Il linguaggio del potere. Comunicazione politica e società

Questo libro ha come argomento centrale la comunicazione politica della quale si esaminano gli strumenti linguistici e simbolici e il rapporto con i mezzi di comunicazione che concorrono a configurarne i contenuti. Il linguaggio politico, del resto, opera la selezione di moduli morfo-sintattici e semantici, individua figure di parola e impianti argomentativi, impiega tratti intonazionali e meccanismi pragmatici per attirare l’attenzione dei destinatari e per favorire la loro adesione a opinioni, scelte, programmi. Cambiano i tempi, cambiano i mezzi, cambiano i politici ma l’obiettivo ultimo è sempre quello di attirare, coinvolgere, convincere o persuadere. In questi anni si sente spesso parlare di populismo come esaltazione del popolo portatore di valori positivi in contrapposizione alla corruzione delle élites. Viene così privilegiato il rapporto immediato e diretto tra leader carismatico e popolo in contrapposizione alle democrazie rappresentative. Questa tendenza trova un naturale approdo nella rete che, per le sue caratteristiche, rende la comunicazione dialogica e veloce. Va da sé che l’impiego di strumenti tecnologici indirizza verso una comunicazione più distaccata, fredda e razionale. La grammatica del mezzo, del resto, modifica in larga parte il contenuto che veicola: così, se in passato la televisione ha ridisegnato il linguaggio, il modello e il ruolo del politico, è internet a imporre oggi i suoi modi, i suoi toni, le sue forme e i suoi contenuti perché la stampa li riprende e la televisione li rilancia. Oggi, i messaggi politici rimandano a una sorta di argomentazione ridotta e suggestiva, basata su presupposizioni e implicature attivate dal messaggio e, soprattutto, sulla capacità di far emergere un universo di valori e significati spesso profondo e ancorato a emozioni e sentimenti pre-politici. Il linguaggio politico contribuisce alla costruzione di un patrimonio valoriale e simbolico che esprime significati codificati all’interno di una determinata collettività e che, naturalmente, dipende sia dal sistema di valori condivisi dalla comunità che dalla capacità dell’oratore di individuarli e selezionare le scelte linguistiche per evocarli. Il volume indaga quindi la comunicazione politica non solo in quanto dispositivo per trasmettere contenuti e riferimenti simbolici ma, in primo luogo, per le sue proprietà intrinseche e in quanto modalità discorsiva dei mezzi di comunicazione. In questo, il libro si discosta da molti lavori orientati a interpretare il discorso politico e la sua struttura comunicativa come una sorta di corollario di intenzioni e finalità esterne e in qualche modo sovrapposte piuttosto che come dispositivo causale. I tecnicismi e i neologismi presenti nel testo sono stati introdotti solo se utili ad acuminare l’argomentazione per raggiungere il giusto livello di analisi e di astrazione.