I toni giocano un ruolo di fondamentale importanza in cinese mandarino in quanto possiedono un valore distintivo. Per gli apprendenti la cui madrelingua è una lingua non tonale, come per esempio l’italiano ed altre lingue europee, i toni del cinese costituiscono una barriera molto difficile da superare (Liu, 2012). Alla base di questo studio vi è l’analisi del processo di apprendimento del sistema tonale del cinese standard come LS. In particolare, si pone l’attenzione sul rapporto tra abilità percettiva e produttiva, considerando due tipologie di apprendenti italofoni definite sulla base della loro competenza linguistica in questa lingua, principianti assoluti e studenti di livello elementare. Queste sono infatti, due fasi estremamente importanti nel percorso di apprendimento dei toni, che offrono numerosi spunti di analisi. Il primo obiettivo della ricerca è quello di fornire un’analisi sperimentale dei dati raccolti, mettendo in evidenza le peculiarità e le difficoltà che gli studenti italofoni hanno nella percezione e nella produzione dei toni. Il secondo obiettivo è quello di verificare l’efficienza della visualizzazione delle curve intonative elaborate dal software Praat, nel migliorare sia la percezione che la produzione dei toni da parte degli apprendenti (Chun, 2013; Chun & Ávila, 2013; Hardison, 2004). È stata a tal fine condotta un’indagine, ricorrendo a tre esperimenti (test di percezione, test di produzione e test di pronuncia guidata da Praat) che vedevano come campione un numero totale di 110 studenti e studentesse che frequentano i corsi di cinese dell’università di Firenze e dell’Istituto Confucio dell’Università di Firenze. La tesi è articolata in cinque capitoli: nel primo capitolo viene fornita un’introduzione del processo di apprendimento di L2 e LS attraverso la presentazione delle teorie più diffuse sull’argomento. Il secondo capitolo invece si occupa di sviluppare un resoconto di analisi, studi e ricerche relative specificatamente all’acquisizione e all’insegnamento dei toni del cinese mandarino. Il terzo capitolo descrive prima di tutto i due obiettivi della ricerca 1) Individuare le difficoltà che hanno gli studenti italiani nella percezione e nella produzione dei quattro toni lessicali del cinese standard; analizzare il rapporto che vi è tra l’abilità percettiva e quella produttiva e quindi verificare l’ipotesi teorica “perception before production” di Flege (1995). 2) Valutare se la visualizzazione delle curve intonative elaborate da Praat possa essere un efficace mezzo ausiliario nell’apprendimento della pronuncia dei toni. In seguito, vengono illustrati i tre esperimenti, la modalità con cui sono stati selezionati i soggetti e la metodologia con cui sono stati analizzati i dati raccolti. Il quarto capitolo si divide in due parti, la prima parte si concentra sull’esperimento di percezione e la seconda parte si concentra sull’esperimento di produzione, mentre il quinto capitolo consiste nell’esperimento di pronuncia guidata dalla visualizzazione delle curve intonative. Il confronto tra i dati ottenuti rispettivamente nella prima produzione guidata da pinyin e nella seconda produzione guidata dalle curve intonative rivela che, rispetto alla prima produzione, entrambi i gruppi di studenti hanno mostrato in misure diverse un miglioramento nella pronuncia. Invece il confronto tra i principianti assoluti, gli studenti di livello elementare e la voce nativa mostra che è stato il gruppo di principianti assoluti ad ottenere progressi maggiori e ad avvicinarsi più rapidamente alla pronuncia nativa. Nelle conclusioni, viene quindi riportata una riflessione finale sui risultati ottenuti. È possibile ipotizzare che sia utile introdurre fin dal primo avvicinamento dello studente alla lingua cinese il metodo di visualizzazione delle curve intonative; questo infatti fornisce uno stimolo visivo ulteriore che aiuta gli studenti a padroneggiare più rapidamente e più accuratamente in il sistema tonale del cinese mandarino.

L’acquisizione dei toni del cinese mandarino da parte di studenti italofoni: uno studio sperimentale / Hao Xu. - (2020).

L’acquisizione dei toni del cinese mandarino da parte di studenti italofoni: uno studio sperimentale

Hao Xu
2020

Abstract

I toni giocano un ruolo di fondamentale importanza in cinese mandarino in quanto possiedono un valore distintivo. Per gli apprendenti la cui madrelingua è una lingua non tonale, come per esempio l’italiano ed altre lingue europee, i toni del cinese costituiscono una barriera molto difficile da superare (Liu, 2012). Alla base di questo studio vi è l’analisi del processo di apprendimento del sistema tonale del cinese standard come LS. In particolare, si pone l’attenzione sul rapporto tra abilità percettiva e produttiva, considerando due tipologie di apprendenti italofoni definite sulla base della loro competenza linguistica in questa lingua, principianti assoluti e studenti di livello elementare. Queste sono infatti, due fasi estremamente importanti nel percorso di apprendimento dei toni, che offrono numerosi spunti di analisi. Il primo obiettivo della ricerca è quello di fornire un’analisi sperimentale dei dati raccolti, mettendo in evidenza le peculiarità e le difficoltà che gli studenti italofoni hanno nella percezione e nella produzione dei toni. Il secondo obiettivo è quello di verificare l’efficienza della visualizzazione delle curve intonative elaborate dal software Praat, nel migliorare sia la percezione che la produzione dei toni da parte degli apprendenti (Chun, 2013; Chun & Ávila, 2013; Hardison, 2004). È stata a tal fine condotta un’indagine, ricorrendo a tre esperimenti (test di percezione, test di produzione e test di pronuncia guidata da Praat) che vedevano come campione un numero totale di 110 studenti e studentesse che frequentano i corsi di cinese dell’università di Firenze e dell’Istituto Confucio dell’Università di Firenze. La tesi è articolata in cinque capitoli: nel primo capitolo viene fornita un’introduzione del processo di apprendimento di L2 e LS attraverso la presentazione delle teorie più diffuse sull’argomento. Il secondo capitolo invece si occupa di sviluppare un resoconto di analisi, studi e ricerche relative specificatamente all’acquisizione e all’insegnamento dei toni del cinese mandarino. Il terzo capitolo descrive prima di tutto i due obiettivi della ricerca 1) Individuare le difficoltà che hanno gli studenti italiani nella percezione e nella produzione dei quattro toni lessicali del cinese standard; analizzare il rapporto che vi è tra l’abilità percettiva e quella produttiva e quindi verificare l’ipotesi teorica “perception before production” di Flege (1995). 2) Valutare se la visualizzazione delle curve intonative elaborate da Praat possa essere un efficace mezzo ausiliario nell’apprendimento della pronuncia dei toni. In seguito, vengono illustrati i tre esperimenti, la modalità con cui sono stati selezionati i soggetti e la metodologia con cui sono stati analizzati i dati raccolti. Il quarto capitolo si divide in due parti, la prima parte si concentra sull’esperimento di percezione e la seconda parte si concentra sull’esperimento di produzione, mentre il quinto capitolo consiste nell’esperimento di pronuncia guidata dalla visualizzazione delle curve intonative. Il confronto tra i dati ottenuti rispettivamente nella prima produzione guidata da pinyin e nella seconda produzione guidata dalle curve intonative rivela che, rispetto alla prima produzione, entrambi i gruppi di studenti hanno mostrato in misure diverse un miglioramento nella pronuncia. Invece il confronto tra i principianti assoluti, gli studenti di livello elementare e la voce nativa mostra che è stato il gruppo di principianti assoluti ad ottenere progressi maggiori e ad avvicinarsi più rapidamente alla pronuncia nativa. Nelle conclusioni, viene quindi riportata una riflessione finale sui risultati ottenuti. È possibile ipotizzare che sia utile introdurre fin dal primo avvicinamento dello studente alla lingua cinese il metodo di visualizzazione delle curve intonative; questo infatti fornisce uno stimolo visivo ulteriore che aiuta gli studenti a padroneggiare più rapidamente e più accuratamente in il sistema tonale del cinese mandarino.
2020
Valentina Pedone
ITALIA
Hao Xu
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