Nell’ultimo decennio si è sviluppata una terminologia nuova, nata dall’incontro tra arte e visual culture, volta a definire e inquadrare una contemporaneità in perenne trasformazione. In tale contesto, uno dei temi che più ha attirato l’attenzione degli artisti e dei critici è certamente il fenomeno della migrazione, che ha suggerito di rivedere concetti quali identità, nomadismo, diaspora, richiedendo strumenti interpretativi sperimentali e in parte nuovi, in grado di rispondere alla molteplicità metodologica delle espressioni creative contemporanee. In particolare, dopo un’introduzione storico-critica e terminologica, il contributo si articola attorno al tema di arte e migrazione (e nello specifico della barca), declinato dagli artisti contemporanei in diversi media, passando dall’installazione multimediale (Isaac Julien, Alexis Peskine, Alfredo Jaar) alla fotografia modificata e ritoccata (Pierre Delavie), dalla performance (Shambuyi Wetu) a una più complessa operazione culturale e artistica (Ilaria Turba), dalla scultura (Mimmo Paladino) al reimpiego di oggetti carichi di una densità simbolica, che diventano documento di una situazione storica (Sislej Xhafa, Romuald Hazoumé). L’obiettivo del saggio è quello di restituire l’ampiezza del dibattito in corso, proponendo nuove chiavi di lettura, a livello di contenuto e di metodo. In the last decade a new terminology has developed, born from the encounter between art and visual culture, aimed at defining and framing a contemporary world in constant transformation. In this context, one of the themes that has most attracted the attention of artists and critics is undoubtedly the phenomenon of migration, which has led to the rethinking of such concepts as identity, nomadism, diaspora, requiring experimental and partly new interpretative tools, capable of responding to the methodological multiplicity of contemporary arts. In particular, after a historical-critical and terminological introduction, the essay goes into the theme of art and migration (and specifically of the boat), handled by contemporary artists in different media, passing from the multimedia installation (Isaac Julien, Alexis Peskine, Alfredo Jaar) to modified and reworked photography (Pierre Delavie), from the performing arts (Shambuyi Wetu) to a more complex cultural and artistic operation (Ilaria Turba), from sculpture (Mimmo Paladino) to the reuse of objects with a symbolic significance, thereby documenting a historical situation (Sislej Xhafa, Romuald Hazoumé). The aim of the essay is to return the breadth of the ongoing debate, proposing new interpretations, in terms of content and method.

Arti migranti. Uno sguardo attuale a partire dal tema della barca / Giorgio Bacci. - In: STUDI DI MEMOFONTE. - ISSN 2038-0488. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 245-284.

Arti migranti. Uno sguardo attuale a partire dal tema della barca

Giorgio Bacci
2020

Abstract

Nell’ultimo decennio si è sviluppata una terminologia nuova, nata dall’incontro tra arte e visual culture, volta a definire e inquadrare una contemporaneità in perenne trasformazione. In tale contesto, uno dei temi che più ha attirato l’attenzione degli artisti e dei critici è certamente il fenomeno della migrazione, che ha suggerito di rivedere concetti quali identità, nomadismo, diaspora, richiedendo strumenti interpretativi sperimentali e in parte nuovi, in grado di rispondere alla molteplicità metodologica delle espressioni creative contemporanee. In particolare, dopo un’introduzione storico-critica e terminologica, il contributo si articola attorno al tema di arte e migrazione (e nello specifico della barca), declinato dagli artisti contemporanei in diversi media, passando dall’installazione multimediale (Isaac Julien, Alexis Peskine, Alfredo Jaar) alla fotografia modificata e ritoccata (Pierre Delavie), dalla performance (Shambuyi Wetu) a una più complessa operazione culturale e artistica (Ilaria Turba), dalla scultura (Mimmo Paladino) al reimpiego di oggetti carichi di una densità simbolica, che diventano documento di una situazione storica (Sislej Xhafa, Romuald Hazoumé). L’obiettivo del saggio è quello di restituire l’ampiezza del dibattito in corso, proponendo nuove chiavi di lettura, a livello di contenuto e di metodo. In the last decade a new terminology has developed, born from the encounter between art and visual culture, aimed at defining and framing a contemporary world in constant transformation. In this context, one of the themes that has most attracted the attention of artists and critics is undoubtedly the phenomenon of migration, which has led to the rethinking of such concepts as identity, nomadism, diaspora, requiring experimental and partly new interpretative tools, capable of responding to the methodological multiplicity of contemporary arts. In particular, after a historical-critical and terminological introduction, the essay goes into the theme of art and migration (and specifically of the boat), handled by contemporary artists in different media, passing from the multimedia installation (Isaac Julien, Alexis Peskine, Alfredo Jaar) to modified and reworked photography (Pierre Delavie), from the performing arts (Shambuyi Wetu) to a more complex cultural and artistic operation (Ilaria Turba), from sculpture (Mimmo Paladino) to the reuse of objects with a symbolic significance, thereby documenting a historical situation (Sislej Xhafa, Romuald Hazoumé). The aim of the essay is to return the breadth of the ongoing debate, proposing new interpretations, in terms of content and method.
2020
245
284
Goal 4: Quality education
Giorgio Bacci
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