Sui problemi ambientali, molti raccontano storielle edificanti e consolatorie. Alcuni sostengono che ambiente e crescita non sono incompatibili. Alcuni narrano che crescita e ambiente potranno conciliarsi. Altri che, per salvare il pianeta e migliorare il nostro benessere, basterà espungere gli aspetti nefasti della crescita. Il tratto comune è così sintetizzabile: niente rinunce! Il mondo che ci aspetta continuerà a progredire, secondo i criteri che ognuno di noi attribuisce al progresso. Quindi possiamo rilassarci: i problemi sono seri, per alcuni anche molto gravi, ma abbiamo il controllo! E invece no. Non possiamo avere la capra e i cavoli. Dobbiamo dolorosamente diventare adulti e fronteggiare una realtà scomoda. I problemi climatici ed energetici non rappresentano una crisi, e nemmeno un’emergenza, bensì un passaggio d’epoca che non possiamo fronteggiare aspettando l’eroe buono che risolva le difficoltà e allontani i pericoli. In questa transizione, impegniamoci a cogliere i termini esatti delle difficoltà e dei pericoli, capacitiamoci che dovremo rinunciare a parte del nostro stile di vita e ragioniamo su come rendere accettabile il declino che già si è avviato. In termini di linee guida politiche, dovremo ridurre popolazione ed economia il più rapidamente, ma anche il meno traumaticamente possibile. Dovremo abbandonare il criterio dell’efficienza per quello della sufficienza. Dovremo smettere di pensare a cosa potremmo fare in più e cominciare a pensare a cosa potremmo fare in meno.
O la capra o i cavoli. La biosfera, l'economia e il futuro da inventare / Bellanca, N.; Pardi, Luca. - STAMPA. - (2020). [10.36253/978-88-5518-195-2]
O la capra o i cavoli. La biosfera, l'economia e il futuro da inventare
Bellanca, N.
;Pardi, Luca
2020
Abstract
Sui problemi ambientali, molti raccontano storielle edificanti e consolatorie. Alcuni sostengono che ambiente e crescita non sono incompatibili. Alcuni narrano che crescita e ambiente potranno conciliarsi. Altri che, per salvare il pianeta e migliorare il nostro benessere, basterà espungere gli aspetti nefasti della crescita. Il tratto comune è così sintetizzabile: niente rinunce! Il mondo che ci aspetta continuerà a progredire, secondo i criteri che ognuno di noi attribuisce al progresso. Quindi possiamo rilassarci: i problemi sono seri, per alcuni anche molto gravi, ma abbiamo il controllo! E invece no. Non possiamo avere la capra e i cavoli. Dobbiamo dolorosamente diventare adulti e fronteggiare una realtà scomoda. I problemi climatici ed energetici non rappresentano una crisi, e nemmeno un’emergenza, bensì un passaggio d’epoca che non possiamo fronteggiare aspettando l’eroe buono che risolva le difficoltà e allontani i pericoli. In questa transizione, impegniamoci a cogliere i termini esatti delle difficoltà e dei pericoli, capacitiamoci che dovremo rinunciare a parte del nostro stile di vita e ragioniamo su come rendere accettabile il declino che già si è avviato. In termini di linee guida politiche, dovremo ridurre popolazione ed economia il più rapidamente, ma anche il meno traumaticamente possibile. Dovremo abbandonare il criterio dell’efficienza per quello della sufficienza. Dovremo smettere di pensare a cosa potremmo fare in più e cominciare a pensare a cosa potremmo fare in meno.File | Dimensione | Formato | |
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