Con la sentenza in commento il G.U.P. del Tribunale di Roma, all'esito del giudizio abbreviato, condannava un giovane alla pena di otto anni di reclusione per la vicenda, nota alle cronache nazionali, dell'investimento e uccisione di due ragazze minori che attraversavano una strada a rapido scorrimento della capitale. L'approccio fluido nella ricostruzione del dovere di diligenza che incombe sul guidatore, usuale in giurisprudenza, si accompagna al mancato riconoscimento, nella condotta delle vittime, non solo dei presupposti del principio di affidamento, ma altresì di quelli dell'attenuante della concausa ex art. 589-bis, 7º comma, c.p. Domina su tutto una commisurazione della pena insolitamente severa, che spinge a riflettere sul ruolo del giudice nell'interpretare una disciplina ispirata a logiche di allarme sociale quale quella dell’omicidio stradale, con particolare riferimento al rispetto del principio di proporzione tra disvalore del fatto e sanzione.

Colpa e concausa della vittima: il G.U.P. di Roma sull'omicidio stradale di Corso di Francia / Alberto Cappellini. - In: GIURISPRUDENZA ITALIANA. - ISSN 1125-3029. - STAMPA. - (2021), pp. 2462-2468.

Colpa e concausa della vittima: il G.U.P. di Roma sull'omicidio stradale di Corso di Francia

Alberto Cappellini
2021

Abstract

Con la sentenza in commento il G.U.P. del Tribunale di Roma, all'esito del giudizio abbreviato, condannava un giovane alla pena di otto anni di reclusione per la vicenda, nota alle cronache nazionali, dell'investimento e uccisione di due ragazze minori che attraversavano una strada a rapido scorrimento della capitale. L'approccio fluido nella ricostruzione del dovere di diligenza che incombe sul guidatore, usuale in giurisprudenza, si accompagna al mancato riconoscimento, nella condotta delle vittime, non solo dei presupposti del principio di affidamento, ma altresì di quelli dell'attenuante della concausa ex art. 589-bis, 7º comma, c.p. Domina su tutto una commisurazione della pena insolitamente severa, che spinge a riflettere sul ruolo del giudice nell'interpretare una disciplina ispirata a logiche di allarme sociale quale quella dell’omicidio stradale, con particolare riferimento al rispetto del principio di proporzione tra disvalore del fatto e sanzione.
2021
Alberto Cappellini
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