La rivista «Baldus» nasce nel 1990 su iniziativa di Mariano Bàino, Biagio Cepollaro e Lello Voce con l’intento di promuovere, in opposizione al riflusso letterario ereditato dal decennio appena trascorso, un recupero della funzione critica della letteratura nei confronti dell’esistente. Il contributo qui proposto ripercorre la storia della rivista fino alla chiusura del ’96, analizzando la linea editoriale e mettendo in luce l’incidenza delle questioni poste da «Baldus» sul dibattito letterario degli anni Novanta. In particolare, la proposta di una poesia basata su una forte contaminazione linguistica, in reazione al flusso della comunicazione di massa, assieme alla nozione di Postmodernismo critico elaborata dalla redazione, rendono decisivo il ruolo di «Baldus» nelle vicende del Gruppo 93, sorta di vessillo che indica gli ultimi sviluppi della poesia sperimentale del XX secolo. La riflessione condotta da «Baldus» sulla Postmodernità si lega a un ripensamento della tradizione letteraria che porta, da un lato, alla rivalutazione di alcune zone marginali dello sperimentalismo degli anni Sessanta, dall’altro, al recupero di una letteratura, ben più distante nel tempo, che fa della distorsione della lingua il proprio cardine e di cui è indice il riferimento all’opera di Folengo che dà il titolo al periodico. A partire da questo sguardo ancipite, le pagine della rivista diventano terreno di sviluppo per una dialettica aperta tra tradizione e avanguardia, istituita nel segno della dialogicità bachtiniana, che alimenta il progetto di una letteratura di resistenza all’‘eterno presente’ e che assume piena attualità nell’epoca in cui il significato di entrambe le nozioni tende a dissolversi. «Baldus» is a a literary journal founded in 1990 by Mariano Bàino, Biagio Cepollaro and Lello Voce that aims to promote a recovery of the critical role of literature, in opposition to the 'literary ebb' inherited from the previous decade. This article traces the history of the journal until the its end in 1996, analysing the editorial line and highlighting the impact of the issues posed by «Baldus» on the literary debate of the nineties. In particular, the proposal of a poetry based on a strong linguistic contamination, in reaction to the flow of mass communication, together with the notion of 'Critical postmodernism', make the role of «Baldus» decisive in the history of the Group 93, a sort of flag that indicates the latest developments of the twentieth century experimental poetry. The reflection conducted by «Baldus» on Postmodernity is linked to a rethinking of the literary tradition that leads on the one hand to the re-evaluation of some marginal areas of experimentalism of the Sixties, on the other to the recovery of a literature, far more distant in time, which makes the 'distortion' of the language its cornerstone and which indicates the reference to the work of Folengo which gives the title to the journal. Starting from Bachtin’s theory, the pages of the magazine become a development ground for an open dialectic between tradition and avant-garde, which feeds the project of a literature of resistance to the 'eternal present' and which takes on full topicality in the age when the meaning of both notions tends to dissolve.

"Baldus" (1990-1996). Una rivista postrema tra avanguardia e tradizione / Giovanna Lo Monaco. - In: TICONTRE. - ISSN 2284-4473. - ELETTRONICO. - 14:(2020), pp. 1-20.

"Baldus" (1990-1996). Una rivista postrema tra avanguardia e tradizione

Giovanna Lo Monaco
2020

Abstract

La rivista «Baldus» nasce nel 1990 su iniziativa di Mariano Bàino, Biagio Cepollaro e Lello Voce con l’intento di promuovere, in opposizione al riflusso letterario ereditato dal decennio appena trascorso, un recupero della funzione critica della letteratura nei confronti dell’esistente. Il contributo qui proposto ripercorre la storia della rivista fino alla chiusura del ’96, analizzando la linea editoriale e mettendo in luce l’incidenza delle questioni poste da «Baldus» sul dibattito letterario degli anni Novanta. In particolare, la proposta di una poesia basata su una forte contaminazione linguistica, in reazione al flusso della comunicazione di massa, assieme alla nozione di Postmodernismo critico elaborata dalla redazione, rendono decisivo il ruolo di «Baldus» nelle vicende del Gruppo 93, sorta di vessillo che indica gli ultimi sviluppi della poesia sperimentale del XX secolo. La riflessione condotta da «Baldus» sulla Postmodernità si lega a un ripensamento della tradizione letteraria che porta, da un lato, alla rivalutazione di alcune zone marginali dello sperimentalismo degli anni Sessanta, dall’altro, al recupero di una letteratura, ben più distante nel tempo, che fa della distorsione della lingua il proprio cardine e di cui è indice il riferimento all’opera di Folengo che dà il titolo al periodico. A partire da questo sguardo ancipite, le pagine della rivista diventano terreno di sviluppo per una dialettica aperta tra tradizione e avanguardia, istituita nel segno della dialogicità bachtiniana, che alimenta il progetto di una letteratura di resistenza all’‘eterno presente’ e che assume piena attualità nell’epoca in cui il significato di entrambe le nozioni tende a dissolversi. «Baldus» is a a literary journal founded in 1990 by Mariano Bàino, Biagio Cepollaro and Lello Voce that aims to promote a recovery of the critical role of literature, in opposition to the 'literary ebb' inherited from the previous decade. This article traces the history of the journal until the its end in 1996, analysing the editorial line and highlighting the impact of the issues posed by «Baldus» on the literary debate of the nineties. In particular, the proposal of a poetry based on a strong linguistic contamination, in reaction to the flow of mass communication, together with the notion of 'Critical postmodernism', make the role of «Baldus» decisive in the history of the Group 93, a sort of flag that indicates the latest developments of the twentieth century experimental poetry. The reflection conducted by «Baldus» on Postmodernity is linked to a rethinking of the literary tradition that leads on the one hand to the re-evaluation of some marginal areas of experimentalism of the Sixties, on the other to the recovery of a literature, far more distant in time, which makes the 'distortion' of the language its cornerstone and which indicates the reference to the work of Folengo which gives the title to the journal. Starting from Bachtin’s theory, the pages of the magazine become a development ground for an open dialectic between tradition and avant-garde, which feeds the project of a literature of resistance to the 'eternal present' and which takes on full topicality in the age when the meaning of both notions tends to dissolve.
2020
14
1
20
Goal 4: Quality education
Giovanna Lo Monaco
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Giovanna Lo Monaco, Baldus, Ticontre, 2020.pdf

accesso aperto

Descrizione: Articolo "Baldus" (1990-1996). Una rivista postrema tra avanguardia e tradizione
Tipologia: Pdf editoriale (Version of record)
Licenza: Open Access
Dimensione 492.26 kB
Formato Adobe PDF
492.26 kB Adobe PDF

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1238033
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact