Prima ristampa del volume. Nel corso dell’età del Risorgimento i chimici svolsero un ruolo di primo piano nella costruzione dello stato unitario, non soltanto per l’importanza della loro attività di ricerca, ma anche per l’impegno in campo politico ed istituzionale. Oltre a produrre contributi teorici di eccezionale livello e notevoli lavori sperimentali, i chimici italiani furono impegnati in prima linea, dai moti rivoluzionari alle guerre d’Indipendenza. Molti, inoltre, spesso costretti all’esilio per ragioni di natura politica, operarono per un certo periodo all’estero, contribuendo in questo modo a mantenere viva un’importante circolazione delle idee scientifiche e politiche tra l’Italia e le altre nazioni europee. Scienza e politica rappresentarono due aspetti complementari di un più ampio progetto di rinnovamento della cultura italiana, che iniziò concretamente a definirsi durante le celebri Riunioni degli Scienziati Italiani, alle quali i chimici dettero un importante contributo. E’ significativo, in questa prospettiva, che il 1860 abbia visto contemporaneamente realizzarsi l’Unità d’Italia ed il massimo trionfo della nascente scuola chimica nazionale al Congresso di Karlsruhe, in Germania, con il riconoscimento a livello mondiale dell’ipotesi molecolare del torinese Amedeo Avogadro, grazie all’opera del palermitano Stanislao Cannizzaro, il quale fu, al tempo stesso, scienziato e patriota. Il libro ricostruisce, attraverso l'utilizzazione di numerosi documenti inediti, alcuni decenni decisivi della storia di una disciplina, oggi spesso bistrattata, fondamentale per la crescita culturale del paese, amata non solo dagli scienziati, ma anche dagli uomini di lettere, fra cui Giacomo Leopardi.

Reazioni tricolori : aspetti della chimica italiana nell'età del Risorgimento / Marco Ciardi. - STAMPA. - (2011), pp. 7-197.

Reazioni tricolori : aspetti della chimica italiana nell'età del Risorgimento

Marco Ciardi
2011

Abstract

Prima ristampa del volume. Nel corso dell’età del Risorgimento i chimici svolsero un ruolo di primo piano nella costruzione dello stato unitario, non soltanto per l’importanza della loro attività di ricerca, ma anche per l’impegno in campo politico ed istituzionale. Oltre a produrre contributi teorici di eccezionale livello e notevoli lavori sperimentali, i chimici italiani furono impegnati in prima linea, dai moti rivoluzionari alle guerre d’Indipendenza. Molti, inoltre, spesso costretti all’esilio per ragioni di natura politica, operarono per un certo periodo all’estero, contribuendo in questo modo a mantenere viva un’importante circolazione delle idee scientifiche e politiche tra l’Italia e le altre nazioni europee. Scienza e politica rappresentarono due aspetti complementari di un più ampio progetto di rinnovamento della cultura italiana, che iniziò concretamente a definirsi durante le celebri Riunioni degli Scienziati Italiani, alle quali i chimici dettero un importante contributo. E’ significativo, in questa prospettiva, che il 1860 abbia visto contemporaneamente realizzarsi l’Unità d’Italia ed il massimo trionfo della nascente scuola chimica nazionale al Congresso di Karlsruhe, in Germania, con il riconoscimento a livello mondiale dell’ipotesi molecolare del torinese Amedeo Avogadro, grazie all’opera del palermitano Stanislao Cannizzaro, il quale fu, al tempo stesso, scienziato e patriota. Il libro ricostruisce, attraverso l'utilizzazione di numerosi documenti inediti, alcuni decenni decisivi della storia di una disciplina, oggi spesso bistrattata, fondamentale per la crescita culturale del paese, amata non solo dagli scienziati, ma anche dagli uomini di lettere, fra cui Giacomo Leopardi.
2011
978-88-568-1765-2
7
197
Marco Ciardi
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