Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti dell'antica Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale non solo per la creazione di un senso di 'comunità' e di identità in una popolazione cittadina che aveva visto mutare profondamente la propria caratterizzazione dopo la Prima Guerra Mondiale; ma quel Romanismo assumeva caratteri anche 'giustificazionisti' e di creazione di un peculiare "Nation building" per lo Stato sabaudo che solo dopo il 1919 aveva visto le «terre redente riunite alla Madrepatria». Ricorrenti «motivi politici» venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni, mentre anche le previsioni urbanistiche del nuovo Piano Regolatore puntavano a modernizzare, nel connubio tra Antichità e Avanguardia, la compagine urbana. Alcuni degli Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti più noti del Regno partecipavano a quella 'costruzione' con cadenzati sopralluoghi: Ugo Ojetti, Corrado Ricci, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Amy Bernardy. E così anche Guido Calza, Guido Cirilli, Ferdinando Forlati, Bruna Tamaro, Bruno Molajoli, Mario Mirabella Roberti ... E quindi Luigi Lenzi, Giovanni Michelucci ...
'Nazionalismo di confine' tra Urbanistica e Architettura a Pola/Pula (Istria) italiana, città del "Romanismo" giuliano (1919-1943). Parte prima: Nuovo Piano regolatore e Restauro dei Monumenti / CANALI FERRUCCIO. - In: QUADERNI - CENTRO DI RICERCHE STORICHE ROVIGNO. - ISSN 0350-6746. - STAMPA. - XXXI:(2020), pp. 168-253.
'Nazionalismo di confine' tra Urbanistica e Architettura a Pola/Pula (Istria) italiana, città del "Romanismo" giuliano (1919-1943). Parte prima: Nuovo Piano regolatore e Restauro dei Monumenti
CANALI FERRUCCIO
2020
Abstract
Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti dell'antica Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale non solo per la creazione di un senso di 'comunità' e di identità in una popolazione cittadina che aveva visto mutare profondamente la propria caratterizzazione dopo la Prima Guerra Mondiale; ma quel Romanismo assumeva caratteri anche 'giustificazionisti' e di creazione di un peculiare "Nation building" per lo Stato sabaudo che solo dopo il 1919 aveva visto le «terre redente riunite alla Madrepatria». Ricorrenti «motivi politici» venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni, mentre anche le previsioni urbanistiche del nuovo Piano Regolatore puntavano a modernizzare, nel connubio tra Antichità e Avanguardia, la compagine urbana. Alcuni degli Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti più noti del Regno partecipavano a quella 'costruzione' con cadenzati sopralluoghi: Ugo Ojetti, Corrado Ricci, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Amy Bernardy. E così anche Guido Calza, Guido Cirilli, Ferdinando Forlati, Bruna Tamaro, Bruno Molajoli, Mario Mirabella Roberti ... E quindi Luigi Lenzi, Giovanni Michelucci ...File | Dimensione | Formato | |
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