Mentre nel passato l'importanza di una città era misurata in termini di dimensioni o rilevanza politica (come nell'essere la capitale di una nazione), nell'attuale contesto la preminenza si distingue principalmente per la portata e il vigore della sua vita economica e la misura in cui serve come centro di comando e controllo per il capitalismo globale (de-territorializzazione degli insediamenti urbani principali). Entra così in crisi quell’idea di città quale accumulo culturale, capace di infondere al proprio nucleo fisico il potere di organizzare una vasta porzione di territorio a cui viene assoggettata, dal momento che la grande strutturazione della cultura non si fisicizza più con il corpo urbano bensì con l’informazione, smaterializzata, nuovo simbolo del potere. Un potere che non ha più neanche il bisogno di localizzarsi, seppur altrove, non avendo più necessità di un centro fisico in cui insediarsi e autorappresentarsi. La riconoscibilità è legata alla differenza, alla non omologazione di tutti i luoghi. Per cui l’identità urbana è determinata dalla correlazione tra le differenze, da cui l’irripetibile originalità. Lo spazio relazionale della città contemporanea è una sorta di territorio flessibile, privo di riconoscibilità figurativa, ma ricco di potenzialità di servizio. Ne deriva che la complessità sociale contemporanea genera la proliferazione di una moltitudine di identità, a loro volta portatrici di espressioni di autorappresentazione, per cui si viene a determinare una esplosione tipologica che tende sempre più a sfuggire alle abituali classificazioni, configurando una città come sommatoria di elementi indipendenti e spesso anche contrastanti. Ma la città contemporanea vede anche nel cambiamento continuo e sempre più accelerato la ricerca della propria identità, nella provvisorietà, nella figurazione di una sorta di “caos programmato”. Le città esprimono la cultura di chi le abita e le ha abitate: la globalizzazione omologa, è vero, ma spinge anche ad accentuare diversità e identità come reazione contraria. Si allentano anche i rapporti di identificazione dei soggetti economici con la città, vista come semplice supporto gestionale ed infrastrutturale di attività largamente dipendenti con l’esterno. D’altro canto, aumenta l’esigenza delle città ad affermarsi come poli di attrazione sia per capitali che per individui, e questo dovrebbe comportare l’accentuazione dei caratteri del luogo: più della sua realtà diventa importante l’immagine della città “offerta”. In the past the importance of a city was measured in terms of its size or political importance (for instance being the capital of a nation) but in the present-day context the prominence is to a large extent measured by the importance and vigour of its economic life and the extent to which it serves as a centre of command and control for global capitalism (so the more important urban settlements tend to become de-territorialized). So the idea of ​​the city as a cultural accumulation able to infuse its physical nucleus with the power to organize a large portion of subordinate territory, enters into crisis, since the overall cultural structure is no longer physically identified with the city, but with dematerialized information, the new symbol of power. A power that no longer requires a physical location, albeit elsewhere, because it has no need for a physical centre in which to settle and present itself. Recognizability is linked to difference, to the non-homologation of all places. So urban identity is determined by the correlation between differences, from which derives an unrepeatable originality. The relational space of the contemporary city is a sort of flexible territory, devoid of figurative recognition, but full of potential for service. This means that contemporary social complexity generates the proliferation of a multitude of identities. These identities generate an enormous number of specific interest groups, a typological “explosion”, that increasingly evades classification, configuring cities as the sum of independent and often conflicting elements. But contemporary cities also see the search for their identity in continuous and ever more rapid change, provisional in nature, which represents a sort of "programmed chaos”. Cities express the culture of those who live there and those who lived there in the past: it cannot be denied that globalization homologizes, but it also pushes to accentuate diversity and identity. The ties binding business and cities have become weaker: the city’s role is now limited to providing simple managerial and infrastructural assistance for activities that are largely based elsewhere. On the other hand, the increased need for cities to establish themselves as poles of attraction, for both capital and individuals, should lead to the accentuation of their specific characteristics: the image of the city being promoted becomes more important than its reality.

La città autorappresentata. The self-represented city / Claudio Zanirato. - STAMPA. - (2020), pp. 66-73. (Intervento presentato al convegno IFAU'19. 3rd International Forum on architecture and urbanism. Modernisation and globalization tenutosi a Tirana, ALBANIA nel 21-23.11.2019).

La città autorappresentata. The self-represented city

Claudio Zanirato
2020

Abstract

Mentre nel passato l'importanza di una città era misurata in termini di dimensioni o rilevanza politica (come nell'essere la capitale di una nazione), nell'attuale contesto la preminenza si distingue principalmente per la portata e il vigore della sua vita economica e la misura in cui serve come centro di comando e controllo per il capitalismo globale (de-territorializzazione degli insediamenti urbani principali). Entra così in crisi quell’idea di città quale accumulo culturale, capace di infondere al proprio nucleo fisico il potere di organizzare una vasta porzione di territorio a cui viene assoggettata, dal momento che la grande strutturazione della cultura non si fisicizza più con il corpo urbano bensì con l’informazione, smaterializzata, nuovo simbolo del potere. Un potere che non ha più neanche il bisogno di localizzarsi, seppur altrove, non avendo più necessità di un centro fisico in cui insediarsi e autorappresentarsi. La riconoscibilità è legata alla differenza, alla non omologazione di tutti i luoghi. Per cui l’identità urbana è determinata dalla correlazione tra le differenze, da cui l’irripetibile originalità. Lo spazio relazionale della città contemporanea è una sorta di territorio flessibile, privo di riconoscibilità figurativa, ma ricco di potenzialità di servizio. Ne deriva che la complessità sociale contemporanea genera la proliferazione di una moltitudine di identità, a loro volta portatrici di espressioni di autorappresentazione, per cui si viene a determinare una esplosione tipologica che tende sempre più a sfuggire alle abituali classificazioni, configurando una città come sommatoria di elementi indipendenti e spesso anche contrastanti. Ma la città contemporanea vede anche nel cambiamento continuo e sempre più accelerato la ricerca della propria identità, nella provvisorietà, nella figurazione di una sorta di “caos programmato”. Le città esprimono la cultura di chi le abita e le ha abitate: la globalizzazione omologa, è vero, ma spinge anche ad accentuare diversità e identità come reazione contraria. Si allentano anche i rapporti di identificazione dei soggetti economici con la città, vista come semplice supporto gestionale ed infrastrutturale di attività largamente dipendenti con l’esterno. D’altro canto, aumenta l’esigenza delle città ad affermarsi come poli di attrazione sia per capitali che per individui, e questo dovrebbe comportare l’accentuazione dei caratteri del luogo: più della sua realtà diventa importante l’immagine della città “offerta”. In the past the importance of a city was measured in terms of its size or political importance (for instance being the capital of a nation) but in the present-day context the prominence is to a large extent measured by the importance and vigour of its economic life and the extent to which it serves as a centre of command and control for global capitalism (so the more important urban settlements tend to become de-territorialized). So the idea of ​​the city as a cultural accumulation able to infuse its physical nucleus with the power to organize a large portion of subordinate territory, enters into crisis, since the overall cultural structure is no longer physically identified with the city, but with dematerialized information, the new symbol of power. A power that no longer requires a physical location, albeit elsewhere, because it has no need for a physical centre in which to settle and present itself. Recognizability is linked to difference, to the non-homologation of all places. So urban identity is determined by the correlation between differences, from which derives an unrepeatable originality. The relational space of the contemporary city is a sort of flexible territory, devoid of figurative recognition, but full of potential for service. This means that contemporary social complexity generates the proliferation of a multitude of identities. These identities generate an enormous number of specific interest groups, a typological “explosion”, that increasingly evades classification, configuring cities as the sum of independent and often conflicting elements. But contemporary cities also see the search for their identity in continuous and ever more rapid change, provisional in nature, which represents a sort of "programmed chaos”. Cities express the culture of those who live there and those who lived there in the past: it cannot be denied that globalization homologizes, but it also pushes to accentuate diversity and identity. The ties binding business and cities have become weaker: the city’s role is now limited to providing simple managerial and infrastructural assistance for activities that are largely based elsewhere. On the other hand, the increased need for cities to establish themselves as poles of attraction, for both capital and individuals, should lead to the accentuation of their specific characteristics: the image of the city being promoted becomes more important than its reality.
2020
IFAU'19. Modernisation and globalization
IFAU'19. 3rd International Forum on architecture and urbanism. Modernisation and globalization
Tirana, ALBANIA
21-23.11.2019
Claudio Zanirato
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