Nell’immaginario collettivo la capacità di essere genitori e di educare i propri figli, viene vista come una competenza che ci è data, come, ad esempio, la capacità di generare. Tutt’oggi riflessioni in materia, così come la ricerca pedagogica stessa, si soffermano poco a leggere le modalità educative e la loro evoluzione di generazione in generazione. Essere genitore è sempre stato molto difficile, in ogni periodo storico, oggi, aggiungiamo la mancanza di confronto con punti fermi precedenti, il che rende, probabilmente, questa esperienza ancora più ardua e complessa. Il confronto con il passato, infatti, anche il più recente, per l’uomo e la donna di oggi, diviene davvero raramente possibile, nell’arco di due generazioni, di fatto, ci sono cambiamenti abissali difficili, se non, in taluni casi, impossibili, da mettere a confronto. Il sistema sociale appare attaccato, contemporaneamente, da due fronti: interno ed esterno. La coppia tradizionale che , oggi come oggi, si “scoppia” , quasi di continuo, partecipa e scardina il sistema dal suo interno, emozioni ed effetti si ripercuotono fortemente sulle menti e sulle modalità relazionali fra gli adulti e fra adulti e figli. I valori, di oggi, subiscono di continuo revisioni dall’esterno: i valori evangelici sono relegati a interpretazione fortemente soggettiva (da “ama il prossimo tuo come te stesso”: e lo zingaro? a “porgi l’altra guancia” : e la sicurezza sociale?), i valori laici vengono alterati, quotidianamente ci troviamo davanti tanto a mancanze di attenzione alla vita di ogni uomo (cibo, farmaci, vaccinazioni… di chi possiamo fidarci), quanto a paure che mettono continuamente in dubbio valori universali, come la democrazia e la libertà (la guerra, i profughi, gli sbarchi clandestini, la chiusura delle frontiere …). Essere genitori oggi, nella concomitanza di trasformazione sociale interna ed esterna, senza poter contare sul confronto col passato, trasmettere valori e sicurezze, senza forse esserne, poi, così convinti, proprio perché non si è più sicuri che siano quelli giusti, è davvero complesso. Le antiche sicurezze di ciò che è bene e ciò che è male non hanno più basi così sicure: in ogni momento è possibile il ripensamento. E allora, come educare i propri figli? quale punti di riferimento dare loro? come poter capire le nuove generazioni che sembrano sempre più “extra-terresti”, piuttosto che semplici ragazzi, agli occhi dei loro stessi genitori? Non ci sono risposte già confezionate. La bellezza e la bruttezza di questa fase storica è che non ci permette di pensare a qualcosa di statico nell’educazione, un “si fa così”, “i miei genitori facevano così e così faccio io” ... Il genitore contemporaneo se vuole, davvero, crescere giovani persone in grado di realizzare la propria felicità, di vivere la propria esistenza mettendo a frutto le peculiarità e le ricchezze che si portano dentro, divenendo, davvero, quello che ognuno desidera poter essere, ha da prendere in considerazione una dimensione educativa dinamica, ovvero pensare, continuamente, al proprio agire. Sia che siamo in presenza di una coppia, sia di un genitore single, l’impegno e l’energia che un genitore ha da mettere in questa esperienza è identica. La coppia, data la sua struttura e storicità, è stata definita a lungo ambito privilegiato di confronto, ma, dato di fatto, anche di scontro. Il genitore single, se da un lato può apparire più autonomo, di fatto si ritrova spesso da solo nelle sue riflessioni e scelte.

ESSERE GENGLE. Modalità Educative / MARIA RITA MANCANIELLO. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 51-66.

ESSERE GENGLE. Modalità Educative

MARIA RITA MANCANIELLO
2017

Abstract

Nell’immaginario collettivo la capacità di essere genitori e di educare i propri figli, viene vista come una competenza che ci è data, come, ad esempio, la capacità di generare. Tutt’oggi riflessioni in materia, così come la ricerca pedagogica stessa, si soffermano poco a leggere le modalità educative e la loro evoluzione di generazione in generazione. Essere genitore è sempre stato molto difficile, in ogni periodo storico, oggi, aggiungiamo la mancanza di confronto con punti fermi precedenti, il che rende, probabilmente, questa esperienza ancora più ardua e complessa. Il confronto con il passato, infatti, anche il più recente, per l’uomo e la donna di oggi, diviene davvero raramente possibile, nell’arco di due generazioni, di fatto, ci sono cambiamenti abissali difficili, se non, in taluni casi, impossibili, da mettere a confronto. Il sistema sociale appare attaccato, contemporaneamente, da due fronti: interno ed esterno. La coppia tradizionale che , oggi come oggi, si “scoppia” , quasi di continuo, partecipa e scardina il sistema dal suo interno, emozioni ed effetti si ripercuotono fortemente sulle menti e sulle modalità relazionali fra gli adulti e fra adulti e figli. I valori, di oggi, subiscono di continuo revisioni dall’esterno: i valori evangelici sono relegati a interpretazione fortemente soggettiva (da “ama il prossimo tuo come te stesso”: e lo zingaro? a “porgi l’altra guancia” : e la sicurezza sociale?), i valori laici vengono alterati, quotidianamente ci troviamo davanti tanto a mancanze di attenzione alla vita di ogni uomo (cibo, farmaci, vaccinazioni… di chi possiamo fidarci), quanto a paure che mettono continuamente in dubbio valori universali, come la democrazia e la libertà (la guerra, i profughi, gli sbarchi clandestini, la chiusura delle frontiere …). Essere genitori oggi, nella concomitanza di trasformazione sociale interna ed esterna, senza poter contare sul confronto col passato, trasmettere valori e sicurezze, senza forse esserne, poi, così convinti, proprio perché non si è più sicuri che siano quelli giusti, è davvero complesso. Le antiche sicurezze di ciò che è bene e ciò che è male non hanno più basi così sicure: in ogni momento è possibile il ripensamento. E allora, come educare i propri figli? quale punti di riferimento dare loro? come poter capire le nuove generazioni che sembrano sempre più “extra-terresti”, piuttosto che semplici ragazzi, agli occhi dei loro stessi genitori? Non ci sono risposte già confezionate. La bellezza e la bruttezza di questa fase storica è che non ci permette di pensare a qualcosa di statico nell’educazione, un “si fa così”, “i miei genitori facevano così e così faccio io” ... Il genitore contemporaneo se vuole, davvero, crescere giovani persone in grado di realizzare la propria felicità, di vivere la propria esistenza mettendo a frutto le peculiarità e le ricchezze che si portano dentro, divenendo, davvero, quello che ognuno desidera poter essere, ha da prendere in considerazione una dimensione educativa dinamica, ovvero pensare, continuamente, al proprio agire. Sia che siamo in presenza di una coppia, sia di un genitore single, l’impegno e l’energia che un genitore ha da mettere in questa esperienza è identica. La coppia, data la sua struttura e storicità, è stata definita a lungo ambito privilegiato di confronto, ma, dato di fatto, anche di scontro. Il genitore single, se da un lato può apparire più autonomo, di fatto si ritrova spesso da solo nelle sue riflessioni e scelte.
2017
Casa Editrice GENGLE
Giuditta Pasotto, Maria Rita Mancaniello, Chiara Gioli
ESSERE GENGLE
51
66
MARIA RITA MANCANIELLO
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