La localizzazione del linfedema agli arti superiori riconosce quasi sempre una natura secondaria dovuta nel 98% dei casi a linfoadenectomia ascellare e/o radioterapia per il trattamento del carcinoma mammario. Attualmente sono diverse le possibilità di trattamento per il linfedema, ma nessuna sembra essere efficace nel ridurre l’edema in modo permanente. In questo contesto, scopo di questo progetto di ricerca è stato quello di valutare gli effetti morfo-funzionali dell’attività motoria adattata (AMA) sull'arto superiore affetto da linfedema secondario a patologia per tumore mammario. In particolare, è stata indagata l’efficacia di un protocollo di AMA, incentrato su un esercizio specifico adattato, utilizzando una tavoletta propriocettiva appositamente costruita (Hand Walk), per il management del linfedema cronico di grado medio-grave a carico dell’arto superiore. Inoltre, questo tipo di intervento è stato confrontato con un trattamento di agopuntura (AGO) specifico per la gestione del linfedema. Dall’analisi dei dati al baseline, i due gruppi sono risultati omogenei per età, tipo di intervento e trattamenti adiuvanti, mentre differenze statisticamente significative sono state riscontrate per le variabili relative all’indice di massa corporea, alla circonferenza vita e fianchi, alla gravità del linfedema e per la percezione del dolore del tratto cervicale e lombare. Inoltre, il gruppo AMA mostrava caratteristiche psicologiche peggiori rispetto al gruppo AGO. Tali differenze nei parametri descritti evidenziavano una condizione al baseline peggiore nel gruppo AMA. Queste differenti caratteristiche possono aver determinato la scelta individuale del percorso, indirizzando i soggetti verso AMA o AGO. Tuttavia, i risultati ottenuti al post-intervento hanno mostrato nel gruppo AMA miglioramenti statisticamente significativi nella mobilità articolare, nella percezione del dolore e nella qualità della vita. L’intervento AGO è invece risultato più efficace solo nella riduzione dell’edema. Le valutazioni di follow-up (effettuate a 3 e 4 mesi dalla presa in carico) sono state eseguite e analizzate solo per il gruppo AMA in quanto i soggetti del gruppo AGO hanno scarsamente aderito alle valutazioni, quindi non è stato possibile elaborare i dati in modo statistico. In particolare, è emerso che nella valutazione a 3 mesi dalla presa in carico i valori dei parametri analizzati si mantenevano più o meno stabili, mentre nell’ultimo follow-up (a 4 mesi dalla presa in carico) quasi tutti i valori tendevano a peggiorare ritornando simili a quelli del baseline. La mobilità del polso, invece, progressivamente migliorava in maniera statisticamente significativa. Quindi, si può dedurre che l’AMA risulti efficace nel migliorare la percezione psicofisica dei soggetti. Pertanto, un intervento programmato e strutturato di attività fisica progettato in base alle esigenze del soggetto può essere utile nella gestione del linfedema cronico di grado medio-grave. Tuttavia, è da notare che più ci si allontana dalla presa in carico più i soggetti tendono a peggiorare. In conclusione, complessivamente i risultati ottenuti suggeriscono che un percorso integrato tra le due attività (AMA e AGO) possa risultare più efficace nel management del linfedema medio-grave secondario al trattamento per carcinoma mammario.

Effetti morfo-funzionali dell’attività motoria adattata sull'arto superiore affetto da linfedema secondario a patologia oncologica Morpho-functional changes in cancer-related upper limb lymphedema after adapted physical activity / DANIELA MIRANDOLA. - (2021).

Effetti morfo-funzionali dell’attività motoria adattata sull'arto superiore affetto da linfedema secondario a patologia oncologica Morpho-functional changes in cancer-related upper limb lymphedema after adapted physical activity

DANIELA MIRANDOLA
2021

Abstract

La localizzazione del linfedema agli arti superiori riconosce quasi sempre una natura secondaria dovuta nel 98% dei casi a linfoadenectomia ascellare e/o radioterapia per il trattamento del carcinoma mammario. Attualmente sono diverse le possibilità di trattamento per il linfedema, ma nessuna sembra essere efficace nel ridurre l’edema in modo permanente. In questo contesto, scopo di questo progetto di ricerca è stato quello di valutare gli effetti morfo-funzionali dell’attività motoria adattata (AMA) sull'arto superiore affetto da linfedema secondario a patologia per tumore mammario. In particolare, è stata indagata l’efficacia di un protocollo di AMA, incentrato su un esercizio specifico adattato, utilizzando una tavoletta propriocettiva appositamente costruita (Hand Walk), per il management del linfedema cronico di grado medio-grave a carico dell’arto superiore. Inoltre, questo tipo di intervento è stato confrontato con un trattamento di agopuntura (AGO) specifico per la gestione del linfedema. Dall’analisi dei dati al baseline, i due gruppi sono risultati omogenei per età, tipo di intervento e trattamenti adiuvanti, mentre differenze statisticamente significative sono state riscontrate per le variabili relative all’indice di massa corporea, alla circonferenza vita e fianchi, alla gravità del linfedema e per la percezione del dolore del tratto cervicale e lombare. Inoltre, il gruppo AMA mostrava caratteristiche psicologiche peggiori rispetto al gruppo AGO. Tali differenze nei parametri descritti evidenziavano una condizione al baseline peggiore nel gruppo AMA. Queste differenti caratteristiche possono aver determinato la scelta individuale del percorso, indirizzando i soggetti verso AMA o AGO. Tuttavia, i risultati ottenuti al post-intervento hanno mostrato nel gruppo AMA miglioramenti statisticamente significativi nella mobilità articolare, nella percezione del dolore e nella qualità della vita. L’intervento AGO è invece risultato più efficace solo nella riduzione dell’edema. Le valutazioni di follow-up (effettuate a 3 e 4 mesi dalla presa in carico) sono state eseguite e analizzate solo per il gruppo AMA in quanto i soggetti del gruppo AGO hanno scarsamente aderito alle valutazioni, quindi non è stato possibile elaborare i dati in modo statistico. In particolare, è emerso che nella valutazione a 3 mesi dalla presa in carico i valori dei parametri analizzati si mantenevano più o meno stabili, mentre nell’ultimo follow-up (a 4 mesi dalla presa in carico) quasi tutti i valori tendevano a peggiorare ritornando simili a quelli del baseline. La mobilità del polso, invece, progressivamente migliorava in maniera statisticamente significativa. Quindi, si può dedurre che l’AMA risulti efficace nel migliorare la percezione psicofisica dei soggetti. Pertanto, un intervento programmato e strutturato di attività fisica progettato in base alle esigenze del soggetto può essere utile nella gestione del linfedema cronico di grado medio-grave. Tuttavia, è da notare che più ci si allontana dalla presa in carico più i soggetti tendono a peggiorare. In conclusione, complessivamente i risultati ottenuti suggeriscono che un percorso integrato tra le due attività (AMA e AGO) possa risultare più efficace nel management del linfedema medio-grave secondario al trattamento per carcinoma mammario.
2021
Mirca Marini
ITALIA
DANIELA MIRANDOLA
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Tipologia: Tesi di dottorato
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