Le reti di Danilo Dolci. Sviluppo di Comunità e nonviolenza nella Sicilia Occidentale

La tesi ricostruisce l’attivismo di Danilo Dolci in Sicilia, dal suo arrivo a Trappeto nel 1952 ai primi anni Settanta. L’energica personalità di Dolci, la sua innovativa pratica nonviolenta, e i progetti di sviluppo socio-economico della Sicilia occidentale esercitarono una singolare attrazione su ambienti politici e culturali molto diversi. Socialisti, anarchici, olivettiani, valdesi, cattolici eterodossi, liberalsocialisti e azionisti di tradizione meridionalista costituirono i nodi delle reti che si formarono intorno all’esperienza di Dolci. Riconoscendosi in un retroterra comune ispirato al lavoro di base, queste personalità cercarono una difficile convivenza tra istanze tipicamente “riformiste” e modelli di intervento “radicali”. È appunto in questa dimensione di rete che l’esperienza di Dolci assume dunque “senso”, fornendoci una nuova immagine sull’attivismo civile degli anni Cinquanta e Sessanta.