Il contributo costituisce un commento alla sentenza n. 230/2020 della Corte costituzionale, mediante la quale quest'ultima, pronunciandosi per l'inammissibilità della questione proposta, ha ritenuto che il riconoscimento della omogenitorialità non è una scelta imposta dal dettato costituzionale benché la Costituzione non sia chiusa a soluzioni di segno diverso che il legislatore intenda prospettare . Il breve commento si sofferma sulla ricostruzione compiuta dal Giudice delle leggi a proposito dei diritti della madre intenzionale e di quelli dei bambini, sebbene a questi ultimi venga prestata scarsa attenzione non solo per il minor rilievo dato dallo stesso giudice a quo nell’ordinanza di remissione ma anche per il fatto che proprio questo terreno costituisce l’aspetto più difficile da dover conciliare con il dettato costituzionale e, in prospettiva, l’ambito sul quale insistere per poter ottenere un’apertura da parte della Corte costituzionale.
Una conferma dalla Corte costituzionale: il rapporto di filiazione con la madre intenzionale all’interno di una coppia di donne omosessuali dipende dal luogo di nascita / Picchi. - In: FAMILIA. - ISSN 2531-6796. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 1-6.
Una conferma dalla Corte costituzionale: il rapporto di filiazione con la madre intenzionale all’interno di una coppia di donne omosessuali dipende dal luogo di nascita
Picchi
2020
Abstract
Il contributo costituisce un commento alla sentenza n. 230/2020 della Corte costituzionale, mediante la quale quest'ultima, pronunciandosi per l'inammissibilità della questione proposta, ha ritenuto che il riconoscimento della omogenitorialità non è una scelta imposta dal dettato costituzionale benché la Costituzione non sia chiusa a soluzioni di segno diverso che il legislatore intenda prospettare . Il breve commento si sofferma sulla ricostruzione compiuta dal Giudice delle leggi a proposito dei diritti della madre intenzionale e di quelli dei bambini, sebbene a questi ultimi venga prestata scarsa attenzione non solo per il minor rilievo dato dallo stesso giudice a quo nell’ordinanza di remissione ma anche per il fatto che proprio questo terreno costituisce l’aspetto più difficile da dover conciliare con il dettato costituzionale e, in prospettiva, l’ambito sul quale insistere per poter ottenere un’apertura da parte della Corte costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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