Nei decenni che seguirono l’unità d’Italia cominciarono a diffondersi su larga scala le varietà regionali di italiano, le quali, tuttavia, erano allora considerate per lo più come un ostacolo all’affermazione di una lingua unitaria, al punto che alcuni insegnanti si impegnarono in prima persona nella realizzazione di appositi manualetti dedicati proprio alla correzione dei «provincialismi» più comuni nelle diverse aree d’Italia. Rientrano in questo particolare filone della manualistica scolastica italiana Otto-Novecentesca, i tre manualetti, rivolti rispettivamente alla Basilicata, al Piemonte e alla provincia di Como, pubblicati tra il 1889 e il 1900 dall’insegnante e scrittrice Giulia Forti Castelli, che sono oggetto di studio del presente contributo. L’articolo si propone in primo luogo di illustrare, attraverso un’analisi linguistica di questi testi, le peculiarità dell’italiano parlato a fine Ottocento in tre diverse zone d’Italia; ma lo scopo del lavoro è anche quello di collocare i lavori della Forti Castelli nel più ampio contesto storico-linguistico in cui videro la luce.
Tra lingua e dialetto dopo l'Unità: a proposito dei manualetti di Giulia Forti Castelli / Antonio Vinciguerra. - In: STUDI DI GRAMMATICA ITALIANA. - ISSN 0391-4151. - STAMPA. - XXXIX:(2020), pp. 217-235.
Tra lingua e dialetto dopo l'Unità: a proposito dei manualetti di Giulia Forti Castelli
Antonio Vinciguerra
2020
Abstract
Nei decenni che seguirono l’unità d’Italia cominciarono a diffondersi su larga scala le varietà regionali di italiano, le quali, tuttavia, erano allora considerate per lo più come un ostacolo all’affermazione di una lingua unitaria, al punto che alcuni insegnanti si impegnarono in prima persona nella realizzazione di appositi manualetti dedicati proprio alla correzione dei «provincialismi» più comuni nelle diverse aree d’Italia. Rientrano in questo particolare filone della manualistica scolastica italiana Otto-Novecentesca, i tre manualetti, rivolti rispettivamente alla Basilicata, al Piemonte e alla provincia di Como, pubblicati tra il 1889 e il 1900 dall’insegnante e scrittrice Giulia Forti Castelli, che sono oggetto di studio del presente contributo. L’articolo si propone in primo luogo di illustrare, attraverso un’analisi linguistica di questi testi, le peculiarità dell’italiano parlato a fine Ottocento in tre diverse zone d’Italia; ma lo scopo del lavoro è anche quello di collocare i lavori della Forti Castelli nel più ampio contesto storico-linguistico in cui videro la luce.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.