Il lavoro trattato nell’articolo nasce dalle esperienze di ricerca basate sulleconoscenze apprese nel seminariotematico coordinato dal professor Michele Paradiso “Materiali e tecniche costruttive storiche per il dialogointerculturale per i paesi del sud del mondo”, e maturate in secondo luogo durante un periodo di mobilita neldipartimento di Santander, in Colombia.Il lavoro si é poi concretizzato, per i due autori, nella tesi di laurea in architettura, discussa presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze nell’a.a. 2018-2019. Prendendo come riferimento Cepitá, un piccolo centro abitato originariamente composto da sole case costruitein tapiapisada(terra battuta) nel cuore del secondo canyon piu grande al mondo,l’intento del lavoro è statoquello di identificare e classificare le tecniche e le tecnologie costruttive di quest’area, e di sottoporre alcunimanufatti in terra a un’indagine sulla vulnerabilità sismica. L’avvento dei moderni materiali da costruzione ha avuto gravi ripercussioni sul patrimonio architettonico interra, rendendolo obsoleto nell’immaginario collettivo e favorendo l’abbandono delle tecniche ad esso legate. Testimoniare le pratiche costruttive di quest’area, estremamente isolata e rimasta priva di connessionicarrabili fino ai giorni nostri, e quindi rimasta intatta nel tempo, significa descrivere la sapienza dei maestricostruttori che hanno saputo affinare la tecnica nel corso dei secoli in base ai soli materiali disponibili in loco,e può quindi rappresentare un supporto tecnico per contrastare il suddetto fenomeno. Inoltre, ottenendo un indice di vulnerabilità sismica di alcuni manufatti con una metodologia speditiva basatasulla valutazione di 14 parametri, si cerca di fornire un’analisi utile per la tutela e per la prevenzione in unazona altamente a rischio.

Duecento anni di solitudine: indagine sull’identità costruttiva di Cepitá / michele paradiso, ricardo cruz, giovanni pianigiani, fabio paparazzo. - In: REVISTA M. - ISSN 1692-5114. - STAMPA. - 17:(In corso di stampa), pp. 41-52.

Duecento anni di solitudine: indagine sull’identità costruttiva di Cepitá.

michele paradiso;
In corso di stampa

Abstract

Il lavoro trattato nell’articolo nasce dalle esperienze di ricerca basate sulleconoscenze apprese nel seminariotematico coordinato dal professor Michele Paradiso “Materiali e tecniche costruttive storiche per il dialogointerculturale per i paesi del sud del mondo”, e maturate in secondo luogo durante un periodo di mobilita neldipartimento di Santander, in Colombia.Il lavoro si é poi concretizzato, per i due autori, nella tesi di laurea in architettura, discussa presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze nell’a.a. 2018-2019. Prendendo come riferimento Cepitá, un piccolo centro abitato originariamente composto da sole case costruitein tapiapisada(terra battuta) nel cuore del secondo canyon piu grande al mondo,l’intento del lavoro è statoquello di identificare e classificare le tecniche e le tecnologie costruttive di quest’area, e di sottoporre alcunimanufatti in terra a un’indagine sulla vulnerabilità sismica. L’avvento dei moderni materiali da costruzione ha avuto gravi ripercussioni sul patrimonio architettonico interra, rendendolo obsoleto nell’immaginario collettivo e favorendo l’abbandono delle tecniche ad esso legate. Testimoniare le pratiche costruttive di quest’area, estremamente isolata e rimasta priva di connessionicarrabili fino ai giorni nostri, e quindi rimasta intatta nel tempo, significa descrivere la sapienza dei maestricostruttori che hanno saputo affinare la tecnica nel corso dei secoli in base ai soli materiali disponibili in loco,e può quindi rappresentare un supporto tecnico per contrastare il suddetto fenomeno. Inoltre, ottenendo un indice di vulnerabilità sismica di alcuni manufatti con una metodologia speditiva basatasulla valutazione di 14 parametri, si cerca di fornire un’analisi utile per la tutela e per la prevenzione in unazona altamente a rischio.
In corso di stampa
17
41
52
Goal 1: No poverty
michele paradiso, ricardo cruz, giovanni pianigiani, fabio paparazzo
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