto tra la cultura americana e le avanguardie europee, in particolare Dada, Costruttivismo e Surrealismo. Attraverso un’analisi serrata dei diversi apparati iconografici e del rapporto tra testo e immagine, viene dunque delineata la forma di un movimento che, nato dal nuovo ruolo politico ed economico assunto dall'America dopo la Prima Guerra Mondiale fino alla crisi del 1929, ebbe un importante eco anche nella successiva storia artistica degli Stati Uniti e nella discussione del loro ruolo all’interno della cultura occidentale.File | Dimensione | Formato | |
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