Obiettivo della ricerca è indagare il rapporto tra piccoli comuni e progetto dell’area vasta, con uno specifico riferimento ai contesti metropolitani (così come definiti dalla legge 56/2014). La tesi si colloca nell’ambito del rescaling istituzionale che ha determinato importanti cambiamenti nel sistema di pianificazione nazionale. Da un lato i piccoli comuni (con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) sono obbligati all’esercizio associato delle funzioni fondamentali, dall’altro le neo-nate Città Metropolitane (sorte sui confini delle ex-province) devono redigere il nuovo strumento del piano strategico metropolitano. In tale contesto i piccoli comuni si trovano “investiti” da una nuova dimensione di area vasta/metropolitana in cui spesso non si riconoscono e a cui non sentono di appartenere. Così la costruzione dell’area vasta diviene un problema non solo istituzionale ma identitario. Si pone il problema di rendere visibile l’area vasta e strutturare i nuovi rapporti tra dimensione di area vasta e dimensione locale. Per rispondere a queste domande si propone di fare riferimento all’approccio del regional design inteso come metodo di argomentazione che si basa sull’uso delle rappresentazioni spaziali degli sviluppi futuri, quale mezzo per favorire l'interazione tra progettualità locale e progettualità di area vasta nella definizione di strategie e visioni di futuro condivise. L’utilizzo dell’approccio del regional design viene indagato, in maniera diretta, contestualmente al processo di elaborazione del piano strategico metropolitano di Firenze. Città metropolitana in cui i piccoli comuni, periferici rispetto al capoluogo e situati nelle aree interne, spesso non si sentono metropolitani e devono riposizionarsi entro plurime dimensioni di area vasta.
Think big about thinking small. Rappresentare i piccoli centri nella dimensione strategica di area vasta / Raffaella Fucile. - (2020).
Think big about thinking small. Rappresentare i piccoli centri nella dimensione strategica di area vasta.
Raffaella Fucile
2020
Abstract
Obiettivo della ricerca è indagare il rapporto tra piccoli comuni e progetto dell’area vasta, con uno specifico riferimento ai contesti metropolitani (così come definiti dalla legge 56/2014). La tesi si colloca nell’ambito del rescaling istituzionale che ha determinato importanti cambiamenti nel sistema di pianificazione nazionale. Da un lato i piccoli comuni (con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) sono obbligati all’esercizio associato delle funzioni fondamentali, dall’altro le neo-nate Città Metropolitane (sorte sui confini delle ex-province) devono redigere il nuovo strumento del piano strategico metropolitano. In tale contesto i piccoli comuni si trovano “investiti” da una nuova dimensione di area vasta/metropolitana in cui spesso non si riconoscono e a cui non sentono di appartenere. Così la costruzione dell’area vasta diviene un problema non solo istituzionale ma identitario. Si pone il problema di rendere visibile l’area vasta e strutturare i nuovi rapporti tra dimensione di area vasta e dimensione locale. Per rispondere a queste domande si propone di fare riferimento all’approccio del regional design inteso come metodo di argomentazione che si basa sull’uso delle rappresentazioni spaziali degli sviluppi futuri, quale mezzo per favorire l'interazione tra progettualità locale e progettualità di area vasta nella definizione di strategie e visioni di futuro condivise. L’utilizzo dell’approccio del regional design viene indagato, in maniera diretta, contestualmente al processo di elaborazione del piano strategico metropolitano di Firenze. Città metropolitana in cui i piccoli comuni, periferici rispetto al capoluogo e situati nelle aree interne, spesso non si sentono metropolitani e devono riposizionarsi entro plurime dimensioni di area vasta.File | Dimensione | Formato | |
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